Scritta da: Aurora Sisi
in Poesie (Poesie generazionali)
Passa il tempo,
ma dentro di noi,
quelle emozioni incastrate,
ci ricorderanno sempre
l'essenza di ogni attimo vissuto.
Composta venerdì 27 aprile 2018
Passa il tempo,
ma dentro di noi,
quelle emozioni incastrate,
ci ricorderanno sempre
l'essenza di ogni attimo vissuto.
Dobbiamo essere uniti tutti insieme
e vedrai che andrà tutto bene!
Questo virus maledetto e vile
non andrà via se sarai incivile,
dovete stare a casa non uscite
ma come è possibile che non lo capite?
Ritornerà quella vita serena
rispettando la quarantena,
seguire le regole a tutti conviene
solo così andrà tutto bene.
Da un po' di tempo viviamo
distanze e tristezze,
a tutti mancano
abbracci e carezze,
è proprio vero che tutto
cambia all'improvviso,
il Covid 19 cerca di
spegnerci il sorriso,
cosa ci accade forse ancora
non lo riusciamo a capire,
l'unica certezza è che
dobbiamo reagire,
seguire le regole e starcene
a casa per non peggiorare,
tutti insieme non
dobbiamo mai mollare,
prigionieri in casa da
questa folle epidemia,
radio e televisione ci fanno compagnia,
la preghiera sconfigge ogni
forma di oblio,
non perdiamo mai la fede
e affidiamoci a Dio.
Forse domani saremo
tutti migliori,
ci riabbracceremo avendo
più consapevolezza dei valori,
uniti sicuramente ne usciremo,
insieme senza dubbio vinceremo.
Rimarrà indelebile nella memoria,
il Covid 19 resterà nella storia,
mesi di paura, panico e dolore,
c'è chi piange un proprio caro che muore,
costretti in casa a meditare e ritrovare i valori,
quando torneremo liberi saremo migliori,
un epidemia stravolge tutto all'improvviso,
ma non riuscirà a spegnerci il sorriso,
la vita è fatta di felicità è guai
ma noi siamo forti e non ci arrenderemo mai.
Sei la patria di musica e canzoni,
di inventori e artisti.
Sei la mamma che ci ha tenuta in grembo,
adesso stanca e afflitta.
Tradita e ingannata,
chiusa dentro i tuoi confini,
ma il tuo volto è ancora bello,
ogni spigolo racchiude una bellezza senza eguali.
Sei terra di conquista, luogo di culto e di passioni.
Oh, Italia mia! La tua storia ha incantato il mondo, rappresentando
il luogo più alto della parola di Cristo.
Ahimè, oggi ti sei addormentata, sei diventata un'anima silenziosa,
dinnanzi ad un nemico spaventoso.
Riposati e sana le tue ferite, per rialzarti domani più forte, oh mia Regina, con la corona più bella che ti distingue dalla massa: l'Amore.
Dicono di me che ho mille maschere
che tutto quello che tocco poi brucia,
dicono di me che sono selvaggio e non ho regole,
ma quelli che parlano così non mi conoscono,
neppure mi hanno mai visto nuotare nei miei sogni,
quelli che riescono a toccarmi poi brillano come stelle,
come angeli... come gli immortali.
Sono frastornata. Flashbacks impietosi mi tormentano.
La festa da ballo in collina, quando ci rincorremmo in vigna, e poi i tuffi in piscina, l'estate del cocktail alla maracuja, il sapere che tu c'eri, la certezza e la gioia di un tuo messaggio.
Perché tu c'eri, mio stupore.
Per un numero di anni che solo a pensarci, mi vengono i brividi.
Certo, forse potevo rischiare.
Forse tante cose non dette potevano essere dette, forse...
In fondo, quante volte me l'hai chiesto di non andare via, di non avere fretta.
Ed ora sto lì, come una bambola rotta in un angolo.
E già mi manchi. Nulla sarà più come prima.
Nubi, nebbia,
tuoni, lampi,
squarciano le mie viscere
come mille e più lance
che trafiggono il mio costato.
Solo grigio,
amarezza,
inquietudine,
rabbia e dolore,
nutrono l'animo ferito.
Ombre scure e nere,
rubano il mio cuore,
spine irte
si conficcano
nelle mie carni,
che sanguinano
e irrorano i fiori
nati dalle ferite,
che decorano il giardino
della mia essenza,
del mio essere.
Un sorriso amico
cancellerà il buio
delle tenebre,
il buio
della notte più profonda
e farà risplendere
in cielo una luce nuova!
Coltiverò il fiore che mi regalerà
con cura lo innaffierò e
lo donerò a chi non ha età
e gli regalerò il mio sorriso.
Piove, piove,
oggi piove
dentro di me,
nessun sole sorge dietro le colline,
nessun riflesso rosato
si rispecchia
nell'acqua blu,
calma, limpida
del mare.
Osservo impotente
dalla finestra della mia anima
quell'incessante pioggia,
che goccia, dopo goccia,
continua a scendere
e soffoca
il mio grido: -
No, no non doveva andare così...
Le mie parole cadono nel vuoto,
gli occhi perdono l'espressione
di vita,
le labbra si schiudono
in una piega amara,
contorta.
Presto ritornerà il sole
tornerò a cantare e a ballare
il cielo tornerà azzurro
il mio viso
si rispecchierà
nella luce dell'alba della speranza.
Io non riesco
a prendere sonno
se prima non saluto
il mondo.
Bene o male
ci ospita in tanti
anche se noi
lo mandiamo a fondo.