Poesie generazionali


Scritta da: Neferdisirio
in Poesie (Poesie generazionali)
Lento il vento soffia,
inesorabilmente si infila in ogni fessura e canta,
si spandono ovunque le sue note selvagge,
sfiora cime di alberi mai profanati
che dominano sulle grigie rocce senza alterigia.
Vento caldo
che bacia morbide cupole rese dorate dal sole, profumate d'incensi regali,
vibranti d'amore tra veli ambrati
danzano nelle notti ansimanti.
Oh vento mio amato,
amplifichi i miei ritmi incalzanti e smaniosi, l'antica danza del fuoco prepari,
domina vento,
tu comandi
tu strappi i miei sensi
e devasti con passione il mio essere,
piccola nel tuo volo mi perdo beata
e ti urlo il mio amore
fra risate sudate,
tra miele ebbro di te,
tastiera del cielo,
io vibro con te,
amami vento,
mio ossigeno eterno.
Composta domenica 17 agosto 2014
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    Scritta da: Neferdisirio
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Ti ho nascosta per anni, ti ho soffocata affinché non potessi deludermi mai più...
    Mi hai beffata Euterpe, covavi fuoco sotto la cenere...
    E ora esplodi lava scintillante,
    più limpida che mai,
    la tua potenza si è amplificata,
    è maturata nella profondità di vibrazioni gigantesche...
    Io ti sento cara Voce,
    ti sento in ogni cellula del mio corpo,
    scorri feroce nelle mie vene
    e urlando pretendi libertà!
    E allora vai: che libertà sia!
    Io ti sfido mia Voce,
    Tu sei la Dea, io la tua umile serva,
    possiedimi...
    perché io ti amo... fino all'ultimo respiro.
    Composta mercoledì 12 agosto 2015
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      Scritta da: Alessandro Borghesi
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Falsa

      Suggestione o pazzia,
      si stenta a credere
      eppure... tangibile il fatto è

      L'immagine del gesto losco tuo
      spazzato via un lustro mio
      disumana sarà la conseguenza

      Giullare o poeta,
      a te spettava la scelta del giorno
      brutta stronza...

      L'animo inviperito
      gremito di termini censurabili
      alimenterei il veleno tuo

      Deliziati dell'ipocrisia tua
      la parabola di bugie tue goditi
      assai prendere per il culo... ti piace!

      Il Perdono mio non avrai,
      rimossa con tanto piacere nel pensier
      bruciare nell'indifferenza tu possa

      La strada mia prenderò
      conscio e sorridente
      senza le frottole tue ascoltar

      Alleati fedeli ritrovati ho
      la sensibilità mia sostengono,
      difetti inclusi...

      Con loro ricco il cuore mio è
      sani principi inondano per me
      la figura mia in vigore lo è

      Ultimi i versi per te saranno
      tu ignobile piccola persona
      convinta dell'egoismo sei

      Addio... capito niente di me hai.
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        Scritta da: Gigliola Perin
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Quanti desideri esprimiamo
        con gli occhi alzati al cielo
        in questa notte di stelle cadenti.
        Ammiriamo ed attendiamo
        come giovani bimbi innanzi al Natale,
        eppur sappiamo che nessun desiderio verrà mai esaudito.
        Ma alla fine
        sognare non costa nulla,
        alziamo il viso e guardiamo
        mentre un desiderio s'infrange
        sulla scia di una stella che muore!
        Composta mercoledì 12 agosto 2015
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          A fine delle due giornate

          Felice quello che accarezzi per piacere
          e non per mestiere.
          Quello che non lasci che vada
          ma abbracci forte
          e tieni stretto a te.
          Quello che si alza dal vostro letto,
          non dal tuo.
          E la mattina dopo.
          Felice chi ti vede senza il trucco,
          con indosso una vestaglia
          quando ti metti a cucinare.
          Quello che quando vi incontrate
          stacchi il telefono e l'altra vita.
          Lui
          con cui parli di tutto
          fuorché di quello che già sa.
          Composta martedì 11 agosto 2015
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            Scritta da: Stefano Medel
            in Poesie (Poesie generazionali)

            La notte che non sai

            La notte,
            calma patina
            di crine nero;
            luna nascosta,
            lassù da qualche parte;
            mi perdo nel silenzio,
            cerco di dimenticare,
            dimenticare ieri,
            scordare il dolore,
            e la malinconia,
            della tua assenza,
            della tua lontananza,
            che nemmeno sai;
            notte senza fine,
            le ore
            sembrano ferme di ghiaccio,
            ferme.
            Composta mercoledì 12 agosto 2015
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