Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Apparizione

Intristiva la luna. Serafini in lacrime
sognando, l'archetto alzato nella calma
dei fiori vaporosi,
rapivano da morbide viole bianchi
singhiozzi, in un glissando sull'azzurro
delle corolle. - Ed era quello il giorno
benedetto del tuo primo bacio.
Alla mia fantasia piacendo un martirio
s'inebriava sapiente
di quel profumo di tristezza che lascia
anche senza disagio o rimpianto
il cogliere un Sogno all'anima che l'ha colto.
Dunque vagavo, l'occhio fitto al selciato
consunto, quando col sole dentro i capelli,
nella via, nella sera tu m'apparisti ridente
e credetti vedere la fata dal cappello di luce
che un tempo sui miei bei sonni di bimbo viziato
passava, lasciando sempre dalle sue mani dischiuse
fioccare bianchi mazzetti di stelle odorose.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Tristezza d'estate

    Il sole, o lottatrice sulla sabbia assopita,

    Nell'oro dei capelli un bagno languoroso

    Ti scalda e ardendo incenso sulla gota nemica

    Mescola con i pianti un incanto amoroso.

    Quest'immobile calma e la fiamma del cielo

    T'ha rattristata, o baci miei timorosi, e dici:

    "Noi non saremo mai un sarcofago solo

    Sotto il deserto antico e le palme felici! "

    Ma la tua chioma fulva è un tiepido ruscello

    Dove affondare fermi l'anima che ci assilla

    E trovare quel Nulla che tu saper non puoi.

    Io gusterò il belletto pianto dagli occhi tuoi:

    Forse al cuor che colpisti esso donar saprà

    Dell'azzurro e dei sassi l'insensibilità.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Vede perfettamente onne salute

      Vede perfettamente onne salute
      chi la mia donna tra le donne vede;
      quelle che vanno con lei son tenute
      di bella grazia a Dio render merzede.
      E sua bieltate è di tanta vertute,
      che nulla invidia a l'altre ne procede,
      anzi le face andar seco vestute
      di gentilezza, d'amore e di fede.
      La vista sua fa onne cosa umile;
      e non fa sola sé parer piacente,
      ma ciascuna per lei riceve onore.
      Ed è ne li atti suoi tanto gentile,
      che nessun la si può recare a mente,
      che non sospiri in dolcezza d'amore.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Perché ti vedi giovinetta e bella,
        tanto che svegli ne la mente Amore,
        pres'hai orgoglio e durezza nel core.
        Orgogliosa sè fatta e per me dura,
        po' che d'ancider me, lasso, ti prove:
        credo che 'l facci per esser sicura
        se la vertù d'Amore a morte move.
        Ma perché preso più ch'altro mi trove,
        non hai respetto alcun del mì dolore.
        Possi tu spermentar lo suo valore.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Deh, Violetta, che in ombra d'Amore

          Deh, Violetta, che in ombra d'Amore
          negli occhi miei sì subito apparisti,
          aggi pietà del cor che tu feristi,
          che spera in te e disiando more.
          Tu, Violetta, in forma più che umana,
          foco mettesti dentro in la mia mente
          col tuo piacer ch'io vidi;
          poi con atto di spirito cocente
          creasti speme, che in parte mi sana
          la dove tu mi ridi.
          Deh, non guardare perché a lei mi fidi,
          ma drizza li occhi al gran disio che m'arde,
          ché mille donne già per esser tarde
          sentiron pena de l'altrui dolore.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            De gli occhi de la mia donna si move

            De gli occhi de la mia donna si move
            un lume sì gentil che, dove appare,
            si veggion cose ch'uom non po' ritrare
            per loro altezza e per lor esser nove:
            e dè suoi razzi sovra 'l meo cor piove
            tanta paura, che mi fa tremare
            e dicer: "Qui non voglio mai tornare";
            ma poscia perdo tutte le mie prove:
            e tornomi colà dov'io son vinto,
            riconfortando gli occhi paurusi,
            che sentier prima questo gran valore.
            Quando son giunto, lasso!, ed è son chiusi;
            lo disio che li mena quivi è stinto:
            però proveggia a lo mio stato Amore.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Amore e 'l cor gentil sono una cosa

              Amore e 'l cor gentil sono una cosa,
              sì come il saggio in suo dittare pone,
              e così esser l'un sanza l'altro osa
              com'alma razional sanza ragione.
              Falli natura quand'è amorosa,
              Amor per sire e 'l cor per sua magione,
              dentro la qual dormendo si riposa
              talvolta poca e tal lunga stagione.
              Bieltate appare in saggia donna pui,
              che piace a li occhi sì, che dentro al core
              nasce un disio de la cosa piacente;
              e tanto dura talora in costui,
              che fa svegliar lo spirito d'Amore.
              E simil face in donna omo valente.
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Guido, ì vorrei che tu e Lapo ed io

                Guido, ì vorrei che tu e Lapo ed io
                fossimo presi per incantamento,
                e messi in un vasel ch'ad ogni vento
                per mare andasse al voler vostro e mio.
                Sì che fortuna od altro tempo rio
                non ci potesse dare impedimento,
                anzi, vivendo sempre in un talento,
                di stare insieme crescesse 'l disio.
                E monna Vanna e monna Lagia poi
                con quella ch'è sul numer de le trenta
                con noi ponesse il buono incantatore:
                e quivi ragionar sempre d'amore,
                e ciascuna di lor fosse contenta,
                sì come ì credo che saremmo noi.
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                  Ne li occhi porta la mia donna Amore (Vita Nova, XXI)

                  Ne li occhi porta la mia donna Amore,
                  per che si fa gentil ciò ch'ella mira;
                  ov'ella passa, ogn'om ver lei si gira,
                  e cui saluta fa tremar lo core,
                  sì che, bassando il viso, tutto smore,
                  e d'ogni suo difetto allor sospira:
                  fugge dinanzi a lei superbia ed ira.
                  Aiutatemi, donne, farle onore.
                  Ogne dolcezza, ogne pensero umile
                  nasce nel core a chi parlar la sente,
                  ond'è laudato chi prima la vide.
                  Quel ch'ella par quando un poco sorride,
                  non si po' dicer né tenere a mente,
                  sì è novo miracolo e gentile.
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                    Scritta da: Silvana Stremiz
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                    Tanto gentil e tanto onesta pare

                    Tanto gentil e tanto onesta pare
                    la donna mia quand'ella altrui saluta,
                    ch'ogne lingua deven tremando muta,
                    e li occhi no l'ardiscon di guardare.

                    Ella si va, sentendosi laudare,
                    benignamente d'umiltà vestuta;
                    e par che sia una cosa venuta
                    da cielo in terra a miracol mostrare.

                    Mostrasi sì piacente a chi la mira,
                    che dà per li occhi una dolcezza al core,
                    che 'ntender non la può chi no la prova;

                    e par che de la sua labbia si mova
                    uno spirito soave pien d'amore,
                    che va dicendo a l'anima: Sospira.
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