Poesie personali


Scritta da: angela300
in Poesie (Poesie personali)

Pensieri

sono nata dall'amore, e cresco nell'odio!
come possono due cuori generare dolore, tristezza e infelicità,
amo la vita, amo i miei figli, amo il mio prossimo,
mi sta uscendo una lacrima,
dal mio cuore arido e secco e nata una speranza,
forse anche dall'odio può nascere l'amore!
Composta domenica 2 gennaio 2011
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    Scritta da: Nello Maruca
    in Poesie (Poesie personali)

    Il compleanno

    Questa sera un po' depresso
    Resto al bordo del mio letto,
    sono incerto sul da fare:
    Dormire o qualcosa ideare?
    Ora il pendolo s'è desto
    E rintocca mezzanotte.
    La mia sposa è già dormiente,
    io mi stendo lentamente.
    Poi mi alzo, pian pianino,
    per lasciar tranquillo il nido,
    al mio tavolo m'accosto
    e comincio con far lesto
    la stesura di quest'inno
    pel vegliardo novantenne.

    Zio Gustavo uomo retto
    Dal suo fare quasi perfetto
    Ha saputo col suo stile
    Superare il tempo ostile.
    Nel decorso di sua vita
    Ha sofferto e ha patito
    Ma ha saputo degnamente
    frenare cuore e mente.
    Tempo, oggi, dell'avvento
    Captato ha l'evento
    Radunando al suo cospetto
    Tutti quelli ch'à nel petto.

    E con stima e con amore
    Dal profondo d'ogni cuore
    Noi porgiamo l'augurio
    In questo giorno di tripudio.
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      Scritta da: Nello Maruca
      in Poesie (Poesie personali)

      La preghiera

      A Te Beata Madre, a Te che Figlia
      e Madre nel contempo sei, a Te o Madre,
      a Te, stasera questa preghiera sia
      onde imminente al nostro Padre

      invii. Degno non sono d'invocarTi,
      o Madre, ma so che carca di carità
      Tu sei e anche se molto più amarti
      Ti dovrei sono certo che la mia viltà

      Sotto l'Azzurro Manto svanirà.
      Ecco, Madre Celeste, la preghiera mia:
      Quando al buon Dio la Morte piacerà
      donarmi non per uno ma per due sia

      Ch'io a ritroso la strada, certo, faria
      se la compagna non fosse su mia via.
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        Scritta da: Nello Maruca
        in Poesie (Poesie personali)

        Il sogno di un sogno

        È una serata cupa, lampi e tuoni;
        due nipotini dormono buoni, buoni.
        Stanno vicino l'uno all'altro stretto
        in quello che lor chiamano grande letto.
        Accanto v'è la nonna, tutt'amore,
        che per lor prega Iddio, nostro Signore.

        Il vento ulula forte, un gran lamento,
        prendere sonno, quella notte, stento
        mentre il rumor dei tuoni di tanto in tanto
        riporta il pensier mio alla stanza accanto,
        a papà mio, a nonna Giovannina
        a mamma, a zia donna Esterina

        al papà di mia moglie, alla mammina,
        alle sorelle lontane e alla vicina.
        Tutti in rassegna passo i miei parenti,
        ne conto tanti, cinque volte venti;
        gli occhi sono stanchi, lacrimanti
        così mi fermo senza andar più avanti.

        Mi ritrovo, di botto, in un salone
        zeppo di sedie, tavoli e poltrone.
        Una ad una riempiono la stanza
        innumerevoli persone, in allegranza.
        Per prima accanto a me siede mia moglie,
        all'altro lato siedono due figlie

        seguono di mia moglie e me le casate
        e a lunghe sopracciglia due antenate.
        Entra, po, a passo lento e cadenzato
        L'Arciprete Battista accompagnato
        da Ciccio maresciallo assai compìto
        nonché il fratello Giuseppe, l' erudito.

