Poesie generazionali


Scritta da: Valedream Fairy
in Poesie (Poesie generazionali)

Vento

E così che arriva,
Arriva e chiama a sé il caldo,
le dolci e piccole nuvole
che come zucchero filato,
ci fanno assaporare un'estate dolce e zuccherata.
È arrivato sua eccellenza il vento
che con il suo grande mantello,
spazza via l'odor dei frutti estivi,
e dell'erba, che cresce, colorando le colline,
che ora si tingon di giallo,
ricordando quel sole che per tutto il dì ci accompagnava
nei nostri divertimenti.
Ora il sole è stanco,
ma concede ancora quei piccoli istanti,
in cui guardando quel timido cielo azzurro,
ripercorriamo quell'estate chiusa ora
nei nostri soli pensieri.
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    Scritta da: Valedream Fairy
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Biancaprimavera

    Dovunque trovi poggio,
    Persin su quel rametto del giovane pesco,
    Che tanto desidera mostrar i suoi boccioli e
    Rilasciar al vento il suo seme.
    A te fiori non incantano e
    di lui mai sentir vorrai ragioni.

    Agli infanti dai gioco,
    alla Terra dipingi nuovo volto,
    Cui felice godi delle stime a te rivolte,
    ma ora fermati e guarda là nel faggio,
    Cui da casa ai pettirossi
    Che tanto vogliono cantare e
    Librarsi nel firmamento,
    Cancellato e reso vuoto.

    Le nostre lande ancor non vuoi lasciare,
    Posando ovunque il tuo mantello candido.
    Sei ribelle al tuo genitore
    Che con il glaciale annuncia il suo arrivo.
    Lui riposar vuol andare,
    ma caparbia non vuoi smetter di danzare.
    Il tempo non finito ancor per te,
    Così soffice e fresca,
    mai per te il tempo è passato.

    Lascia che prati si tingano,
    Lascia che i nostri occhi possano ammirare quei petali,
    Coperti dalla tua lunga veste.
    Seguilo sul carro che ora nel ciel dirige,
    non versar più fiocchi dai capelli,
    resta ove più sei amata,
    dove le piccole bianconere mai nidieranno.

    Dietro al vetro io ti osservo e
    porgo a te il mio desiderio,
    che al sol tu lasci sipario e
    campane a suonar per festa,
    mentre i novelli venuti a luce dal letargo emergono.
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      Scritta da: Valedream Fairy
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Il Colore Dell'Anima

      Azzurro, come ciel d'umor pago,
      Azzurro come l'acqua che fatua si specchia,
      Azzurro, come esigue dolci madonne,
      Azzurro come piume d'una Ghiandaia,
      Azzuro, come occhi
      che felici guardan quell'acqua
      che scorre e le piccole flore sfiora
      sotto quel ciel che con soffici nembi
      riempie il vuoto come l'anima
      che colma i cerulei iridi.
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        Scritta da: Rosaria Modica
        in Poesie (Poesie generazionali)

        OLTRE

        Ciechi, al di là del proprio orizzonte, paura di scoprire
        ciò che non vediamo
        allora limitiamo i nostri confini...
        è ci pare vita e ne facciamo vita.
        Limitiamo l'infinito
        solo per paura di scoprire
        che quello che crediamo felicità è limitata... accontentarci...
        ma vedere oltre, oltre l'orizzonte
        è vedere
        verso l'infinito e oltre...
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          Scritta da: tesar
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Credo nella vita...
          Credo nella morte...
          Credo nel nulla, perché purtroppo, a volte, è solo proprio dentro di esso, che riesco a sentirmi viva.
          Credo nell'amore, sebbene io non creda che questo possa diventare eterno, perché in fondo, nemmeno noi lo siamo.
          Credo nel dolore...
          Quello che ti brucia sulla pelle, quello che ti consuma...
          Quello che ti annulla.
          Credo nella speranza...
          Ma so per certo, che non è sempre l'ultima a morire.
          Composta lunedì 12 luglio 2010
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            Scritta da: Grazia Finocchiaro
            in Poesie (Poesie generazionali)

            L'ultimo saluto

            Inerme, dell'ultima difesa
            stavi in attesa
            distesa in bianco letto,
            il tuo profumo
            non più s'avvertiva.

            La pelle appariva
            ad un gancio appesa
            nel tuo corpo
            la carne non si rinveniva.

            Sul comodino, salda
            rada acqua non bevuta,
            nell'olezza aria si stava
            pur di accarezzarti,
            con mani di velluto.

            Le tue ossa urlavano
            il nero male che avvertivi
            se con soffio sfiorata venivi.

            Il muto letto coglieva il tuo nudo
            i tuoi occhi nel silenzio
            concedevano l'ultimo saluto.

            I tuoi sorrisi apparivano ormai sfioriti.
            Composta lunedì 30 novembre 2009
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              Scritta da: Dora
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Piove

              Piove e tutto bagna, copre la terra l'acqua che scroscia, come un fiume in piena ci travolge
              ogni cosa si oscura e il sole fatica, non ce la fa a sconfiggere il buio.
              Piove e tutto si bagna, anche il mio viso e la pioggia nasconde il pianto
              non sono lacrime ma gocce di cielo
              piove e spazza via come un turbine la luce, anche dal mio cuore.
              Bagnami, affinché possa asciugarmi, e ritrovare ciò che ero, un cielo azzurro e sereno.
              Composta lunedì 9 febbraio 2009
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