Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Il Tempo di Noi

Il tempo racconta di noi
con colori sbiaditi
da un amore consumato.

Con le spine di rose
che hanno smesso di sbocciare
scrive la fine di "noi".

Ieri è così lontano
e così pronto ad uccidere
anche il" resto" di noi.

Si mescolano amore, rabbia
abitudine e compassione.

Sogni mancati
ci tolgono respiro,
fanno a pezzi il cuore
ferendo anche l'anima.

Mentre insieme si schiantano
nell'inverno di "noi",
nasce in me
una nuova primavera.

Mi rialzo fra le lacrime,
dipingo col sorriso
un nuovo giorno
fatto di "me".
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    Scritta da: Anna De Santis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Soli, ma quale festa...

    Avrai l'augurio da ogni amico,
    ma non farai caso alle loro mani,
    ne stringerai tante e quanti baci...
    Tutte le luci della festa si confonderanno
    In un unico colore nella tua testa,
    ma nei tuoi occhi il solo viso del tuo amore.
    Quell'amore che non può sfiorarti,
    non può baciarti, ma l'unico che vorresti.
    Lontano, perché non è mio,
    perché sua non sono,
    ma dentro l'anima, nel cuore
    da tanto tempo ci apparteniamo.
    Passeranno presto tutte queste feste,
    che ci allontanano,
    e tutti quei doveri fatti per parvenza...
    conterai le ore e la sera penserai a me
    ed io ti penserò, senza te niente mi resta,
    triste questa lontananza,
    eppure uniti nei pensieri, oggi più di ieri,
    mi manchi e questa non è festa...
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      Scritta da: Anna De Santis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Sera di Natale

      Dalla strada luci colorate,
      si accendono e si spengono
      e danno gioia a questa stanza vuota piena di ricordi.
      Sola, con la televisione che mi fa compagnia,
      ho preparato la tavola con cura,
      l'albero è senza regali,
      il fuoco acceso nel camino,
      non mi son lasciata andare,
      nonostante le delusioni continuo a sperare,
      con la voglia di ricominciare.
      Ogni volta dico è l'ultima,
      che passo qui da sola a pensare,
      il mio gatto è l'unico mio amico,
      lo accarezzo, mi vorrebbe consolare.
      Nella vita ne ho perse di occasioni,
      ho sempre rimandato
      e non ho mai pensato che il tempo sarebbe passato.
      Guardo la neve che scende lieve,
      tutto è ovattato,
      dalla strada non sento più i rumori,
      sono qui da sola, con tutta quella gente fuori...
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        A quanto pare mia madre non dovrebbe avermi abortito

        Vinco le parole al fiato
        lacero le fibre necessarie
        sanguino il sanguinabile
        giro il cannocchiale verso di me
        non compro nessuna macchina usata da quel tizio
        la macchina usata ce l'ho già
        infilo il mare
        ne vengo sputato
        cedo la ragione al vento
        dò forma alla strada con l'ombra del machete
        dò forma alla mia ombra col gesso
        conosco il muschio senza fargli conoscere me
        conosco il bordo del mondo per sentito dire
        non mi lascio minacciare nel futuro
        inalo il monte rosa
        scalcio
        giro le trottole
        conservo la soglia del dolore
        mi presento gli occhi che per poco non ho usato
        mi concedo, mi assumo, mi spingo, mi apposto, mi bracco
        mi invito alla festa
        dirigo l'attenzione con bacchette in ciliegio
        riconosco il piacere
        rilascio le spalle
        non trattengo urla
        non trattengo nascite
        non dubito delle stelle
        non dubito del fatto che mia madre non mi abbia abortito

        non ho intenzione di sentirmi abusivo.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Gli anni in cui eravamo distratti.

          Non è ancora chiaro se siano finiti del tutto gli anni in cui eravamo distratti.

          Non ci accorgevamo che le nostre cellule sfinivano e quelle nuove arrivavano e quelle di nostro padre andavano a male.

          Negli ospedali camminavamo dritti verso un letto non giravamo mai lo sguardo in corsia sentivamo le canzoni ci abituavamo alle peggiori le ricantavamo forte per non sentire notizie davvero vere.

