Poesie d'Autore


Scritta da: Claudio De Lutio
in Poesie (Poesie d'Autore)

È già notte che sta per passare

Nel silenzio che incombe più forte
siete pronte voi stelle a brillare,
per l'annuncio nel ciel che "è già notte"...

E tu luna non resti a guardare,
ma trattieni gli influssi di Marte
mentre i sogni continui a cullare:

c'è chi pensa ad un treno e non parte...
c'è chi vuol solamente arrivare...
c'è un barbone che dorme in disparte

e c'è chi lo vorrebbe aiutare...
c'è chi spera di vincere a carte
e chi gode per solo sfidare...

c'è chi intende lasciar la consorte
e chi invece si vuol maritare...
c'è chi vuole spietata la corte...

chi soltanto una donna da amare...
c'è che ce ne sarebbero oltre...
ma ad oltranza non serve qui andare:

fosse pure desìo della morte,
è già notte che sta per passare.
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    Scritta da: Claudio De Lutio
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Ritorna... Oh Napoli

    Potrò vederti ancor com'eri prima
    potrò tenerti in cor più stretta ancora
    ma al tuo splendor ritorna come allora
    quando ai poeti, oh Napoli, desti la rima!

    Potrò ammirar così tutti i tuoi incanti
    potrò ogni meraviglia raccontare
    sarà il Vesuvio, sarà il cielo e il mare
    non certo sarà quel dei cuori affranti.

    Potrò scrutar per bene i vicoletti
    potrò scoprire strade e sotterranei
    citar antichi artisti e contemporanei
    dai saltimbanchi ai più grandi intelletti.

    Potrò far aneddotiche cumane
    potrò narrar l'istoria della pizza
    se occorre illustrerò ciascuna piazza
    da quella del Gesù con le campane.

    Potrò fermarmi dalla "Bersagliera"
    potrò assaggiar spaghetti con il mare
    un mandolin sarà ad accompagnare
    taralli, tarantelle e una chitarra.

    Potrò cantar le tue canzon più belle
    potrò intonar la dolce "Reginella",
    "Pusillecò nsentimento", "Lazzarella"
    senza dimenticar nessun tra quelle.

    Oh, mia città,
    potrò far tutto questo ed altro ancora,
    ma al tuo splendor ritorna come allora!
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      Scritta da: Claudio De Lutio
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Ora cantano "Emmanuele"

      Da lontano, in cima al mondo
      si affacciarono a osservare
      tutti gli Angeli per conto

      del buon Dio, pronto a mandare
      il Suo Figlio Prediletto,
      per l'evento da annunciare

      con l'Arcangelo al cospetto
      di Maria, Madonna e Madre
      del Bambin che terrà stretto

      pria nel grembo e poi col Padre
      San Giuseppe, il falegname
      mentre l'alito è a scaldare

      nella grotta di Betlemme
      sol di un bue e un asinello;
      ma già da Gerusalemme

      ciel Cometa fa più bello
      e ai Re Magi dà il cammino.
      Ecco al suon di un pastorello

      tutti gli Angeli al mattino
      ora cantano "Emmanuele"
      perché già "con noi è Dio".
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        Scritta da: Claudio De Lutio
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Qual regalo di Natale

        Ecco a te, oh padre caro,
        quale dono di Natale,
        quel fra tutti ch'è il più raro!

        Parrebb'essere banale,
        un regalo come tanti,
        atto sol circostanziale.

        Viene scelto dai cotanti
        che han capito cos'è un padre
        dai suoi gesti più importanti.

        Pur è dato ad una madre
        a cui spetta pari onore
        come Iddio è a comandare.

        Or sian ferme ogn'un dell'ore!
        Senza esser solo amene
        sian parol (a) che ven dal core!

        Dico allor: "Ti Voglio Bene!"
        Questo è il dono mio più caro,
        quant'a te più si conviene:

        un ristoro d'ogni amaro.
        Qual regalo di Natale,
        quel fra tutti ch'è il più raro.
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          Scritta da: Claudio De Lutio
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Quegli occhi grandi e quei capelli neri

          All'imbrunir di un dì di mezza estate
          neppur nel tempo pari ad un istante
          attrassero il suo cuor e i suoi pensieri
          quegli occhi grandi e quei capelli neri.

