Poesie d'Autore


Scritta da: Horion Enky
in Poesie (Poesie d'Autore)

Essenza di vita

Aggrappato ai ricordi, li avvinghi rubandone l'essenza,
stille di un passato alterano i tuoi pensieri.
Comprensioni perdute di ticchettii di un tempo
che ora vedi lontano, ombre le velano,
con una opaca inconsistenza di fragili frammenti
che nascondi al tuo futuro.
Con caparbietà cerchi di ribellarti,
debole sei di fronte al volere del tuo destino
che inglobandoti, t'inghiotte, in vie straniere,
dove occhi ti spiano, passo, dopo passo,
proiettando la tua ombra contro il muro dell'incoscienza.
Blindi le idee in forzieri e incateni le tue parole a tralicci
che si elevano al cielo, come catalizzatori di sogni,
i quali tragicamente muoiono, soffocati da principi errati.
Cerchi brandelli della tua vita, disseminati qua è là, nella valle dell'ozio,
dove hai soggiornato in periodi del tuo passato,
lusinghiero ti era sembrato,
ma non ha fatto altro che farti perdere dentro il mare dell'oblio.
Prendi in mano il tuo coraggio
e usalo come torcia per il illuminare il tuo futuro,
dai forza a te stesso e aggrappati ai tuoi sogni
e, come un ariete, sfonda il tuo destino.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Non credermi se...

    Non credermi
    se ti dico vattene
    se escono dalla bocca parole "urlanti"
    piene di veleno
    come un fiume in piena
    senza ascoltare
    né il cuore né la ragione
    e pronte ad uccidere
    senza pietà.

    Non andartene
    se ferito parla l'orgoglio
    non andartene, resta
    perché, in realtà, ogni centimetro
    del mio cuore
    della mia anima
    della mia mente
    ti sta gridando resta.
    Composta nel settembre 2015
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Dentro un sogno di me

      So che un giorno t'ho trovato
      dentro un sogno.
      Accadde all'improvviso
      dopo secoli di silenzi
      tra un'onda e l'altra del mare.

      Guardavo l'orizzonte
      il volo di un gabbiano
      e il movimento delle nuvole.

      Era un giorno di dolore
      ma alcune persone
      fanno sorridere anche il dolore
      era un giorno qualunque
      dopo secoli di polvere e giorni di spine
      eppure alcune persone hanno il dono
      di togliere le spine e la polvere anche dai giorni.

      So che un giorno t'ho trovato
      in un sogno
      e guardando l'andirivieni delle onde
      nel tramonto di un giorno stanco
      mi hai preso per mano
      e fatto volare verso l'infinito di un sogno
      abbracciando le stelle
      abbiamo fatto l'amore sulla luna.

      Al sorgere dell'alba ti ho reso al giorno
      ma a volte, la notte, vengo a riprenderti
      per sognare ancora un po'.
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        Scritta da: Mariella Buscemi
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Ho un volo d'ali incompiute
        che a sferzare il vento
        migrerei l'ultimo cuore che mi rimane

        del lancio, ho rasentato terra
        sullo schianto, s'è arrossito il tonfo

        sono - adesso - lo svuotarmi delle ossa
        e l'essere leggera,
        il mio corpo come cielo
        su un passato di nebbia
        attraversarmi nella mattina
        - dopo la notte -
        a ovest del gelo
        verso pelle nuova

        tra l'emigrazione e l'esilio del rimosso,
        la coscienza dell'ora.
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          Scritta da: Mariella Buscemi
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Chiederei alla malinconia
          sulla forza delle sue radici
          e del terreno fragile
          mentre
          a parlarmi del sangue
          mi ritroverei così vera
          nella carne e nell'anima
          in più vite trascorse
          e taciute
          dimenticate
          disinteressate
          passate in second'ordine

          sono stata la mano che mi ha salvata.

          Urlerei: "viva"!
          Difronte alla morte più crudele
          come fosse malìa divina.
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            Scritta da: Mariella Buscemi
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Come s'io aderissi
            e tu
            uomo
            sprofondassi
            nel calco delle mie cavità
            e la tua ala destra
            divenisse piuma in solfeggio
            sugli echi dei gemiti
            tutti intorno
            sui muri
            nella pelle
            al buio
            così
            mi farei ramo
            e ancor più
            edera
            diventandoti intricata e fitta
            t'innesteresti
            nella possibilità degli spiragli
            col tuo seme
            a farmi seme.

            Su un novembre fragile
            guardarci nudi
            rampicanti di carne
            sulle voglie delle foglie caduche.
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              Scritta da: Phantastica
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Timor di me?

              Oh, un terribile timore;
              La lietezza esplode
              Contro quei vetri al buio
              Ma tale lietezza, che ti fa cantare in voce
              È un ritorno dalla morte: e chi può mai ridere -
              Dietro, sotto il riquadro del cielo annerito
              Riapparizione ctonia!
              Non scherzo: ché tu hai esperienza
              Di un luogo che non ho mai esplorato,
              UN VUOTO NEL COSMO
              È vero che la mia terra è piccola
              Ma ho sempre affabulato sui luoghi inesplorati
              Con una certa lietezza, quasicché non fosse vero
              Ma tu ci sei, qui, in voce
              La luna è risorta;
              le acque scorrono;
              il mondo non sa di essere nuovo e la sua nuova giornata
              finisce contro gli alti cornicioni e il nero del cielo
              Chi c'è, in quel VUOTO DEL COSMO,
              che tu porti nei tuoi desideri e conosci?
              C'è il padre, sì, lui!
              Tu credi che io lo conosca? Oh, come ti sbagli;
              come ingenuamente dai per certo ciò che non lo è affatto;
              fondi tutto il discorso, ripreso qui, cantando,
              su questa presunzione che per te è umile
              e non sai invece quanto sia superba
              essa porta in sé i segni della volontà mortale della maggioranza -
              L'occhio ilare di me mai disceso agli Inferi,
              ombra infernale vagolante
              nasconde
              E tu ci caschi
              Tu conosci di ciò che è realtà solo quell'Uomo Adulto
              Ossia ciò che si deve conoscere;
              lei, la Donna Adulta, stia all'Inferno
              o nell'Ombra che precede la vita
              e di là operi pure i suoi malefizi, i suoi incantesimi;
              odiala, odiala, odiala;
              e se tu canti e nessuno ti sente, sorridi
              semplicemente perché, per ora, intanto, sei vittoriosa -
              in voce come una giovane figlia avida
              che però ha sperimentato dolcezza;
              Parigi calca dietro alle tue spalle un cielo basso
              Con la trama dei rami neri; ormai classici;
              questa è la storia -
              Tu sorridi al Padre -
              Quella persona di cui non ho alcuna informazione,
              che ho frequentato in un sogno che evidentemente non ricordo -
              strano, è da quel mostro di autorità
              che proviene anche la dolcezza
              se non altro come rassegnazione e breve vittoria;
              accidenti, come l'ho ignorato; così ignorato da non saperne niente -
              cosa fare?

              Tu doni, spargi doni, hai bisogno di donare,
              ma il tuo dono te l'ha dato Lui, come tutto;
              ed è Nulla il dono di Nessuno;
              io fingo di ricevere;
              ti ringrazio, sinceramente grato;
              Ma il debole sorriso sfuggente
              non è di timidezza
              è lo sgomento, più terribile, ben più terribile
              di avere un corpo separato, nei regni dell'essere - se è una colpa
              se non è che un incidente:
              ma al posto dell'Altro
              per me c'è un vuoto nel cosmo
              un vuoto nel cosmo
              e da là tu canti.
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