        Con cinque germogli dal festante viso
        i miei figli maschi mi stanno a fronte,
        alla lor destra è giovane in sorriso
        e accosto di famiglia altro esponente.
        Sono i nipoti primi, alti e snelli
        c'hanno valor d' inestimabili gioielli,

        segue la femminuccia dai neri capelli,
        occhi castani, luminosi e belli.
        Nella festante, gioiosa ricorrenza
        allieta la serata la presenza
        la discendenza dei tanti parenti.
        con allargata ceppi, lì presenti.

        S'avvera  il desiderio di tant'anni
        vissuti in sofferenza e negl'affanni
        di vedere presenti tutti quanti
        a cerchio radunati, esilaranti.

        Finito il sonno s'azzera l'incanto
        E nello core rilacrima lo pianto.
        Giacché tutto vissuto ho nel sonno
        Che portato m'ha a far questo bel sogno.
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          Scritta da: Salvatore Coppola
          in Poesie (Poesie personali)

          Agrigento da sempre

          Tra città e paesini
          sei da sempre la più bella
          non sei grande ma sei ricca
          di usanze e tradizioni.
          Sei antica nei tuoi pregi
          ma sei giovane nel cuore
          hai cambiato tanti nomi
          da Akragante ad Agrigento.
          Dominante verso il mare
          sovrastante la tua valle
          costruita su in collina
          circondata da montagne.
          Su pianure e verdi campi
          sei l'eterna Primavera
          maestosa sul Mar d'Africa
          ti rispecchi dalle origini.
          Offro al vento la mia Ode
          dormi o Diva* nel mio cuore.
          Composta venerdì 14 gennaio 2011
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            Scritta da: Giuseppe Romano
            in Poesie (Poesie personali)

            E ti rivedo

            Cala il crepuscolo sulla mia anima
            soffia leggera la brezza della sera
            e ti rivedo in questi raggi di luna,
            mi accarezzano il cuore con il ricordo
            dei tuoi occhi, dei tuoi baci, delle tue carezze...
            Sembra quasi che il passato
            simile ad una foglia trasportata dal vento
            si posi delicatamente su di me
            in questa notte senza nubi e senza certezze,
            il tuo fantasma si fa spazio nei miei angoli più bui
            dove la paura si scontra con il coraggio
            e la verità si mescola alla bugia.
            Composta martedì 12 dicembre 2006
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              Scritta da: Salvatore Coppola
              in Poesie (Poesie personali)

              La mia rosa

              Vorrei immaginarti
              in un sogno d'amore
              in quel mondo di seta,
              preziosa e dorata,
              condurti per mano
              sul lungo sentiero
              aprirti per sempre
              le porte del cuore.
              Tu sola mia gioia
              rallegri la vita
              in un dolce confronto
              di sguardi e carezze
              un insieme di forme
              di corpi e finezze,
              sei tu la mia rosa
              sbocciata alla vita.
              Composta mercoledì 12 gennaio 2011
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                Scritta da: Nello Maruca
                in Poesie (Poesie personali)

                XCIII

                In aula sono stato sempre attento
                Chè seguire il relatore è orgoglio,
                Così all'altre dottrine ho dato il meglio
                E ogni spiegazione diventa evento.

                Se nel donare egli resta contento
                Chi acquisisce dev'essere sveglio
                Ch'egli potrebbe pure usare il taglio
                al dare a chi lo segue a stento.

                Dato quanto in mente ho fissato
                Sperando portare lustro* ai docenti
                E ripagare, così, il loro operato.

                Dell'illustrazione sono soddisfatti
                Per quanto materia e argomenti
                E quanto a conoscenza, stupefatti.
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                  Scritta da: Nello Maruca
                  in Poesie (Poesie personali)

                  XCII

                  Riveli essere  nutrito di quanto
                  abbiamo, noi tutti, fin qui, operato.
                  Certo che tal dottrina hai palesato
                  pure nelle materie dell'altro canto.

                  Se di cotanta foga tieni manto
                  e l'altre discipline tanto amato
                  ogni commento viene commiatato *
                  che non si può conoscer più di tanto.

                  Per latino e greco son'appagato
                  avendo chiuso con buon contributo,
                  pur impietosamente tartassato.

                  Al docente che tanto m'ha spremuto
                  del suo lavoro donato a gran mercato
                  In fondo posso dire essergli grato.
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