Poesie generazionali


Scritta da: Sabrina
in Poesie (Poesie generazionali)

Cuore

Cuore impavido
che accogli l'amore
malgrado tutto l'odio
che soffoca il mondo,
tu che combatti ogni giorno
contro quel male
che lento si insinua
e oscura la luce del sole:
lotta, come un guerriero,
lotta fino a che c'è vita,
perché in ogni tuo battito
vince l'amore
e dalla tua forza
nasce il futuro.
Composta sabato 25 luglio 2015
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    Scritta da: Rosa Di Lernia
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Tu sei come sei
    testarda ed impegnata cerchi di risolvere i problemi che hai.
    Non sei sicura di esserne capace.
    Ti chiedi dov'è finita la tua autostima con la quale annientavi con uno sguardo
    chi stravolgeva il tuo equilibrio interiore.
    Ti chiedi come fare a ricacciare
    quelle lacrime che si affacciano rifiutandosi di dissolversi.
    Lacrime che certi ricordi svegliano
    spazzando via in un attimo il sorriso costruito giorno dopo giorno con la speranza che hai avuto come alleata.
    E adesso si apre una voragine nei tuoi occhi silenziosi.
    Solo l'amore può curare certe ferite quasi a cucirle affinché non sanguinino più
    a vederti sei sempre la bambina che timorosa aspetta la sua carezza
    non lo cercavi l'amore ma eri convinta di poter volare inconsciamente incontro a chi ti avrebbe riconosciuta.
    Senza fatica alcuna perché tutto era scritto come avveniva nei tuoi sogni
    quante volte ti sei fatta male credendo che chi riconoscevi era come te.
    Hai iniziato a perdere la tua autostima
    o forse hai guardato in te stessa ed è come se sei nata di nuovo.
    Oggi sei diversa hai imparato a difenderti dai sogni amica mia e sorriso alla realtà.
    Composta lunedì 27 luglio 2015
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      A un passo da Te

      Non vi è vita
      in un cerchio d'acqua
      dove un sasso
      ha avuto la meglio.
      Immersione glaciale
      un tuffo nella palude
      e cade la pioggia
      ci stringe a se
      e ti penso
      e ripenso alle volte in cui mi apparivi
      come in uno specchio
      soltanto un riflesso a metà
      lacerato dal tempo
      mi cerchi
      intanto che la nebbia oscuri tutto attorno
      tetra e sinistra
      il mio presente, in questi giorni
      senza vita
      come in quel cerchio d'acqua
      dove mi vidi sprofondare
      sempre più giù
      verso di te.
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        Scritta da: Fabio Resta
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Equilibrista sull'amore

        Come un funambolo principiante
        cerco il coraggio,
        sulla fune dell'Amore
        sospeso tra ignoto e immaginazione.
        Abbandonami paura
        tra cielo e cielo la terra è ancor lontana
        il vento rende instabile la certezza
        del mio equilibrio precario
        torpide nubi la mia anima dovrà attraversare
        per giungere a te
        solo il canto muto del tuo cuore potrà guidarmi.
        Come lacrime la pioggia bagna la fune,
        sento i piedi intorpiditi lentamente scivolare
        vano tentativo di sopravvivere se non arrivo a prender le tue mani
        in caduta libera la mia anima
        non conosce il rimorso,
        non sa cos'è il rimpianto,
        è colma di gioia
        se morirà
        lo avrà fatto senza rinunciare ad amarti.
        Composta lunedì 27 luglio 2015
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          Scritta da: Sabrina
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Vita

          Amo il silenzio
          che accoglie i miei pensieri
          e li guida uno dopo l'altro
          nella giusta direzione.
          Ma ciò che mi spaventa
          è un altro silenzio,
          quello che ti invade
          il cuore e l'anima,
          consumandoti le forze,
          e ti lascia in balìa degli eventi.
          Amo la notte,
          piena di sogni,
          dove l'anima vola lontano
          e il riposo cura la stanchezza,
          rasserenando la mente,
          ma odio l'oscurità
          che si è impossessata
          della mia quotidianità
          rendendo vano ogni tentativo
          di scorgere il futuro che tanto desidero.
          Amo la vita
          ma temo la morte interiore;
          odio le ingiustizie che mi circondano
          e che tentano con ogni mezzo
          di imprigionare la mia esistenza
          nella torbida realtà
          che le hanno originate
          e non mi appartengono.
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            Scritta da: Giuliana Z.
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Tramonti

