Poesie personali


Scritta da: Matteo Zacchini
in Poesie (Poesie personali)

Rosaspina

Ti ho visto piccina,
ti ho visto preoccupata,
in un miraggio è arrivata primavera...
Solo ieri, una pioggia sottile
ti carezzava i capelli.
Eri bagnata ma fugace, al mio sguardo.
Pensavi a una rosa,
Rosaspina fa di nome.
In un tramonto senza rabbia,
aspettando, l'alba è sempre più lontana.
Giaceva con il corpo straziato,
pieno di spine,
pieno di rabbia,
pieno di lacrime mai versate.
Un passante l'ha vista per caso,
è sparita per sempre, nell'oblio dell'indifferenza.
Non pensare che l'amore è per sempre.
Rosaspina,
nemmeno Dio è eterno,
come nemmeno la cattiveria, o il perdono.
C'è un solo cuore e una vita, mia cara.
Non mi abbandonare al freddo,
domani sarà luce.
Fatti accarezzare un'ultima volta...
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    Scritta da: Salvatore Coppola
    in Poesie (Poesie personali)

    Quando sentirai

    Quando sentirai,
    il respiro sfuggire
    dal tuo petto, vai,
    non ti perdere.
    Quando sentirai,
    gli occhi inumidirsi
    non asciugarli,
    lascia scorrere le lacrime.
    Quando sentirai,
    un nodo stringerti la gola,
    guarda in cielo
    grida la tua sconfitta.
    Quando sentirai,
    il cuore spezzarsi
    e lo spirito morire,
    urla la tua disperazione.
    Quando sentirai,
    il rumore del mare
    segui i suoi movimenti
    scarica la tua rabbia.
    Quando sentirai,
    la mia voce come un'eco
    sperduta fra le onde, chinati!
    Accarezza la sabbia.
    In quel punto io son passato,
    è dopo aver un cuore disegnato,
    mi son perso negli oscuri abissi,
    dimentico che un tempo sulla terra vissi.
    Composta martedì 29 marzo 2011
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      Scritta da: Ely18
      in Poesie (Poesie personali)

      È il momento

      È giunto il momento il momento di crescere,
      di guardare avanti.
      È il momento di non avere paura,
      di non mollare.
      Se hai voglia di dire basta non farlo
      non abatterti non sei sconfitta se tu non vuoi.
      ricorda chi diceva:
      dopo il temporale c'e sempre il sole
      allora aspetta che arriverà il momento giusto.
      Composta lunedì 28 marzo 2011
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        in Poesie (Poesie personali)

        Quindici minuti dì solitudine

        Sono solo ma non sono triste,
        forse perché mi sento rincuorare dal lieve canto degli uccellini
        o dal delizioso profumo dei fiori
        o dal calore che emanano i raggi del sole
        o dalla dolce brezza che sembra accarezzarmi il viso come la mano di una persona cara;
        non so perché... ma sono felice.
        Mi sento amato da una madre così bella e così importante,
        a volte penso con nostalgia di volare,
        di vedere tutti e tutto dall'alto
        e poi posarmi su un ramo,
        proprio così come fai tu, piccolo uccellino,
        guardandoti si vede la tua gioia, la tua voglia di vivere,
        anch'io voglio essere come te;
        tu grandi problemi non né hai;
        tu te ne stai su un ramo a cantare,
        poi quando ti stufi prendi e te ne vai a volare da qualche altra parte,
        tu non puoi che ringraziare chi ti ha creato,
        per questo canti sempre?

        Noi, invece no, vogliamo progredire,
        (allora aumentano i problemi per vivere questa vita),
        infatti noi non ci contentiamo mai,
        non siamo come te!
        Tu sei un esempio di come vivere la vita,
        ma purtroppo oramai nella nostra società non è possibile imitarti;
        forse adesso, mi stai dicendo che siamo ipocriti,
        perché con il nostro progresso stiamo uccidendo la nostra buona madre,
        ci stiamo allontanando da lei,
        così buona con noi e noi non stiamo facendo altro che ucciderla,
        per sostituirla con quella che noi chiamiamo civiltà.

        Perché siamo così?

