Non sei virtù né mai tu lo sarai, nemica immemore del nobile coraggio, che pur assali a tradimento e oltraggio, senza fermarti mai! Non sei virtù!
Getti ogni sfida senza distinzione. Non badi a chi è la vittima del gioco: sia essa un animale oppure un uomo, poc'ha importanza... Getti ogni sfida!
Non sempre trionfi e questo tu lo sai. Non sei che un mezzo per la tua vittoria: nelle preoccupazioni altrui trovi la gloria, finché non v'è reazione... Non sempre trionfi!
E allora sembra inutile il tuo agire, laddove si comprende ch'esce indenne colui che affronta sé prima di dire che la paura è un male a lui perenne...
Potrò vederti ancor com'eri prima potrò tenerti in cor più stretta ancora ma al tuo splendor ritorna come allora quando ai poeti, oh Napoli, desti la rima!
Potrò ammirar così tutti i tuoi incanti potrò ogni meraviglia raccontare sarà il Vesuvio, sarà il cielo e il mare non certo sarà quel dei cuori affranti.
Potrò scrutar per bene i vicoletti potrò scoprire strade e sotterranei citar antichi artisti e contemporanei dai saltimbanchi ai più grandi intelletti.
Potrò far aneddotiche cumane potrò narrar l'istoria della pizza se occorre illustrerò ciascuna piazza da quella del Gesù con le campane.
Potrò fermarmi dalla "Bersagliera" potrò assaggiar spaghetti con il mare un mandolin sarà ad accompagnare taralli, tarantelle e una chitarra.
Potrò cantar le tue canzon più belle potrò intonar la dolce "Reginella", "Pusillecò nsentimento", "Lazzarella" senza dimenticar nessun tra quelle.
Oh, mia città, potrò far tutto questo ed altro ancora, ma al tuo splendor ritorna come allora!
All'imbrunir di un dì di mezza estate neppur nel tempo pari ad un istante attrassero il suo cuor e i suoi pensieri quegli occhi grandi e quei capelli neri.
Sol'oggi egli può dir per quale cosa fu invano da quel giorno trovar posa finché notar gli parve d'improvviso gli stessi occhi che gli avean sorriso;
guardavan lieti il volto d'un piccino quando a giocar venia più da vicino: come la madre anch'egli aveva fieri due occhi grandi ed i capelli neri.
Non era che ad un passo da costoro e già due lacrime vid'ei cader'a coro: solea bagnar una goccia ciascun viso ma il posto dovea dare ad un sorriso.
La mano del bambin la donna prese la pose in quel del padre e lo sorprese: lui fu commosso e tenne volentieri quegli occhi grandi e quei capelli neri.
Uomo, tu non sei nato per esser come Dio non sei tu al mondo per ragione tua sei qui soltanto per la causa Sua ch'è più elevata a fronte del tuo "Io".
Non hai creato il cielo e la natura l'alba e il tramonto o il canto degli uccelli eppure a volte a Lui tu ti ribelli scegliendo il Male: "ma non hai paura?"
Non vuoi che guerre per vendette tue per gli egoismi o altre fantasie per te son altre cose le eresie quel(le) che talvolta son le cose Sue.
Puoi mai così sentirti come Dio? Se non ricordi niente dell'amore sei hai calpestato il Bene dentro al cuore ed ora non sei più neppure l'Io.