Poesie personali


Scritta da: anaconda
in Poesie (Poesie personali)

Respiro

Aria leggera
fresca del giorno
appena fatto
ad oriente
il sole pallido
tra la bruma
cerca uno spazio suo.

Parole sparse sul cuscino.

Le respiro una ad una
sanno di mare e di erba
sento ancora il vento
quieto sussurra
porta immagini
affogate di nebbia.

affido a lui in
un soffio d'alito
il mio pensiero
leggero si allontana
portando con se
il mio respiro come vita.
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    Scritta da: Mr. L
    in Poesie (Poesie personali)

    La peggior solitudione

    La peggior solitudine è quella che ti trova in mezzo a centinaia di persone.

    Non sentirsi ne compresi ne amati
    aspettare in attesa la venuta di un Angelo che mi mostri la luce
    vedendo nel frattempo i peggiori diavoli dell'inferno spezzarmi il cuore.

    Piangere e piangere ancora
    confidando che ogni lacrima sarà un sorriso
    ogni pianto un bacio
    ogni sofferenza un abbraccio.

    La peggior solitudine vien dal cuore
    la peggior solitudine ha un'unica cura:
    l'Amore.
    Composta domenica 3 aprile 2011
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      in Poesie (Poesie personali)

      Di umana follia

      Sei stata tu la voglia,
      e quanto amarti,
      dalle feritoie di mura stanche.

      Di uomini stellati
      e banchetti trionfali,
      neanche mi sono curato,
      ignorando lo scopo
      e perdendo il gioco.

      Sono sulla soglia,
      col dito incerto
      sul campanello della signora Morte.
      Dalla terrazza sembra sorridere.

      Ma tace la voglia,
      che assente è alla chiamata,
      non mi muove, perché
      una ne avevo e una l'ho donata.

      Mi allontano
      e forse adesso osserverà stupita,
      come è possibile - si dirà -
      che possa non esserci morte se non c'è vita.
      Composta sabato 2 aprile 2011
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        Scritta da: Don Juan
        in Poesie (Poesie personali)
        Come un fazzoletto lanciato nel vento
        ondeggio tra le note di uno spartito che sento vivo,
        coperto dall'oscuro manto della notte,
        protetto dall'attento sguardo della luna,
        avanzo fluente saltando da un ombra all'altra,
        da un pensiero all'altro, da una voglia ad un desiderio,
        da un sussurro ad una parola.
        Tra un passo e l'altro lascio spazio ad un saltello
        per tentare di spiccare il volo,
        ma l'unica cosa che riesco a far volare questa notte sono
        le mie parole, i miei rigurgiti d'animo.
        E allora io le intreccio e le ricompongo confusamente,
        tentando di far ordine nei pensieri
        che neanche nel fumo biancastro di una sigaretta
        fumata avidamente vanno via.
        Solo all'ultimo spasmo di questa lunghissima notte
        riesco a sgombrare la testa, solo con il fresco azzuro del mattino
        l'animo trova pace e riesce a confessare:
        t'amo e niente più.
        Composta venerdì 1 aprile 2011
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          Scritta da: Ada Roggio
          in Poesie (Poesie personali)

          Questo mio cuore, custode del fuoco dell'inferno

          Questo mio cuore, custode del fuoco dell'inferno
          Vorrei essere stata una donna sterile
          Vorrei non aver mai partorito
          Vorrei non essere stata mai, madre
          Avrei voluto, invece...
          Sono stata
          Madre, ora cancellata
          Cancellata, per ipocrisie!
          Cancellata, come lo zumami, annulla
          Cancellata, sotterrata prima di tirare l'ultimo respiro
          Cancellata, azzerata
          Voglio avere la forza di dimenticare il tuo vagito
          Tu hai dimenticato le braccia di tua madre
          Lei non può, dimenticare
          Tu hai dimenticato, come lei ti ha custodita sempre.
          Sempre, sempre, sempre
          Allora io ora voglio, devo, dimenticare
          Devo ricominciare, per sopravvivere
          Mi devo cancellare come madre, come se mai avessi partorito
          Difficile, impossibile.
          Questo cuore custode del fuoco dell'inferno.
          Composta domenica 20 marzo 2011
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            in Poesie (Poesie personali)

            La voce del mare

            Eco lontana ritorna.
            Mi parla di te, di me, di noi.
            Silenzio di gabbiani incerti.
            Strascichi di conchiglie ormai finite.
            Ritorneranno forse a nuova vita...
            Eccoci. Noi. Il passato.
            Il presente, e, non voglio pensare
            al domani.
            Domani sarà eco di oggi.
            Oggi ascolto pienamente
            la voce del mare che non porta
            più sogni. Solo certezze.
            Nell'onda del mare che s'avvicina,
            ho buttato il passato e, anche se,
            inevitabile, ritorna, è ormai finito.
            È solo eco lontana sbiadita dall'aria.
            Sono attimi persi nel tempo.
            Sono brandelli di vita ormai vissuta...
            Più chiara, la voce del mare
            mi fa destare. Son qui.
            Qui con te, ed è qui, in questo
            tempo che voglio restare.
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              Scritta da: geggio
              in Poesie (Poesie personali)
              Ho capito
              di essere diverso
              da te

              cazzo
              oggi l'ho proprio raggiunto

              il tuo pensiero vaga nell'aria

              le tue parole mi fanno ridere
              non sei nessuno

              questo ho capito

              dopo anni

              non sei veramente

              nessuno

              sei un infame
              sei un ladro
              sei un perdente

              credi di fare tanto, troppo addirittura

              in questo godo

              io faccio meno

              io mi diverto
              tu
              ti fai comandare

              la penna indelebile scrive

              e qui mi piace

              un giorno

              ti manderò a fare in culo

              non ci sarò

              e alla vita sorriderò.
              Composta domenica 27 marzo 2011
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