Poesie generazionali


Scritta da: Enzo Di Maio
in Poesie (Poesie generazionali)

Sta pora città mia

Chissà che c'hanno sti pischelli ner cervello,
certo che per fa sto gran macello
questi so tutto meno che normali
piu che umani sembrano animali.
La colpa nun è nemmeno tutta loro
se li padri quanno te rientrino
ubriachi alle quattro de matina,
Invece de dije carinello,
e de faje trova er latte caldo co le ciambelle
je dessero du calci ne le palle
farebbero na cosa bona e giusta
e forse sarverebbero quello che de sta città c'è resta.
E se poi sti cojoni se tajassero l'ucello
eviterebbero de daje pure qualche stronzo de fratello.
Composta domenica 7 settembre 2014
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    Scritta da: Stefano Medel
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Società

    Società falsa e
    Ipocrita,
    dove si cerca di sembrare,
    migliori di quello che si è;
    dove si fanno parole a vanvera, senza sapere,
    senza capire;
    dove si sparla e si getta il fango addosso,
    facilmente,
    per conformismo,
    stupidità,
    interesse o ignoranza;
    dove si guarda solo i soldi,
    è l'amiciziaa diventa solo calcolo
    e interesse;
    dove c'è chiusura
    e indifferenza,
    e si resta da soli,
    e non ci si può fidare di nessuno;
    società fatta di belle facciate,
    ma dietro è tutto marcio;
    eppure speriamo in bene,
    non possiamo fare altro.
    Composta domenica 7 settembre 2014
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      Scritta da: Antonio Belsito
      in Poesie (Poesie generazionali)
      È uno scroscio
      che tocca
      come fosse
      -spedito-
      un tacco.
      Bussa
      alla finestra
      la pioggia
      maldestra:
      penso
      affanno
      e naufraga
      il senno.
      Ho voglia
      di carezze
      che allontanano
      tristezze.
      Fruscio
      di vento
      e
      io ti sento
      mentre scorgo
      commento
      le emozioni
      le sento
      le prendo
      e
      non mi pento.
      Riempio
      d'un sussulto
      il tormento
      -non mento-
      agguanto
      il tuo sguardo
      mordo
      il desiderio
      sordo
      perché senta
      il ticchettio
      lo sfavillio
      lo scintillio
      che consumano
      le ore
      nel mio cuore.

      Ancoro
      il mio respiro
      che si perde
      in un giro:
      sogno.
      Inspiro
      espiro
      ammiro
      tiro il fiato
      sospeso:

      ho atTEso.
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        Scritta da: Oliviero Amandola
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Stringimi, stammi vicino, e amami

        Amami,
        stammi vicino
        e credimi.

        Amami,
        come si ama il fiore più fragile,
        amami e proteggi il mio cuore,
        tu,
        che sei il mio sole,
        la mia luce, il mio primo raggio d'aurora,
        la voce che mi sveglia,
        la voce che mi accompagna nel giorno,
        che mi culla la sera,
        la voce timida che non chiede nulla,
        e con dolcezza di suono,
        mi dà la buona notte più dolce,
        tu,
        che che sottovoce canti il cantico eterno d'un amore prezioso,
        tu,
        tu che sei della mia vita, il respiro più dolce,
        Oh amore mio, anima mia,
        stella...
        amami,
        con la bontà che ho sempre solo sognato,
        e abbi sempre cura del tuo amore,
        del tuo cuore,
        perché il mio è nel tuo,
        come fossero inseparabili gocce di sangue e sale,
        dove il tuo stesso respiro e il mio,
        che nella vita segna incessantemente i nostro tempo
        in un battito eterno di cuore.

        E se potrai,
        amami,,
        stammi vicino,
        e stringimi.

        Fosse anche dentro un solo pensiero,
        fosse anche solo per un sogno ad occhi aperti sognato,
        stretta gioia a labbra serrate,
        dolore di pugni chiusi e di mani sudate,
        di occhi lacrimanti alle stelle,
        e pianti di gioia mischiati ad un ritorno d'incanto del tempo.
        fosse anche solo questo,
        non importa al mio cuore amore mio,
        se poi sei tu ad abitare in uno sguardo pensoso il mio cuore
        e negli occhi tuoi di me stringi,
        il ricordo doloroso più forte,
        e per sempre ti curi,
        come io di te,
        di ogni nostro lamento d'amore,
        come fosse un fiore di vetro e corallo,
        che nel domani, ai nostri occhi,
        porterà la lucentezza per un nuovo motivo
        per poterci di nuovo amare e baciarci,
        e poter stare vicino,
        anche quando saremmo lontani:

        E se potrai amarmi,
        stammi vicino
        e credimi,
        cosicché
        restandomi accanto,
        tu possa stringere sulle labbra,
        un mio bacio nel vento.
        Composta venerdì 5 settembre 2014
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          in Poesie (Poesie generazionali)
          Di te custodisco tutti i ricordi,
          sono saldamente chiusi
          nel mio cuore
          posto dove solo la tua anima
          è riuscita a lasciare
          orme indelebili.
          Ovunque vada
          tu passeggi nei miei pensieri,
          nelle mie aspirazioni,
          nei miei desideri!
          Non ho più meta
          né destinazione
          sono un nomade
          che vaga di qua e di là
          fiero di aver amato
          e di essere stato amato
          dalla donna che
          reso felice la mia vuota
          esistenza!
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            in Poesie (Poesie generazionali)
            Si chiama coraggio
            fare una scelta che si sa essere deleteria per se stessi
            ci vuole coraggio a mettere una mano sopra una fiamma ardente
            si sa che se ne soffrirà come bestie, io lo so
            perché soffrivo dentro di me, ma cercavo di stringere i denti, nonostante avessi ogni frammento di cuore contro me stesso come schegge di vetro infilzate nella pelle
            meno che un frammento di cuore, uno soltanto, quello per cui ho deciso di soffrire in silenzio per un anno intero, ho scelto di soffrire per una speranza.
            È la speranza il motore degli essere umani, la vita è la benzina, la vita e la speranza sono complementari, l'una senza l'altra il motore non si avvierebbe la speranza è il sentimento umano più potente di qualsiasi altra creazione divina, dona una forza capace di resistere a qualsiasi dolore.
            Quale era la mia speranza?
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              Scritta da: Stefano Medel
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Se potessi farei per te

              Se potessi ti darei la luna,
              se potessi, ti ascolterei sempre,
              e cercherei di accontentarti,
              e starei a sentire i tuoi guai;
              se potessi,
              starei sempre con te,
              e la solitudine che se ne andasse
              al diavolo;
              tutto farei per te,
              che sei unica,
              che sei per me,
              la cosa più bella;
              e non mi stanchi mai.
              Composta giovedì 4 settembre 2014
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