Poesie generazionali


Scritta da: ilexx9354
in Poesie (Poesie generazionali)
Sei arrivato d'improvviso,
mi hai detto sei un incanto
non ti ho creduto subito
ma poi mi hai convinto.
Ogni complimento tuo
apriva le serrature del mio cuore
ogni tua parola apriva un mio sorriso
ogni tuo sguardo chiudeva i miei occhi
ogni tuo bacio
arrossiva le mie guance
ogni tua buonanotte
rendeva la mia notte migliore
ogni tua immagine faceva il mio sonno più inquieto.
Torna ad esserci ogni giorno,
altrimenti sarà sempre inverno.
Composta domenica 12 aprile 2015
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    Il lucignolo

    Esausta, corro incontro alla sera,
    anche la nube nera soccombe;
    al rientro mi sento anima nel grembo materno.

    Non apro bocca, ho voglia del mio silenzio,
    un fruscio s'apre nel veloce spoglio;
    cedo all'acqua e già si debella la stanchezza.

    Nella stanza la debole luce della luna,
    l'osservo pare vetro smerigliato;
    lascio aperta la finestra e accendo una candela,
    comincio a mirar la fiamma in estasi di fuoco.

    Man mano, il lucignolo s'allunga,
    pare animato da un voler supremo;
    galleggia nel suo limpido calor disciolto
    abbandonando la vita di nero filo ritorto.
    Composta nel aprile 2010
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      Aprile

      In perlustrazione mi conduco,
      nel lucente piumaggio colorato,
      s'incentra nel fiore la castità dell'ape;
      la nuvola bassa si concentra, e, s'avventa la pioggia d'improvviso.

      Brancola l'uccello, prima di trovar riparo,
      s'adopera invano il raggio del sole,
      s'inchina annodandosi il salice,
      la calligrafia di un lampo,
      semidistrutto il campo.

      Sto guardando un posto spettrale,
      una comunicazione dentro un corridoio,
      schivo pozzanghere e, s'apre un cancello primordiale.

      Spruzza anche l'anima, tanto aprile impazza,
      normale è l'annusare l'aria,
      impossibile non sentirne il gusto,
      mentre la terra dura si scoagula.
      Composta nel aprile 2010
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        in Poesie (Poesie generazionali)
        Meno facile di quanto previsto
        dissimulare agnizioni reciproche,
        od un'inappartenenza comune;
        lasciare che la crepa – iato o cuneo –
        s'insinui, invigilate scaturigini
        qui presso noi immorare, grevi alibi.
        O immaginarti in questo vento, il tuo
        paese – case rosse sotto un cielo
        grigio – ed il mare, all'orizzonte termine;
        e tangenze e infiniti voli tessere
        l'ordito a consumate traiettorie,
        sghembe rette per asseverative
        coordinate – una stilla d'angoscia –
        tuoi pensieri transeunti. E scoprirsi
        distanti. Separati. Una passione
        ci avvince; uguali espressioni latenti
        (non era forse nella tua venuta
        la mia salvezza?) lontani ribattono
        strabi cigli. Ragnatela magnetica
        i tuoi capelli: spengeva l'afrore
        delle fole, che fra nebbia affoltantesi
        e davanzale gli ambrati tramonti
        schiarivano di settembre. Malcauto
        autunno e il cedro decombente
        nella sua solitudine ricurvo:
        sigillarne il trapasso leonina
        una rima: "ridacci, brezza, eterni
        quegli istanti...." Ridursi ad astante, unico,
        come allora, ora, il vuoto.
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          Scritta da: Forloc
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Se fosse Pasqua

          Gongola la gondola
          Pasqua sta arrivando
          Le rondini cantano
          Di ramo in ramo
          Un riccio corre tra i campi
          Strada vuota
          Nulla d'avanti
          Eccetto un cartello
          A promettere tante sorprese
          Dolcezze e beltà
          A quanti aspettano
          I piedi per camminare
          Tanta strada ancora c'è da fare
          Prima di arrivare dove non si arriva
          Mai.
          Composta venerdì 3 aprile 2015
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            Scritta da: Elona
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Nel mondo dell'amore

            Il significato della vita è amarsi all'infinito
            vedersi nello specchio ogni mattina
            è ammirare il tuo volto con attenzione
            senza giudizi e pensieri negativi
            ma accettarsi cosi naturalmente
            come Dio ti ha fatto e creato,
            amarti cosi come sei, è stupendo
            entri in un mondo pieno di gioia
            e speranza, inizi a valutarti
            e dici io valgo e posso fare tanto
            sia per me e anche per gli altri, amarsi
            è il senso della vita, è l'arcobaleno
            colorato che ti dipinge i giorni grigi
            e senza senso, è la luna piena in cui
            tu esprimi un desiderio e con
            la sicurezza rimani che ti si realizzerà
            è l'attimo che tu cogli in pace
            per trovarti davanti a un mondo
            pieno di speranza, amarsi è l'amore che ti allunga
            la vita e ti fa vivere con serenità ogni istante
            e desideri che sia cosi all'infinito, credici tu puoi
            basta guardarsi ogni mattina nello specchio
            e sorridere al tuo volto e sentirti amata,
            circondata dal mondo dell'amore.
            Composta domenica 7 aprile 2019
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              Scritta da: Sabrina
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Inevitabilmente

              La vita scivola via,
              come fa l'acqua che scorre,
              inafferrabile e irrefrenabile.
              I giorni e le notti
              si rincorrono,
              in una inevitabile
              alternanza di luci e di ombre.
              E la vita prosegue,
              oltre le sofferenze,
              nonostante le amarezze
              e le umane debolezze.
              Come fanno i cuori,
              continuando a battere
              anche quando le lacrime
              scavano solchi profondi
              sul viso della gente.
              E i miei occhi si aprono
              nel sorgere del sole,
              mentre il vento di primavera
              si porta via l'inverno
              e le cose morte,
              sgombrando i sentieri
              dai rami secchi
              e introducendo il nuovo
              che velocemente avanza.
              Ed ecco che,
              aldilà delle ombre,
              nei boccioli
              e nei verdi germogli
              scorgo ciò che sempre
              ho desiderato:
              una nuova vita!
              Composta giovedì 2 aprile 2015
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                in Poesie (Poesie generazionali)
                Arcipelago di limpide acque
                è la tua anima che io bramo
                pura come candida neve
                è la tua pelle.
                Le mie mani sui tuoi seni
                come a raggiungere e a discendere
                una vetta innevata.
                E la tua schiena che io osservo
                è il mio prediletto abisso!
                Nella tua bocca
                le mie labbra
                si nutrono del tuo amore
                e nelle tue brune trecce
                io smarrisco il mio viso inebriato
                dai tuoi profumi
                mi confondo
                in una primavera
                fatta di carne.
                Ogni tuo poro
                è un petalo di rose profumate
                e nei tuoi occhi mi perdo
                come in mezzo ad un oceano
                mosso da alte onde
                galleggio sul tuo corpo!
                E nel bel mezzo dell'infinito
                che guardo estasiato
                voglia la mia anima
                naufragare nella tua
                senza mai ritornare!
                Composta mercoledì 1 aprile 2015
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