Scritta da: Linda Reale Ruffino
in Poesie (Poesie generazionali)
Anime gioiose
Profumano di bei colori i fiori,
proprio come le anime gioiose
che attraversano le tempeste
senza perdere il sorriso per strada.
Composta giovedì 7 maggio 2015
Profumano di bei colori i fiori,
proprio come le anime gioiose
che attraversano le tempeste
senza perdere il sorriso per strada.
Maggio si addormenta
cercando sogni e stelle
agli occhi intendi
ad ascoltare musica soave
che sale da una voce
lontana impercettibile
si desta
la melodia si spande
sveglia l'alba
è tempo di acquarelli
gli alberi sono in festa
hanno indossato
l'abito di fiori
sale dai campi
un soffio di viole,
il sole d'oro è un bacio
conduce l'assonanza delle note
sulla riva del cuore
vedo boccioli
intrisi nel giardino
di primi raggi
come una promessa di rose...
e valico il silenzio
oltre la soglia
raggiungo le pareti di un pensiero.
Visualizza e non risponde,
questo dovrebbe farti capire che non gliene frega nulla
e credimi mi è stato detto da un uomo.
Quindi fai una bella cosa,
non metterci un bel punto
ma cambia libro direttamente
perché lui l'ha già fatto
e il suo non risponderti
è solo il modo di un vigliacco
d'affrontare le cose.
Fasci di luce
filtrano tra i pini,
fino a sfiorare il sottobosco
e il profumo di resina
ci avvolge
donandoci benessere
e refrigerio.
I miei passi
si accompagnano ai tuoi
mentre la penombra
del bosco ci offre
una preziosa
atmosfera di intimità,
in cui le nostre anime
sono libere di esprimersi,
senza che alcun peso
riesca a incatenarle al suolo.
Intorno a noi
il cinguettio degli uccelli
unito allo scricchiolio prodotto
dai nostri passi sul
soffice tappeto di foglie,
erba e legni,
compongono una dolce melodia,
che ci riporta alla realtà del presente
e nello stesso momento
si colora con tinte fiabesche.
Ti cerco al mio fianco,
mentre con gli occhi della mente
osservo le nostre figure
immerse nella penombra
e ti prendo la mano,
per permettere ai nostri corpi
di imitare ciò che le anime
già stanno facendo sfiorandosi,
unendo in questo modo
la propria bellezza
alla magia del bosco.
Un vento leggero muove
il verde grano dei campi
e crea tenui ombreggiature
che a prima vista
lo fa assomigliare
ad un manto di velluto
mosso dai passi di un gigante.
Qua e là,
il rosso vivo dei papaveri
ed il giallo delle ginestre
spiccano nei campi,
ricordando a chi osserva
la bellezza con cui
la natura arricchisce
i suoi paesaggi.
Piccole aree boschive interrompono
l'ampia distesa dei campi e dei colli,
aggiungendo altre tonalità
al verde dominante,
peculiare espressione
della magia che esplode
nel mese di maggio
e che mi dona un innato
senso di appartenenza
alla mia terra.
Tutto il creato
Ti appare di rose
Quando tiri di coca
O ti inietti una dose
Cerchi lo sballo
Per non affrontare
I problemi del giorno
Nel bene o nel male
Sofferente è la gioia
Ma trasmetti dolore
Trafiggi con la spada
Le vene e il tuo cuore
Cerchi invano una felicità surreale
Che estasiato nel sogno
Potrai provare
Pensa alla macchina
Allo sport o al pallone
Quando sei in paranoia
E non provi emozioni
Sarà dal male la mente deviata
Che ti rende schiavo in una strada sbagliata
Esterna anche tu
La forza interiore
Respingi convinto
Sciacallo spacciatore
Pensa alla vita
Perché la morte è in agguato
Non crederti furbo
O di esser graziato
Nei momenti fragili
Invoca il signore
Prega con fede
Che riscopri i valori
Ma se ti senti solo
O emarginato
A un centro ascolto sarai aiutato.
Ho sempre creduto
che se avessi guardato
la vita sorridendo
lei avrebbe ricambiato
il mio sorriso.
Quanto mi sbagliavo.
Più le sorridevo
più lei mi ricambiava
con le lacrime.
Una chinamartini per piacere
l'ultimo
e poi svanisco
l'ultimo
e poi vado
l'ultimo e poi mi avvio.
Tira, butta e molla
questa serata è andata.
No, non bevo
ho la colite
mi sta fottendo la vita
basta. L'ultimo
eppure
sono le cinque del mattino.
Noi a raccontare
noi a ridere e scherzare
noi, noi e nulla più.
Un bancone si appoggia a me,
un pensiero mi assale,
io non riesco
non ti so dimenticare.
Penso di essere perso in questo
io a pensare
la vita è dura, la vita scivola
la vita vola
ma tira, botta e molla
io da solo
io perso
io svanisco.
Aliti di vento,
sospiri che sfiorano
il verde dei campi,
formando piccole onde
che trasportano fino a me
l'odore dell'erba
unito al profumo dei fiori.
Adesso c'è pace
lo sguardo corre
lungo i contorni
che trasformano
il verde dei monti
nell'azzurro del cielo.
Il silenzio ci avvolge
mi volto a guardarti,
ma il tuo pensiero è bloccato
lontano nel tempo:
un dolore, profondo e intenso,
che da un ricordo improvviso
adesso è uscito
e si diffonde nel vento.
Ti sfioro una mano,
ti cerco con gli occhi
e capisco che il male
non ti lascia più andare
rimango così,
immobile nel vento,
ascoltando il tuo cuore
e tutto il suo tormento.
Il naso me lo dice,
mi fa da calendario.
Ecco la primavera.
Eppure ne ho viste molte,
ma non riesco più a ricordare a cosa servono.