Poesie generazionali


Scritta da: Marco Giannetti
in Poesie (Poesie generazionali)

Eclissi

L'eclissi di luna,
non ho ancora compreso se
e la luna che si offusca
o la terra che si nasconde
dietro il sole,
comunque e troppo brusca
Una dorata rossità
precipita mentre ci abbaglia
nel cielo — in fuggevoli attimi —
senza strida si stagha
con la voracita goduta
a coltivare notti di madreperla
Un dolore improvviso disorientato, affonda nei polsi gravido di impotenza Speranze sobbalzano a nascondersi, nell'attesa si alzano
per spargersi in eventualita che mai avverranno E tutto torna come prima
senza lasciare traccia palpabile.
Composta martedì 23 luglio 2013
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    Scritta da: Eddie
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Semplicità

    Due occhi del colore del mare in tempesta,
    che al tempo stesso
    con la loro forza e determinazione
    possono trascinarti nel mezzo di un oceano
    fatto di dubbi e incertezze
    e con la loro infinta dolcezza
    possono cullarti nel più bel sogno
    che tu abbia mai fatto.
    Un sorriso di una sincerità disarmante
    che può distruggere in un attimo
    la corazza che ti sei costruito intorno
    con fatica nel corso degli anni,
    che con la sua semplicità
    può farti vedere il mondo sotto una luce diversa,
    migliore...
    di cos'altro ha bisogno un uomo
    per essere felice?
    Composta lunedì 22 luglio 2013
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      Scritta da: Susan
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Chi sei tu che dicevi di amarmi

      E tu che dicevi di amarmi,
      tu che,
      mi guardi con amore,
      ed odio,
      perche"perché
      questo amore fatto
      di carezze, di baci
      e sospiri,
      perché siamo ridotti così.
      cosa ho mai fatto!?
      riflesso nello specchio,
      e non mi riconosco,
      i miei occhi gonfi,
      non hanno un bel colore
      Sai quello da innamorata,
      porto le mani
      al mio volto, un volto
      che non riconosco,
      perché? perché?
      la mia anima grida,
      perché,
      mentre le mie mani accarezzano
      quel volto che quasi a stento
      riconosco,
      perché?
      lacrime che
      bagnano quel volto,
      che brucia dal dolore,
      accarezzo le mie labbra,
      mentre
      ne bevo il sangue che ne esce,
      perché?
      perché è il grido
      risuona ad eco, in
      questa stanza quasi buia,
      Io sono donna!
      io sono vita!
      Io...
      io non sò più chi sono,
      e grida l'anima,
      fermandosi, su di
      un perché,
      di un volto irriconoscibile,
      di una lacrima di dolore.
      e tu chi sei tu?
      Si! Tu che dicevi di amarmi!?
      ed io chi sono!?
      Io sono donna e tu,
      Tu non potrai
      più toccarmi,
      no!
      Io sono donna,
      madre, mamma,
      io sono,
      e tu non sei,
      tu non sei
      quello che
      un giorno
      diceva di amarmi!
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        L'ora dell'aperitivo velenoso

        È per sentito dire
        che so della tua vita,
        certo ne parlano
        per farmi stare male.
        Sai come sono gli amici,
        spesso tutto fuorché amici.
        Sembra che prendano la mira
        quando mi vedono apparire,
        sembra che armino le lingue
        per poi sparare.
        Sparare parole che feriscono ogni volta
        ma feriscono soltanto.
        Non si può far morire
        chi ci fa un po' divertire.
        E c'è chi gioca
        a fare finta di non sapere
        e ripete di nuovo
        il - come va -
        della volta prima.
        C'è poi chi se la gode
        del mio gran soffrire
        e ride soddisfatto
        guardando in viso il suo bicchiere.
        Qualcuno parla meno
        come se non gli importasse
        ma aspetta solamente
        "la prossima occasione"
        l'occasione giusta
        per il colpo di frusta.
        Contribuiscono tutti quanti,
        ognuno a modo suo,
        al mio soffrire.
        Ma solo quando mi volto
        si fanno i complimenti.
        Davanti alla mia faccia
        sono pieni di premure.
        Non perdono occasione
        per farmi ricordare
        che ancora esisti
        e che stai bene,
        che io non ho perso niente.
        A parte "tutto"
        penso io.
        Ma era un tutto così nascosto
        e solo da parte mia
        che neppure so dov'era
        se c'era,
        adesso dove sia.
        Ed anche per stasera
        ho già pagato il prezzo per la compagnia.
        Volto le spalle a tutti
        ed esco a capo basso,
        ed ai richiami per restare
        scuoto la testa
        come i cani dai lunotti delle auto
        e faccio no-no con l'indice su dritto.
        E non mi volto non per non lo fare
        ma solamente per non far vedere
        che anche stasera hanno mirato giusto,
        parlato agli occhi per farli lacrimare.
        E penso dentro me:
        - schifosi amici buona notte,
        adesso fate un giro di bicchieri
        alla salute della battuta più cattiva.
        E datevi appuntamento per domani,
        tanto è sicuro che ritornerò
        a farvi divertire,
        a farmi schifo,
        a stare
        come solo si sente
        chi come me
        non ha la forza per cambiare,
        ed in quel tutto che ha perduto
        ha al primo posto la dignità
        e poi l'onore.
        Composta sabato 20 luglio 2013
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          pace imposta

