Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

L'aiuto?

Sono io,
l'altra delle vostra storia,
quella negata sempre,
l'inesistente che ferisce.

Il tema delle vostre liti,
ma in fondo quella che vi tiene insieme.

Sono per te l'amore
per lei la puttana,
ma lei è più sincera di te.

Sono la vittima odiata dall'altra vittima,
la vera perdente.
Composta martedì 29 novembre 2011
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    in Poesie (Poesie personali)

    Le diverse età

    Tenere la tua mano era tenere il mondo in mano,
    averti accanto era la vita,
    sentire il tuo odore era sentire i profumi
    di tutte le stagioni
    di tutti i giardini,
    ascoltarti era riempirsi di musica che incanta.

    ... adesso che non ci sei più mi sono reso conto che tutto questo esiste anche senza di te.
    Composta domenica 27 novembre 2011
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      Scritta da: libellula60
      in Poesie (Poesie personali)

      Se fossi...

      Se tu fossi deserto
      vi pianterei un fiore
      lo bagnerei coi miei occhi.
      Se fossi cielo
      vi dipingerei
      un raggio fra le nubi.
      Se fossi monte
      sarei un'aquila.
      Se fossi neve aspetterei
      la primavera.
      Se fossi burrasca
      aspetterei la quiete.
      Se fossi fuoco
      ti accenderei
      col mio amore.
      Se fossi sole
      ti rivedrei apparire.
      Se fossi amore
      mi riconosceresti
      se fossi odio
      ti amerei lo stesso.
      Se fossi mio sarei il tuo domani.
      Ma tu sei assenza
      fantasma del passato
      presente in me, parte di me
      eppure
      strada non ho conosciuto
      per poterti raggiungere.
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        Scritta da: G. De Felice
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        Solo i sogni sono veri

        Non sapevo che colore avessero 
        i tuoi occhi,
        ma sapevo quanto perdermici dentro
        mi avrebbe regalato sorrisi.
        Non sapevo che odore inebriante potesse avere
        la tua pelle,
        non ne conoscevo la morbidezza,
        ma conoscevo i brividi 
        che avrebbe saputo regalarmi.
        Non conoscevo il suono della tua risata,
        ma so che avrei vissuto ogni giorno
        nella speranza di sentirlo risuonare,
        vedendo brillare le tue fossette
        e le tue lentiggini.
        Non conoscevo il tuo nome,
        né dove fossi.
        Sapevo soltanto che c'eri.
        Che c'eri sempre stata.
        Da qualche parte, qualsiasi parte.
        Ed io avevo il compito di trovarti,
        o almeno di far sì
        che tu
        mi riconoscessi.
        Composta mercoledì 30 novembre 2011
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          in Poesie (Poesie personali)

          Amore

          Vorrei farti vibrare l'anima
          come corde di violino
          di musicista appassionato.

          Vorrei darti emozioni esclusive
          accarezzare il tuo sentire
          addolcire i tuoi pensieri.

          Animare il tuo deserto,
          popolare la tua solitudine...

          Vorrei...
          farti conoscere l'Amore.
          Composta venerdì 9 dicembre 2011
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            in Poesie (Poesie personali)

            Bufere infrante

            Il mare è liscio e scuro, come ieri, come domani;
            si annerisce e acquieta sul pomeriggio immobile.
            Nessun mostro all'orizzonte, nessun miraggio violentato,
            nessuna sorpresa nel navigare isolato.

            Bevo birra, fumo fumo, aspiro il vento,
            godo l'istante brado che sempre arriva, solo, nella resa.
            Imbastisco difese per le tempeste che verranno, lo so,
            giungeranno puntuali da un tramonto svergognato,
            accompagnate dai fulmini dei suoi occhi traditori
            e dal tuonare cupo dei ricordi calpestati.

            Ma stavolta non mi avranno, stavolta non mi troveranno.