            I tramonti sono per quelle persone che vanno oltre,
            che sanno osservare e non solo guardare,
            quelle che sanno ascoltare il bisbigliare del cuore.
            I tramonti sono per quelle persone che non credono sia superflua la vita,
            ma che vorrebbero morire un po ogni giorno
            e nonostante questo si meravigliano
            e si riempiono di emozioni nel vedere sbocciare un fiore,
            allo svolazzare di una foglia o ai colori del giorno che se ne va.
            Sono i tramonti per quelle persone che sono carenti di tenerezza,
            che hanno bisogno di nutrirsi di semplici carezze, di sguardi, di sorrisi.
            I tramonti sono per quelle persone tristi che hanno la quiete nel cuore,
            che umili nel silenzio lasciano fluire le lacrime verso la notte,
            nella speranza che si affacci la luna a farli sognare.
            Solo loro vedono al di là del tramonto vivendo di frammenti,
            sanno trasformarsi in ogni momento
            e nonostante tutto sanno regalare sorrisi.
            I tramonti sono per quelle persone che hanno la consapevolezza dell'esistere, quelle che sanno reinventarsi la vita di ogni nuovo giorno.
            Composta martedì 21 luglio 2015
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              Scritta da: Marilisa Menegatti
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Tempo

              Spezzato
              questo fiato nel petto.
              Se solo fossi stata più acuta
              nessun segreto sarebbe stato svelato.
              Ora invidio il tempo
              che accarezzando le soglie degli anni
              vide tutto e niente.
              Se solo le mie mani avessero stretto le tue
              se solo fossi stata più attenta.
              E altre note del mio ego
              si affievolirono al pensiero
              delle lacrime sul tuo viso
              in quei giorni di pazzia.
              Nel silenzio osservai la tua figura
              nel silenzio controllai il tuo dolore
              cercando di lenire le ferite alla vista
              divenne rabbia il mio affetto
              divenne follia la mia ansia
              divenne certezza la voce nella mia testa.
              Vivi nella mia mente
              come fossi musica
              come fossi aria
              come fossi sale
              estro dei giorni cupi e di sole.
              Invidiai le tue doti sentendomi vuota
              odiai la tua voce per non ascoltarla
              allontanai il tuo sguardo per non amarlo.
              L'orgoglio priva della forza
              schiacciando le ali sotto le scarpe
              soffocando il turbinio delle emozioni
              costringendo il destino a cambiare.
              Invano.
              Composta martedì 14 luglio 2015
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                Scritta da: Fabio Resta
                in Poesie (Poesie generazionali)
                Depredato mi fu il cuore,
                il tintinnio di un pianoforte fa eco in un cuore ormai vuoto,
                paralizzati sono i sentimenti nel buio della mente,
                precipitando nel dolore cerco quelle mani che un giorno mi raccolsero afferrandomi nell'anima,
                ormai stanco e senza forze, privo della volontà di proseguire rimango sospeso nel vuoto,
                senza fine, la mia scesa nel oblio della notte dove i ricordi affiorano carichi di nostalgia del tempo che fu.
                Pensieri malinconici suonano una melodia triste senza percepire alcuna nota,
                occhi inondati da una violenta mareggiata riversano lo sconforto del senso di solitudine padrone del mio io.
                Composta sabato 18 luglio 2015
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                  Scritta da: Erasmo Sebastiano
                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  Amico

                  Mi mancavi
                  e io ti cercavo...
                  Ma non ti conoscevo.
                  Non ancora, almeno.

                  Lunghi giorni, anni...
                  di attesa,
                  in un tempo che sembrava
                  non passare mai.

                  Ma poi ti ho incontrato,
                  finalmente,
                  - caso o volontà divina? –
                  in un giorno della storia.

                  Giorni, mesi, anni...
                  il tempo continua la sua corsa,
                  ma non me ne importa,
                  io non me ne curo più.

                  Vicino o lontano
                  tu sei presente nella mia vita.
                  Ho te e non ho bisogno di altro.
                  Ora non mi manchi più.

                  Mi fai sentire che esisto e che vivo,
                  e che sono importante.
                  Grazie a te,
                  che sei mio amico.
                  Composta venerdì 8 febbraio 2013
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