          Sol'oggi egli può dir per quale cosa
          fu invano da quel giorno trovar posa
          finché notar gli parve d'improvviso
          gli stessi occhi che gli avean sorriso;

          guardavan lieti il volto d'un piccino
          quando a giocar venia più da vicino:
          come la madre anch'egli aveva fieri
          due occhi grandi ed i capelli neri.

          Non era che ad un passo da costoro
          e già due lacrime vid'ei cader'a coro:
          solea bagnar una goccia ciascun viso
          ma il posto dovea dare ad un sorriso.

          La mano del bambin la donna prese
          la pose in quel del padre e lo sorprese:
          lui fu commosso e tenne volentieri
          quegli occhi grandi e quei capelli neri.
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            Scritta da: Claudio De Lutio
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            L'Ultimo dell'Anno

            Pronto sull'uscio, con cappello e guanti
            al cincinnio dei calici a levare
            vien festeggiato tra i bei suoni e i canti.

            Poi ch'egli sa che non può più tornare
            al nuovo anno prima raccomanda
            ciò che giammai dovrà dimenticare:

            "Si dian a ciascun le cose che domanda;
            nel cuor di tutti: gioia pace e amore;
            d'ognun sia speme, in Fede veneranda."

            E attento a cadenzar parol(e) coll'ore
            a qualche istante dalla mezzanotte
            augura al successor d'esser migliore.
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              Scritta da: Claudio De Lutio
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Caro Soldato

              Caro soldato,
              un giorno sei partito per la guerra
              e da quel giorno non sei più ritornato.

              Dovesti salutare la tua terra
              con un addio rivolto a chi restava
              che senza te rimase senza terra.

              E al fronte andasti ove il nemico stava
              incontro all'uomo che t'avrebbe ucciso
              pregando Dio, mentr'egli ti sparava:

              "Oh Padre mio, è questo che ho deciso
              quando ho promesso a Te di perdonare
              finanche in guerra per il Paradiso,

              e di non provocar mortal ferita,
              neppure per difender la mia vita!"
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                Scritta da: Claudio De Lutio
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Non sei più neppure l'Io

                Uomo,
                tu non sei nato per esser come Dio
                non sei tu al mondo per ragione tua
                sei qui soltanto per la causa Sua
                ch'è più elevata a fronte del tuo "Io".

                Non hai creato il cielo e la natura
                l'alba e il tramonto o il canto degli uccelli
                eppure a volte a Lui tu ti ribelli
                scegliendo il Male: "ma non hai paura?"

                Non vuoi che guerre per vendette tue
                per gli egoismi o altre fantasie
                per te son altre cose le eresie
                quel(le) che talvolta son le cose Sue.

                Puoi mai così sentirti come Dio?
                Se non ricordi niente dell'amore
                sei hai calpestato il Bene dentro al cuore
                ed ora non sei più neppure l'Io.
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                  Scritta da: Horion Enky
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Essenza di vita

                  Aggrappato ai ricordi, li avvinghi rubandone l'essenza,
                  stille di un passato alterano i tuoi pensieri.
                  Comprensioni perdute di ticchettii di un tempo
                  che ora vedi lontano, ombre le velano,
                  con una opaca inconsistenza di fragili frammenti
                  che nascondi al tuo futuro.
                  Con caparbietà cerchi di ribellarti,
                  debole sei di fronte al volere del tuo destino
                  che inglobandoti, t'inghiotte, in vie straniere,
                  dove occhi ti spiano, passo, dopo passo,
                  proiettando la tua ombra contro il muro dell'incoscienza.
                  Blindi le idee in forzieri e incateni le tue parole a tralicci
                  che si elevano al cielo, come catalizzatori di sogni,
                  i quali tragicamente muoiono, soffocati da principi errati.
                  Cerchi brandelli della tua vita, disseminati qua è là, nella valle dell'ozio,
                  dove hai soggiornato in periodi del tuo passato,
                  lusinghiero ti era sembrato,
                  ma non ha fatto altro che farti perdere dentro il mare dell'oblio.
                  Prendi in mano il tuo coraggio
                  e usalo come torcia per il illuminare il tuo futuro,
                  dai forza a te stesso e aggrappati ai tuoi sogni
                  e, come un ariete, sfonda il tuo destino.
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