Poesie generazionali


Scritta da: geggio
in Poesie (Poesie generazionali)

Odio

Sì, sono sporco
ho peccato
ho ceduto
il perdono è poco

dallo sbaglio si impara
ma
non è giusto

non meriti questo.

Lasciami
dove mi hai raccolto
in mezzo all'immondizia
tra droga alcool e falsità

ti meriti di meglio
ti meriti di più

il mio amore è tanto

ma ingiusto
nei tuoi confronti.

Lasciami
lasciami ora
non pensarmi

perché io,
tante volte non ho pensato a te.
Composta domenica 27 giugno 2010
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    Scritta da: Davide Diana
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Solitario

    Solitaria armonia, futile mia follia, non mostrarmi che in fondo puoi stralciare l'energia
    Oggi e domani non fa differenza, il mondo e cambianto, con forte vemenza
    e quando penso a noi due, nascosti nei prati, un ricordo accorto ci renderà rinati
    Non posso sparire e non farmi sentire, il mio amore per te è oltre ogni avvenire
    Solitaria egemonia, emancipata mia follia, non mostrami che in fondo questa è solo una poesia.
    Composta venerdì 25 giugno 2010
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      Scritta da: Ines the Windbender
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Gli adulti non si ricordano com'era essere bambini.
      Anche quando sostengono il contrario.
      No, non lo sanno più. Credimi.
      Hanno dimenticato tutto.
      Come sembrava grande allora il mondo.
      Come poteva essere faticoso anche solo arrampicarsi su una sedia.
      E come ci si sentiva a dover guardare sempre in alto?
      Dimenticato.
      Non lo sanno più.
      Anche tu lo dimenticherai.
      Talvolta gli adulti parlano di com'era bello essere bambini.
      Sognano persino di tornare bambini.
      Ma cosa sognavano quando erano bambini?
      Tu lo sai?
      Io credo che sognassero di diventare finalmente adulti.
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        Scritta da: Antonio Prencipe
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Questa morte che lenta e spietata arriva

        Perché sei così bastarda?
        Perché ti sei portata via anche il vento?
        Sei arrivata lenta e spietata come le tenebre
        e mi hai sconvolto la vita
        Mi hai costretto a rimanere immobile
        immerso nelle mie lacrime
        Costretto a vivere di ricordi
        Costretto a rinnegare un futuro privo di speranza
        la speranza che tu me la riporti qui,
        a passi lenti e astratti hai colpito il mio cuore
        ai placato la mia sete d'amore
        Hai lasciato che la rabbia s'impossessi della mia vita
        Ora questa rabbia è il mio eterno
        e unico dittatore
        Ti sei presa la stella più bella
        e la riposta al centro del cielo
        Osservando il cielo la vedo
        e una lacrima bagna e pervade il mio cuore
        privo di luce.
        Composta lunedì 21 giugno 2010
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          in Poesie (Poesie generazionali)
          La notte è fonda e metto a nudo i miei versi,
          solitari e a tratti... astratti,
          dietro me calpesto petali cosparsi di pensieri
          Anima che fiorisci come
          un giglio, una rosa o un cigno,
          forse un arcobaleno,
          tu che viaggi nel tempo e navighi inquieta
          Tra i sospiri di una vita
          ruggisci tra le rocce
          mentre il tuo eco... silente si allontana.
          Anima, che scorri tra le vie del futuro
          Nella ricerca leggiadra di un cuore
          Capace di ascoltare e sognare
          Anima che osservi una stella
          e ti lasci cadere
          Per ammirare per osservare
          Per sfuggire...
          tu che quando piove ti lasci andare tra le pieghe di un labbro,
          chiedendo ad un sorriso
          di dischiudere le sue paure
          tu, che a volte sei libera e infinita
          in ampi spazi,
          ma che ti
          perderesti
          in un profumo,
          in un sospiro,
          in una foto... in un ricordo
          tu che sei nascosta tra le pieghe del mio cuore
          e cerchi un ombra su cui viaggiare
          tu che tutto sai e tutto neghi,
          tu che sei litigio e amore...
          accarezza la mia mano
          prendila
          e vola giù con me...
          per volare più in alto.
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            Sofferenza

            Hai scoperto il mio lato più debole,
            come fai ad amarmi? Anzi,
            perché mi ami se non riusciamo neanche a stare insieme un po'?
            È l'una,
            con la mia sigaretta in bocca sto fissando una stella,
            l'unica che c'è, sei te,
            tutte le altre sono coperte dalle nuvole,
            oddio,
            anche te vieni coperta da una nuvola,
            che brutto,
            sei sparita, non ci sei più.

            Ho una grande paura di deluderti,
            ho paura di perderti prima ancora d'averti trovata,
            ho paura d'amarti,
            ma nello stesso tempo griderei al mondo il mio amore verso di te.

            Ti amo,
            tre parole dal significato immenso,
            tre parole che valgono una vita,
            tre parole che fanno soffrire,
            un dolore che fa anche morire.

            Se un giorno smetterai d'amarmi stammi vicina come una grande amica,
            una grande donna che è riuscita a far pingere il mio cuore.
            Composta lunedì 14 giugno 2010
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              Patibolo

              Io non ho più forze e ho sofferto.
              Ho chiesto aiuto a qualche
              spettro rintanato nell'aria.
              Ho sentito un dolore soffocarmi.
              Mi son chiesto se era giunta la mia ora.
              Non vedevo nessuno attorno a me,
              non sentivo treni
              né donne al mercato.
              Come potrò
              ora
              vedere al di là?
              M'ha fatto male
              sentire quelle confessioni.
              Pugni al futuro
              senza più emozioni.
              Composta giovedì 31 dicembre 2009
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