          È successo.
          In un momento
          da troppi a uno,
          col consenso di nessuno.
          È finita la baruffa,
          quel continuo battagliare,
          quell'imporsi con l'inganno
          e con la truffa.
          C'è chi ha messo tutti a posto,
          quelli in alto e quelli in basso,
          quelli a destra e quelli a manca.
          Ci han pensato in quattro o cinque
          con al seguito i cannoni
          carri armati
          e soldati a battaglioni.
          Da domani si comincia.
          Tutti in fila di mattina,
          e la sera a letto presto.
          Toni bassi nella voce,
          il dovere di ubbidire.
          A qualcuno mancheranno
          quelle risse da cortile,
          qualcun'altro ci dirà
          - era l'ora finalmente-
          Ed ognuna delle parti
          canterà la sua vittoria
          o cantando una faccetta
          o inneggiando a una bandiera,
          mani aperte
          o chiuse a pugno.
          Ma non sanno che fra un po'
          si saprà la verità,
          che hanno perso tutti quanti.
          A seconda del colore
          potran scegliere se stare
          dalla parte di chi prende schiaffi in faccia
          a mano aperta
          o cazzotti
          a pugno chiuso.
          Ed a tutti per giustizia
          anche molti calci in culo.
          Composta giovedì 18 luglio 2013
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            i dipendenti

            A fine lavoro,
            gli paga lo stato
            quei trenta denari
            al giuda di turno,
            a chi deve tradire.
            A fine lavoro
            gli paga lo stato
            quei trenta denari
            al servo di turno,
            a chi deve colpire.
            Paga lo stato per fare del male,
            paga il prezzo che c'è da pagare.
            Fischia la frusta
            su chi deve ubbidire
            raschia sul corpo
            di chi deve soffrire.
            Ecco lo stato
            a farsi sentire.
            Composta giovedì 18 luglio 2013
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              Scritta da: Ada Roggio
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Ora so

              Ora so e sono felice
              Ora so e sono serena
              Ora so e sono consapevole che è giusto per entrambi che sia andata così
              Il nostro un percorso di vita costruttivo
              Il nostro un percorso irrinunciabile
              Il nostro un incontro segnato dalla mano del destino
              Il nostro percorso sono orme sulla sabbia di cemento il mare non può cancellare
              Il nostro percorso insostituibile
              Il nostro percorso unico meraviglioso
              Il nostro percorso lungo intenso ma breve
              Il nostro percorso di colori, musica, e sinfonie
              Il nostro incontro d'affinità infinite, poche quelle proibite.
              Il nostro incontro resta
              Resta un meraviglioso ricordo.
              Composta martedì 2 luglio 2013
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                in Poesie (Poesie generazionali)

                Il mio canto

                Il mio canto si alza in volo
                Tra sfumature di azzurro cerca il suo nido

                Si lascia accarezzare come indifeso
                Da fate danzanti ed elfi adulatori

                Respira un'aria di dolcezza che farcisce ogni dove
                Impalpabile si lascia attraversare da riflessi di luna

                Non si arrende all'incertezza di una promessa

                Artigli di fuoco come ganci in mezzo al cielo
                salveranno il suo spirito eternamente libero!
                Composta giovedì 18 luglio 2013
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