Poesie d'Autore


Scritta da: Claudio De Lutio
in Poesie (Poesie d'Autore)

Non ho più "Paura"

Non sei virtù né mai tu lo sarai,
nemica immemore del nobile coraggio,
che pur assali a tradimento e oltraggio,
senza fermarti mai!
Non sei virtù!

Getti ogni sfida senza distinzione.
Non badi a chi è la vittima del gioco:
sia essa un animale oppure un uomo,
poc'ha importanza...
Getti ogni sfida!

Non sempre trionfi e questo tu lo sai.
Non sei che un mezzo per la tua vittoria:
nelle preoccupazioni altrui trovi la gloria,
finché non v'è reazione...
Non sempre trionfi!

E allora sembra inutile il tuo agire,
laddove si comprende ch'esce indenne
colui che affronta sé prima di dire
che la paura è un male a lui perenne...

Il tuo agire è inutile: non ho più "Paura".
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    Scritta da: Claudio De Lutio
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    È già notte che sta per passare

    Nel silenzio che incombe più forte
    siete pronte voi stelle a brillare,
    per l'annuncio nel ciel che "è già notte"...

    E tu luna non resti a guardare,
    ma trattieni gli influssi di Marte
    mentre i sogni continui a cullare:

    c'è chi pensa ad un treno e non parte...
    c'è chi vuol solamente arrivare...
    c'è un barbone che dorme in disparte

    e c'è chi lo vorrebbe aiutare...
    c'è chi spera di vincere a carte
    e chi gode per solo sfidare...

    c'è chi intende lasciar la consorte
    e chi invece si vuol maritare...
    c'è chi vuole spietata la corte...

    chi soltanto una donna da amare...
    c'è che ce ne sarebbero oltre...
    ma ad oltranza non serve qui andare:

    fosse pure desìo della morte,
    è già notte che sta per passare.
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      Scritta da: Claudio De Lutio
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Ritorna... Oh Napoli

      Potrò vederti ancor com'eri prima
      potrò tenerti in cor più stretta ancora
      ma al tuo splendor ritorna come allora
      quando ai poeti, oh Napoli, desti la rima!

      Potrò ammirar così tutti i tuoi incanti
      potrò ogni meraviglia raccontare
      sarà il Vesuvio, sarà il cielo e il mare
      non certo sarà quel dei cuori affranti.

      Potrò scrutar per bene i vicoletti
      potrò scoprire strade e sotterranei
      citar antichi artisti e contemporanei
      dai saltimbanchi ai più grandi intelletti.

      Potrò far aneddotiche cumane
      potrò narrar l'istoria della pizza
      se occorre illustrerò ciascuna piazza
      da quella del Gesù con le campane.

      Potrò fermarmi dalla "Bersagliera"
      potrò assaggiar spaghetti con il mare
      un mandolin sarà ad accompagnare
      taralli, tarantelle e una chitarra.

      Potrò cantar le tue canzon più belle
      potrò intonar la dolce "Reginella",
      "Pusillecò nsentimento", "Lazzarella"
      senza dimenticar nessun tra quelle.

      Oh, mia città,
      potrò far tutto questo ed altro ancora,
      ma al tuo splendor ritorna come allora!
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        Scritta da: Claudio De Lutio
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Ora cantano "Emmanuele"

        Da lontano, in cima al mondo
        si affacciarono a osservare
        tutti gli Angeli per conto

        del buon Dio, pronto a mandare
        il Suo Figlio Prediletto,
        per l'evento da annunciare

        con l'Arcangelo al cospetto
        di Maria, Madonna e Madre
        del Bambin che terrà stretto

        pria nel grembo e poi col Padre
        San Giuseppe, il falegname
        mentre l'alito è a scaldare

        nella grotta di Betlemme
        sol di un bue e un asinello;
        ma già da Gerusalemme

        ciel Cometa fa più bello
        e ai Re Magi dà il cammino.
        Ecco al suon di un pastorello

        tutti gli Angeli al mattino
        ora cantano "Emmanuele"
        perché già "con noi è Dio".
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          Scritta da: Claudio De Lutio
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Qual regalo di Natale

          Ecco a te, oh padre caro,
          quale dono di Natale,
          quel fra tutti ch'è il più raro!