        Ora mio caro uccellino ti devo salutare,
        perché gli impegni della vita hanno coinvolto anche me,
        ma vorrei essere come te, tenero e generoso
        per la compagnia che mi hai tenuto fino ad adesso.
        Ora ti saluto, Cip-Ciao.
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          Scritta da: geggio
          in Poesie (Poesie personali)

          La polemica provoca la ragione

          La notte si è fatta fitta
          di idee discorsi e dubbi

          la mattina attende soluzioni

          io sono stanco
          il mio pensiero non lo cambio

          lo stomaco vuole da mangiare
          solo di liquido alcolico l'ho saziato

          notte turbolenta
          discussioni e risate cercate

          senza alcun profumo
          senza alcun bacio

          il mio pensiero storpio
          si spegne sul tuo viso

          quanto avrei voluto
          quanto mi sarebbe piaciuto

          eppure solo son tornato.
          Composta sabato 26 marzo 2011
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            Scritta da: scricciolo
            in Poesie (Poesie personali)

            Io e te

            La mia vita non è più la stessa
            ma non sarebbe più vita senza te...
            e me li voglio vivere tutti i momenti belli e quelli tristi,
            le partenze e gli arrivi,
            il ritrovarsi e il perdersi,
            la felicità e la malinconia,
            le risate e le lacrime,
            il far l'amore e il desiderarsi senza potersi avere,
            il paradiso e l'inferno,
            le salite e le discese,
            le notti in bianco e quelle piene di sogni,
            le certezze e le paure,
            la forza e la debolezza,
            i giorni si e quelli no,
            le attese disattese e le sorprese inattese,
            l'immaginabile e il vissuto,
            la fantasia e la realtà,
            io e te un fiore nato nel deserto con la voglia di non morire mai!
            Composta venerdì 25 marzo 2011
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              Scritta da: Simone Sabbatini
              in Poesie (Poesie personali)

              A chi

              Nella notte a primavera
              come neve vai scomparendo.
              E adesso che usciranno video libri e forse due canzoni
              - mai più il tuo nome come autore -
              lasciami pensare a due parole
              pure a me
              da fissare sulla carta.
              Tutti intorno a te e anche Sposini a mezzo giorno alla tv.
              Sei arrivato alla tua mèta, stai entrando con la Pace
              al traguardo del tuo Pellegrinaggio.
              Ci hai amati tutti e tanto. Tutti quanti, ognuno
              col proprio peccato.
              Hai scherzato coi tuoi mali che adesso ti schiacciano in un letto
              incosciente.
              Adesso, solo adesso: trasformando e mai spegnendo quel sorriso
              che era vita e gioventù, e lo sarà sempre.
              Un Papa deficiente
              non distrutto del tutto,
              adesso meno di sempre
              perché hai vinto: non possono farti più niente.
              Ma nell'attesa tutti si prega e tutti sentiamo dentro
              un'inquietudine di non saperlo fare, di non capire.
              Ma come faresti tu?
              Se potessi parlare...
              Ci diresti forse di pensare a tutti quelli
              che non stanno pregando
              che stanno gioendo – loro almeno non alla tv.
              Ci diresti di pensare
              a chi
              sta morendo solo
              a chi
              basterebbe una puntura
              un tozzo di pane duro
              una lacrima dolce
              un sorriso un bacio.
              A chi sta morendo fuori dai riflettori
              persone come te
              eppure conosciute a nessuno.
              Un esempio nei tuoi sorrisi
              nei tuoi dolori
              nelle lacrime dei tuoi fallimenti
              nella tua forza:
              che ha taciuto chi ti voleva morto già da alcuni anni
              - e forse anche me, troppa paura -
              che ti ha fatto superare le più dolorose angosce
              che anche adesso ti farà resistere
              nell'agonia
              durare fino all'ultimo
              goccio di quella vita che amavi tanto.
              Ciao amico
              mai conosciuto davvero.
              Composta sabato 2 aprile 2005
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                Scritta da: Violetta Serreli
                in Poesie (Poesie personali)

                Partenze

                Momenti che legano il presente al passato...
                Momenti che legano al futuro la tua fragilità.

                Partenze per evocare sentimenti mancati,
                per rivivere famiglie lontane.

                Per dire addio a ciò che ti fa vivere.
                Per dire addio, quasi per sempre.

                Partenze per ritrovare la terra solida e arida che hai cercato di nutrire col tuo pianto.

                Partenze per conoscere i frutti di una terra che ha respirato la tua assenza.

                Partenze.

                Per dire "ti amo" a chi non lo riesce a sentire.
                Per dire "ti amo" a chi non lo riesce a dire.

                Partenze che dicano "ti amo, ma non posso restare."

                Partenze infinite, silenziosamente temute.
                Partenze improvvise, partenze negate.
                Partenze raccolte in un album di ricordi sbiaditi.

                Partenze che profumano di case immaginate, già vuote.
                Partenze che in pochi giorni raccontano una vita intera.
                Partenze che non hanno tempo.

                Partenze.

                Per dire "ti amo" a chi non lo riesce a sentire.
                Per dire "ti amo" a chi non lo riesce a dire.

                Partenze che dicano "ti amo, ma non posso restare."
                Composta lunedì 31 maggio 2010
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