Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Cornice senza quadro
la vita dei giorni.
L'alba recitava
il sillabario
uscendo dal pozzo.
Il gallo aveva nel becco
l'aurora.
Le ruote dei carri
tritavano le stelle
su strada di pietre
di fiume.

L'ombra spariva
ai latrati dei cani.
Il giorno cresceva
su ringhiera del tempo.

Solo l'uomo
sostava sul marciapiede
guardando le stelle.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)

    Il giorno dei mietitori

    Il mattino presentava il suo fianco
    insieme al grano che si falciava
    all'alba.
    Le dita chiuse nelle canne
    non udivano il canto dei mietitori.

    Le ore passavano sul campo di grano,
    gli uomini rilucevano insieme alle spighe.
    Nel giorno non aveva sogni il sole,
    l'azzurro lavava le spighe
    sporche di notte.

    Gli alberi posati nell'ombra
    radunavano il cielo sui rami,
    non s'udiva più il canto.
    La terra era sterile
    per il molto sudore.

    Una vecchia abbrustoliva
    la vergine spiga,
    contava i chicchi verdi
    caduti nella mano.

    Poi l'ombra s'allungava
    nel giorno troppo maturo.
    Vicino alle spighe
    già pronte
    ritornava la vita.
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      Scritta da: Franco Mastroianni
      in Poesie (Poesie personali)
      Scriverò
      fino a quando
      i
      miei occhi potranno vedere
      cercherò le parole
      più belle
      indirizzandole
      tutte
      al tuo cuore
      e
      teneramente
      lasciarle adagiare

      scriverò
      fino a quando
      ti
      potrò toccare
      gustare
      assaporare

      ora scrivo e sorrido
      perché
      sono contento

      scriverò
      di
      noi due
      fino a quando
      io
      sarò polvere
      e
      tu dolce vento.

      So che mi prenderai
      sollevandomi ancora
      per
      miscelarci nel tempo.



      Tuo per sempre.
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        Scritta da: Franco Mastroianni
        in Poesie (Poesie personali)
        Mio Padre
        compirà 81 anni
        un
        grande uomo
        un
        gran lavoratore
        con tasche ricolme
        di
        rispetto
        ma
        visivamente un piccolo
        ometto
        di
        quelli ancora vecchio stampo
        che
        amano
        ma quasi si vergognano
        a
        dirti quanto.

        Forse per non mostrar
        fragilità
        o
        forse
        perché
        si era così quei tempi là.

        Ora è ricoverato in ospedale
        niente di grave
        il
        tempo si presenta quando vuole
        per
        chieder la parcella
        senza dimestichezza
        senza
        alcuna creanza
        e
        di colpo ti ritrovi
        in
        una enorme bianca stanza.

        Mio padre
        un grande uomo
        ma
        visivamente
        un
        piccolo ometto.

        Nel salutarci
        ci
        siamo abbracciati
        e
        ho sentito
        vibrare il suo petto.

        Ho
        sentito
        tutto quello
        che
        non mi ha mai detto.
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