Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)
Tu hai fatto sorridere
anche giorni che piangevano
respirare momenti senza fiato
addobbato di sorrisi lacrime
fatto battere battiti "stanchi".

Tu tiri fuori
il meglio e il peggio di me
mi fai toccare la luna
brillare di stelle anche il buio.

Tu non sai quello che sei
non sai di essere la giusta dose
che riempie il cuore
il giusto vuoto
che sente la tua di mancanza.

Tu non sai o forse si
di essere parte di me.
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    Scritta da: Mariella Buscemi
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Non ho preteso il tempo,
    le lunghezze, l'amaro del cambiamento,
    il ciclo delle stagioni.
    Il mio volere è vita degli attimi,
    la mutevolezza del secondo,
    lo stop,
    il respiro,
    il momento dopo,
    l'intervallo della palpebra mobile
    prima dello sbatter di ciglia
    e il chiedersi
    cos'abbia catturato
    la pupilla così,
    a contatto con la pelle
    nel punto del venir meno della visione
    e cosa ritrovi,
    come spettro inaspettato,
    in riapertura.
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      Scritta da: Andrea De Candia
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Fieno

      Nessuno chieda delle libellule
      (blu-freccia striano l'aria)
      e il viso di febbre del sole
      s'infiamma nel mare.

      L'uomo con la falce
      miete il respiro
      d'erba e libellule
      nessuno chieda di lui.

      Rosso-arancio pendono
      i grembi del papavero
      odora di sonno il fieno.

      Salici piangenti confidano
      al mare il proprio dolore
      l'uomo con la falce miete
      in fasci libellule azzurre
      mietendo fa fieno
      dell'oggi.

      Nessuno chieda a nessuno
      chi oggi si addormenti
      nel fieno di papavero.
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        Scritta da: Andrea De Candia
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il cielo

        Ha dismesso le sue maschere
        nuvole notturne impediscono
        alle stelle
        di vedere
        la sorella terra.

        Lui sogna
        che il suo nero infinito
        porti il lutto per il sole
        sogna gli uomini sulla terra
        che lo sognano azzurro.

        Nel buio impenetrabile
        conta le sue abitazioni
        devono essere sette
        ma non è così
        infinitamente di più.

        Lui conta all'infinito.
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          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Sono un uomo ferito.
          E me ne vorrei andare
          e finalmente giungere,
          pietà, dove si ascolta
          l'uomo che è solo con sé.
          Non ho che superbia e bontà.
          E mi sento esiliato in mezzo agli uomini.
          Ma per essi sto in pena.
          Non sarei degno di tornare in me?
          Ho popolato di nomi il silenzio.
          Ho fatto a pezzi cuore e mente
          per cadere in servitù di parole?
          Regno sopra fantasmi.
          O foglie secche,
          anima portata qua e là...
          no, odio il vento e la sua voce
          di bestia immemorabile.
          Dio, coloro che t'implorano
          non ti conoscono più che di nome?
          M'hai discacciato dalla vita.
          Mi discaccerai dalla morte?
          Forse l'uomo è anche indegno di sperare.
          Anche la fonte del rimorso è secca?
          Il peccato che importa,
          se alla purezza non conduce più.
          La carne si ricorda appena
          che una volta fu forte.
          È folle e usata, l'anima.
          Dio guarda la nostra debolezza.
          Vorremmo una certezza.
          Di noi nemmeno più ridi?
          E compiangici dunque, crudeltà.
          Non ne posso più di stare murato
          nel desiderio senza amore.
          Una traccia mostraci di giustizia.
          La tua legge qual è?
          Fulmina le mie povere emozioni,
          liberami dall'inquietudine.
          Sono stanco di urlare senza voce.
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