Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Herbert Marshall

Tutto il tuo dolore, Louise, e il tuo odio per me
nacquero dalla tua illusione, che fosse leggerezza
di spirito e disprezzo dei diritti della tua anima
ciò che mi fece volgere ad Annabella e abbandonarti.
In realtà tu prendesti ad odiarmi per amor mio,
poiché io ero la gioia della tua anima,
formato e temprato
per risolverti la vita, e non volli.
Ma tu eri la mia disgrazia. Se tu fossi stata
la mia gioia, non mi sarei forse attaccato a te?
Questo è il dolore della vita:
le si può essere felici solo in due;
e i nostri cuori rispondono a stelle
che non voglion saperne di noi.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Julia Miller

    Bisticciammo quella mattina,
    perché lui aveva sessantacinque anni, e io trenta,
    ed ero nervosa e greve del bimbo
    la cui nascita mi atterriva.
    Io pensavo all'ultima lettera scrittami
    da quella giovane anima straniata
    il cui abbandono nascosi
    sposando quel vecchio.
    Poi presi la morfina e sedetti a leggere.
    Attraverso l'oscurità che mi scese sugli occhi
    io vedo ancora la luce vacillante di queste parole:
    "E Gesù gli disse: In verità
    io ti dico, Oggi tu
    sarai con me in paradiso"
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Minerva Jones

      Sono Minerva, la poetessa del villaggio,
      fischiata, schernita dai villanzoni della strada
      per il mio corpo goffo, l'occhio guercio, e il passo largo
      e tanto più quando "Butch" Weldy
      mi prese dopo una lotta brutale.
      Mi abbandonò al mio destino col dottor Meyers;
      e io sprofondai nella morte, gelando dai piedi alla faccia, come chi scenda in un'acqua di ghiaccio.
      Vorrà qualcuno recarsi al giornale,
      e raccogliere i versi che scrissi? —
      Ero tanto assetata d'amore!
      Ero tanto affamata di vita!
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il giudice Somers

        Come accade, ditemi,
        che io, il più erudito degli avvocati,
        che conoscevo Blackstone e Coke
        quasi a memoria, che feci il più gran discorso
        che il tribunale avesse mai udito, e scrissi
        un esposto che meritò l'elogio del pretore Breese —
        come accade, ditemi,
        che io giaccio qui, dimenticato, ignoto,
        mentre Chase Henry, l'ubriacone della città,
        ha un cippo di marmo, sormontato da un'urna,
        su cui la Natura in un capriccio d'ironia
        ha seminato un cespo in fiore?
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il dottor Siegfried Iseman

          Dissi, quando mi consegnarono il diploma,
          dissi a me stesso che sarei stato buono
          e saggio e coraggioso e caritatevole col prossimo;
          dissi che avrei trasportato il Credo cristiano
          nella pratica della medicina!
          Ma, non so come, il mondo e gli altri dottori
          subodorano ciò che si ha in cuore non appena si prende
          questa magnanima risoluzione.
          E il sistema è pigliarvi per fame.
          Da voi non verranno che i poveri.
          Voi vi accorgerete troppo tardi che fare il dottore
          non è che un modo di guadagnarsi la vita.
          E quando siete povero e dovete reggere
          il Credo cristiano e la moglie e i figli
          tutto sulla vostra schiena, è troppo!
          Ecco perché fabbricai l'Elisir di Giovinezza,
          che mi portò alla prigione di Peoria
          bollato come truffatore e imbroglione
          dall'integerrimo Giudice federale!
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Sam Hookey

            Fuggii da casa col circo,
            perché mi ero innamorato di Mademoiselle Estralada, la domatrice di leoni.
            Una volta, dopo aver lasciato digiuni i leoni
            per più di un giorno,
            entrai nella gabbia e incominciai a percuotere Brutus
            e Leo e Gypsy.
            Ma all'improvviso Brutus mi balzò addosso,
            e mi uccise.
            Entrando in queste regioni
            incontrai un'ombra che m'ingiuriò,
            e disse che me l'ero meritato...
            era Robespierre!
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Louise Smith

              Herbert ruppe il nostro fidanzamento di Otto anni
              quando Annabella ritornò al villaggio
              dal collegio, ahimè!
              Se avessi rispettato il mio amore,
              forse sarebbe diventato un bel dolore —
              chi sa? — riempiendomi la vita di profumo.
              Ma io lo torturai, lo avvelenai,
              lo accecai, ed esso si mutò in odio —
              edera mortale invece che clematide.
              E l'anima cadde dal suo sostegno,
              i suoi viticci s'intricarono in rovina.
              Non lasciate la volontà farvi da giardiniere nell'anima,
              a meno che siate sicuri
              ch'essa è più saggia dell'anima vostra.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
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                George Gray

                Molte volte ho studiato
                la lapide che mi hanno scolpito:
                una barca con vele ammainate, in un porto.
                In realtà non è questa la mia destinazione
                ma la mia vita.
                Perché l'amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
                il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
                l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
                Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
                E adesso so che bisogna alzare le vele
                e prendere i venti del destino,
                dovunque spingano la barca.
                Dare un senso alla vita può condurre a follia
                ma una vita senza senso è la tortura
                dell'inquietudine e del vano desiderio —
                una barca che anela al mare eppure lo teme.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Knowlt Hoheimer

                  Io fui il primo frutto della battaglia di Missionary Ridge.
                  Quando sentii la pallottola entrarmi nei cuore
                  mi augurai di esser rimasto a casa e finito in prigione
                  per quel furto dei porci di Curl Trenary,
                  invece di fuggire e arruolarmi.
                  Mille volte meglio il penitenziario
                  che avere addosso questa statua di marmo alata,
                  e il piedistallo di granito
                  con le parole "Pro Patria".
                  Tanto, che vogliono dire?
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                    Scritta da: Silvana Stremiz
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    La collina

                    Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
                    l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il rissoso?
                    Tutti, tutti, dormono sulla collina.

                    Uno trapassò in una febbre,
                    uno fu arso nella miniera,
                    uno fu ucciso in rissa,
                    uno morì in prigione,
                    uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari-
                    tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

                    Dove sono Ella, Kate, Mag, Edith e Lizzie,
                    la tenera, la semplice, la vociona, l'orgogliosa, la felice?
                    Tutte, tutte, dormono sulla collina.

                    Una morì di parto illecito,
                    una di amore contrastato,
                    una sotto le mani di un bruto in un bordello,
                    una di orgoglio spezzato, mentre anelava al suo ideale,
                    una inseguendo la vita, lontano, in Londra e Parigi,
                    ma fu riportata nel piccolo spazio con Ella, con Kate, con Mag-
                    tutte, tutte dormono, dormono, dormono sulla collina.

                    Dove sono zio Isaac e la zia Emily,
                    e il vecchio Towny Kincaid e Sevigne Houghton,
                    e il maggiore Walker che aveva conosciuto
                    uomini venerabili della Rivoluzione?
                    Tutti, tutti dormono sulla collina.

                    Li riportarono, figlioli morti, dalla guerra,
                    e figlie infrante dalla vita,
                    e i loro bimbi orfani, piangenti-
                    tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

                    Dov'è quel vecchio suonatore Jones
                    che giocò con la vita per tutti i novant'anni,
                    fronteggiando il nevischio a petto nudo,
                    bevendo, facendo chiasso, non pensando né a moglie né a parenti,
                    né al denaro, né all'amore, né al cielo?
                    Eccolo! Ciancia delle fritture di tanti anni fa,
                    delle corse di tanti anni fa nel Boschetto di Clary,
                    di ciò che Abe Lincoln
                    disse una volta a Springfield.
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