          Parrebb'essere banale,
          un regalo come tanti,
          atto sol circostanziale.

          Viene scelto dai cotanti
          che han capito cos'è un padre
          dai suoi gesti più importanti.

          Pur è dato ad una madre
          a cui spetta pari onore
          come Iddio è a comandare.

          Or sian ferme ogn'un dell'ore!
          Senza esser solo amene
          sian parol (a) che ven dal core!

          Dico allor: "Ti Voglio Bene!"
          Questo è il dono mio più caro,
          quant'a te più si conviene:

          un ristoro d'ogni amaro.
          Qual regalo di Natale,
          quel fra tutti ch'è il più raro.
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            Scritta da: Claudio De Lutio
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Quegli occhi grandi e quei capelli neri

            All'imbrunir di un dì di mezza estate
            neppur nel tempo pari ad un istante
            attrassero il suo cuor e i suoi pensieri
            quegli occhi grandi e quei capelli neri.

            Sol'oggi egli può dir per quale cosa
            fu invano da quel giorno trovar posa
            finché notar gli parve d'improvviso
            gli stessi occhi che gli avean sorriso;

            guardavan lieti il volto d'un piccino
            quando a giocar venia più da vicino:
            come la madre anch'egli aveva fieri
            due occhi grandi ed i capelli neri.

            Non era che ad un passo da costoro
            e già due lacrime vid'ei cader'a coro:
            solea bagnar una goccia ciascun viso
            ma il posto dovea dare ad un sorriso.

            La mano del bambin la donna prese
            la pose in quel del padre e lo sorprese:
            lui fu commosso e tenne volentieri
            quegli occhi grandi e quei capelli neri.
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              Scritta da: Claudio De Lutio
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              L'Ultimo dell'Anno

              Pronto sull'uscio, con cappello e guanti
              al cincinnio dei calici a levare
              vien festeggiato tra i bei suoni e i canti.

              Poi ch'egli sa che non può più tornare
              al nuovo anno prima raccomanda
              ciò che giammai dovrà dimenticare:

              "Si dian a ciascun le cose che domanda;
              nel cuor di tutti: gioia pace e amore;
              d'ognun sia speme, in Fede veneranda."

              E attento a cadenzar parol(e) coll'ore
              a qualche istante dalla mezzanotte
              augura al successor d'esser migliore.
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                Scritta da: Claudio De Lutio
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                Caro Soldato

                Caro soldato,
                un giorno sei partito per la guerra
                e da quel giorno non sei più ritornato.

                Dovesti salutare la tua terra
                con un addio rivolto a chi restava
                che senza te rimase senza terra.

                E al fronte andasti ove il nemico stava
                incontro all'uomo che t'avrebbe ucciso
                pregando Dio, mentr'egli ti sparava:

                "Oh Padre mio, è questo che ho deciso
                quando ho promesso a Te di perdonare
                finanche in guerra per il Paradiso,

                e di non provocar mortal ferita,
                neppure per difender la mia vita!"
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                  Scritta da: Claudio De Lutio
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                  Non sei più neppure l'Io

                  Uomo,
                  tu non sei nato per esser come Dio
                  non sei tu al mondo per ragione tua
                  sei qui soltanto per la causa Sua
                  ch'è più elevata a fronte del tuo "Io".

                  Non hai creato il cielo e la natura
                  l'alba e il tramonto o il canto degli uccelli
                  eppure a volte a Lui tu ti ribelli
                  scegliendo il Male: "ma non hai paura?"

                  Non vuoi che guerre per vendette tue
                  per gli egoismi o altre fantasie
                  per te son altre cose le eresie
                  quel(le) che talvolta son le cose Sue.

                  Puoi mai così sentirti come Dio?
                  Se non ricordi niente dell'amore
                  sei hai calpestato il Bene dentro al cuore
                  ed ora non sei più neppure l'Io.
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