Poesie d'Autore


Scritta da: Alessandro Rossini
in Poesie (Poesie d'Autore)

Le cose che fanno la domenica

L'odore caldo del pane che si cuoce dentro il forno.
Il canto del gallo nel pollaio.
Il gorgheggio dei canarini alle finestre.
L'urto dei secchi contro il pozzo e il cigolìo della puleggia.
La biancheria distesa nel prato.
Il sole sulle soglie.
La tovaglia nuova nella tavola.
Gli specchi nelle camere.
I fiori nei bicchieri.
Il girovago che fa piangere la sua armonica.
Il grido dello spazzacamino.
L'elemosina.
La neve.
Il canale gelato.
Il suono delle campane.
Le donne vestite di nero.
Le comunicanti.
Il suono bianco e nero del pianoforte.
Le suore bianche bendate come ferite.
I preti neri.
I ricoverati grigi.
L'azzurro del cielo sereno.
Le passeggiate degli amanti.
Le passeggiate dei malati.
Lo stormire degli alberi.
I gatti bianchi contro i vetri.
Il prillare delle rosse ventarole.
Lo sbattere delle finestre e delle porte.
Le bucce d'oro degli aranci sul selciato.
I bambini che giuocano nei viali al cerchio.
Le fontane aperte nei giardini.
Gli aquiloni librati sulle case.
I soldati che fanno la manovra azzurra.
I cavalli che scalpitano sulle pietre.
Le fanciulle che vendono le viole.
Il pavone che apre la ruota sopra la scalèa rossa.
Le colombe che tubano sul tetto.
I mandorli fioriti nel convento.
Gli oleandri rosei nei vestibuli.
Le tendine bianche che si muovono al vento.
Composta domenica 18 ottobre 2015
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    Scritta da: Ludovico Criacci
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Sogno

    Ho sognato che ti baciavo sul divano
    mentre ascoltavi la tua musica preferita,
    un bacio lento, dolce, appassionato.
    Avevi la t-shirt bianca con la scritta
    "I love New York" e gli occhi chiusi,
    io invece li ho aperti all'improvviso
    e ho potuto ammirare lo spettacolo.
    Eri ispirata, calda, delicata,
    il tuo respiro si mescolava al mio,
    la tua lingua di seta
    rimava con la mia,
    diceva le stesse cose,
    ora capisco la rima baciata.
    Avevi addosso un profumo intenso
    di concretezza,
    e sul volto, disegnato
    il filo intricato di un'emozione,
    tessuto,
    per tenermi
    legato a te.
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      Scritta da: Domenico De Rosa
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      'A cunfessione 'e Taniello

      Taniello, ch'ave scrupole
      mo che se vo'  'nzurà
      piglia e da fra Liborio
      va pe' se cunfessà.

      - Patre – le dice - ì roseco,
      e pe'  nniente me mpesto;
      ma po' rico  'o rusario,
      e chello va pe' cchesto...

      Patre, 'ncuollo a li femmene
      campo, e ncoppa  'o burdello;
      ma sento messe e predeche
      e chesto va pe' chello...

      Jastemmo, arrobbo... 'o prossimo
      spoglio e lle dongo  'o riesto;
      ma po' faccio  'a lemmosena
      e chello va pe' chesto...

      E mo, Patre, sentitela
      st'urdema cannunata:
      a sora vostra, Briggeta,
      me l'aggio  'nzaponata...

      Se vota fra Liborio:
      - Guagliò, tu si Taniello?
      ì me  'nzapono a mammeta,
      e chesto va pe' cchello! –

      Traduzione

      Gaetaniello, che ha scrupoli
      adesso che si vuole sposare,
      piglia e da frate Liborio
      va per confessarsi.

      Padre –gli dice - io" rosico "
      e per un nonnulla mi incollerisco,
      ma poi recito il Rosario
      e quello compensa questo...

      Padre, io vivo alle spalle delle donne
      e vivo di bordello,
      ma sento Messe e prediche
      e questo compensa quello...

      Bestemmio, rubo... il prossimo
      " denudo "e gli" do anche il resto";
      ma poi faccio l'elemosina
      e quello compensa questo...

      E ora, Padre, sentìtela
      quest'ultima cannonata:
      vostra sorella, Brigida,
      me la sono scopata...

      Gli si rivolge don Liborio:
      -Guagliò, tu sei Gaetaniello?
      Io mi fotto tua mamma,
      e questo compensa quello! -.
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