Quando l'anima mia dal nero avello trasla entro il dantesco nono cerchio dell'inferno e consuma nell'attizzato fuoco rovente, entro lo tuo cervello luce tramuta qual'immagine l'occhio e solo allora discernimento avrai del peccator che t'ha curato e tanto supportato. Soltanto allora sprezzo terrai del velo che le pupille t'ha per tempo chiuso, scosta tenendoti e lontana da chi entro t'avea in cor dolente e nella sua anima piangente.
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