          Come certi prestigiatori ci infilavamo lastre sottili di ferro a dividere la parte sopra l'ombelico da quella sotto e non diteci che non sapete quale porgevamo alle ragazze? E non diteci che non sapete che la loro richiesta non l'ascoltavamo con precisa distrazione e scelta?

          Ai funerali pensavamo ad altro se ci andavamo impegnati a rendere coerente l'epitaffio uno che se l'è cavata.

          Fatti di pezzi di uomo messi insieme con pazienza orefice, braccia e orecchie conserte eclissi parziale di occhi.
          Camminavamo sul filo, con in bocca il cucchiaio, sul cucchiaio l'uovo, sull'uovo il peso del cielo.
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Doppia solitudine

            Doppia solitudine
            E passa anche quest'anno,
            senza averti accanto,
            proprio in certi momenti
            le nostre solitudini soffrono insieme
            e sentono i battiti dei nostri cuori.
            Le nostre vite son state separate,
            ma ci siamo ritrovati e amati,
            era già scritto, era già detto.
            Bastano i nostri sguardi,
            sfiorarci la mano per capire che m'ami, che t'amo.
            Natale per me è un giorno che deve passare,
            non riesco a pensare che a te
            e questa lontananza mi fa impazzire,
            intorno non vedo né luci né colori,
            non riesco a stare fuori,
            tutto mi parla di te.
            Forse la vita un giorno ci farà questo regalo,
            unirà per sempre noi che siamo doppia solitudine.
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              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Ancora tu

              Avevo preparato la mia tavola,
              per un Natale senza te,
              volevo dimenticare, ed ho acceso una candela
              per ricominciare.
              Ormai ero rassegnata,
              non saresti tornato
              e sì che per un po' di tempo ci ho sperato.
              Un suono alla mia porta,
              non aspettavo nessuno.
              Ancora tu,
              quegli occhi che sapevano incantarmi,
              ormai spenti dalle delusioni,
              non avevi trovato, quel che avevi lasciato.
              Seduto a quella sedia,
              guardavo l'uomo che avevo sempre amato
              attraverso la luce fioca di quella candela.
              Ora un fantasma avevo innanzi,
              giuro, non me l'aspettavo,
              forse ancora un po' di nostalgia,
              ma non ti amavo più.
              Abbiamo passato insieme l'ultimo Natale,
              senza una parola,
              al lume di quella candela
              e ti guardavo svanire a tratti dai miei pensieri,
              forse troppo tardi e non eri più tu.
              Sei uscito da quella porta, dalla mia vita,
              e non ti ho visto più.
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                Scritta da: Anna De Santis
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Per te (a Lawren)

                Quando l'amore è solo un'intensità di sguardi,
                tanta dolcezza o semplice carezza,
                sei tu, l'unica,
                compagna fedele dei miei lunghi giorni,
                delle serate vicino al camino,
                contenta solo di guardarmi e starmi vicino.
                Per te l'amore non ha limiti,
                ed i tuoi occhi non riescono a nascondere
                il tuo immenso per me.
                Cucciola, piccola, dolce amica,
                confidente dei miei segreti,
                un bacio ancora come solo tu sai dare,
                soffice nel tuo fare.
                Ora mi chiedi aiuto, sono qui che piango,
                altro non posso fare,
                resto a guardare questa malattia che ti consuma,
                quegli occhi che chiedono e danno,
                solo lì è rimasta la tua forza,
                ma ricordati sempre che ti ho amato,
                tanto quanto tu mi hai adorato.
                Disperata perché non c'è più tempo,
                ma il tuo lamento non sento,
                pur di averti vicino, di avermi vicino,
                ora forse il tuo dolore passa con le mie carezze,
                non so quello che pensi, ma sai
                che nei tuoi occhi sento che mi vuoi.
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                  Scritta da: Hengel0
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Non piangere più

                  Non piangere più... A te che sei triste, non piangere più... riprende con l'aurora un giorno nuovo, lascia che il fuoco riscaldi il tuo corpo, e distendi i pensieri nella dolce musica del vento... prati fioriti ti attendono e sopra di te, ogni stella ti racconterà una favola per farti addormentare. Il futuro sarà celeste e ti offrirà sorrisi che il mondo presto conoscerà come dono dell'eternità. No, non piangere più, perché la brillante stella del mattino riempirà il tuo cuore con la luce del Suo immenso Amore.
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