            Ricordati: a nulla è valso credere, illudersi e dibattersi;
            a nulla è servito lottare, discutere, perdonare, combattere, dimenarsi e sanguinare.
            Non scordarti gli angoli bui in cui lei apparecchiava il tempo storto,
            portando in tavola la nostra rovina.

            Non dimenticare le spremute di vita vomitate e disperse, le parole sciolte e disperate, le urla e i pianti platealmente srotolati, violati e sbeffeggiati, come sputi impuniti di lacrime avvelenate.

            Tutto è inutile, maledetta, tutto è bufera infranta sull'ostinato tuo voler vedere tentacoli e orche assassine emergere, invadere, azzannare e stritolare il nostro mare che era bello,
            e che ora è solo tonnara insanguinata,
            rami marci di naufragio e rossa schiuma.

            Via, scompari da me, lasciami solo, nel vuoto, a sgocciolare ricordi.
            Inutile lottare quando una parte di noi si volge contro noi,
            quando una parte di me, che non son io ma sei tu,
            si rivolta e mi sgozza, in ogni istante mio distratto.
            Inevitabile è il naufragio lungo le rotte assassine del tuo-nostro suicidio.

            Così, vergine arrendevole ai tuoi spiriti irrazionali, scelgo l'abisso, voto il deserto;
            così, bambino stuprato e bastonato, fuggo e salvo, o anticipo soltanto, con esilio volontario,
            l'ora del tramonto e del nostro sfiorire.

            Così, volgo le vele al vento sbieco,
            e lungo scivolose correnti,
            precedo il tempo del mio morire.
            Composta domenica 30 novembre 2008
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              in Poesie (Poesie personali)

              Babbo natale non esiste

              Quando finalmente le ombre le ho lasciate tre isolati indietro
              e rientro, stremato e fiero, dalla porta principale,
              e tra le mani tengo saldo e orgoglioso il dono del mio io presente,
              Lei è ancora lì, nell'albergo che mi attende.

              Ma il salottino dei timori ha le ombre lunghe del passato,
              e dall'angolo oscuro,
              da quell'unica prospettiva di verità a cui era abituata,
              Lei, principessa che nulla deve,
              dalla penombra mi scruta le tasche cercando polvere e indizi.

              Tu sei lì, entusiasta e lindo come un bambino a natale,
              con gli occhioni luccicanti e in mano il tuo bel regalo e la voglia di viverlo,
              ma lei non ti vede;
              esaminatrice cieca vede ombre, passato e polvere.

              Babbo natale non esiste!
              Il fendente squarcia le viscere,
              Lei non mi vede!
              Il sangue imbratta il regalo mentre barcollo sulle mie sicurezze:
              Lei vede le sue paure.

              Le mani tremano, le mura crollano, mi lascio andare,
              mollo la presa e il regalo è già frantumi.
              Lei non mi vede.

              Gelida fissa i cocci sparsi ai miei piedi e tra essi le mie ombre,
              che solo un istante prima vagavano orfane in Alabama o giù di lì,
              e ora già ghignano, beffarde e crudeli,
              tra i resti di quello che potevo essere,
              se solo lei avesse voluto crederci.
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                Scritta da: Sir Jo Black
                in Poesie (Poesie personali)

                Umido profumo

                Umido profumo
                sulla pelle
                e nel vento;
                ancora.

                Notte viva,
                piccolo tempo
                ed incanto,
                passata.

                E ora vado
                sulla strada
                e nel freddo;
                di nuovo.

                Giorno vivo,
                lungo tempo
                e fatica,
                passerà.

                Dolci labbra,
                pelle calda,
                rosa e rugiada;
                pensiero.

                Ed ora torno
                sulla strada
                e nel freddo;
                verso te.

                Sera d'attesa
                lungo tempo
                verso l'amore;
                a fianco te.

                Umido profumo
                sulla pelle
                e nel fiato;
                ancora.
                Composta sabato 10 dicembre 2011
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