Poesie d'Autore


Scritta da: Gerlando Cacciatore
in Poesie (Poesie d'Autore)

Letargo-autodistruzione

Cantano i galli a squarciagola,
nell'insolita ora della notte.
Sogna la gente, non sente.
Sento i galli cantare,
senti i nervi spezzarsi.
Amavo i galli.
Odio i galli.
Amavo l'Italia.
Odio l'Italia.
Galli corrotti,
dal loro canto soave;
Governo corrotto,
dalla propria malvagità.
Non sente la gente.
Sono in letargo.
Povera Italia;
ti stai autodistruggendo.
Non potrò far altro,
che compiangerti.
Composta giovedì 22 agosto 1974
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    Scritta da: Fiorella Cappelli
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La Befana

    Ecco qui l'Epifania
    la befana è per la via
    va volando tra le stelle
    con dolcetti e caramelle

    È una vecchia un po' aggobbata
    con la gonna rattoppata
    con lo scialle, un po' sdentata
    non è certo una gran fata!

    Se finisce la benzina,
    nella scopa di saggina
    nella notte si trascina...
    per la cappa, va in cucina

    già l'attende la calzetta
    che riempie in tutta fretta
    ai bambini troppo buoni
    la befana porta i doni

    ai politici in riunione
    solo un blocco di carbone
    e una lunga letterina
    per il rincaro... di benzina.
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      Scritta da: Marco Giannetti
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Padre della notte

      Padre della notte
      che voli insieme al vento
      togli dal mio cuore
      la rabbia ed il tormento
      e fammi ritornare
      agli occhi di chi ho amato
      quando è poca la speranza
      che resta nel mio cuore
      Padre della notte
      che le stelle fai brillare
      tu che porti vento e sabbia
      dalle onde del mare
      Tu che accendi i nostri sogni
      e li mandi più lontano
      come barche nella notte
      che da terra salutiamo

      e fammi ritornare
      tra le braccia di chi ho amato
      quando è vana la speranza
      che resta nel mio cuore
      quando è poca la speranza
      che resta nel mio cuore
      dammi una pace limpida
      come un limpido amore

      Padre della notte
      ovunque è il Tuo mistero
      dentro ogni secondo
      come in ogni giorno intero
      Tu che hai dato a noi la fede
      come agli uccellini il volo
      Padre della terra
      Padre di ogni uomo
      Padre della notte
      della musica e dei fiori
      Padre dell'arcobaleno
      dei fulmini e dei tuoni
      Tu che ascolti i nostri cuori
      quando soli poi restiamo
      nel silenzio della notte
      solo in Te noi confidiamo
      e fammi ritornare
      tra le braccia di chi ho amato
      Fammi ritrovare un giorno
      l'amore che ho aspettato
      quando è poca la speranza
      che resta nel mio cuore
      Dammi una pace limpida
      come un limpido amore

      Padre della notte
      che voli insieme al vento
      togli dal mio cuore
      la rabbia ed il tormento
      e quando un giorno sta finendo
      quando scende giù la sera
      Fa che questa mia canzone
      diventi una preghiera.
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        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Dedicata a noi

        Dedicata a noi
        A noi, a tutti voi, che avete puro il cuore,
        ingenui come bambini,
        profondi come un grande autore,
        dipingere la vita a spruzzi colorati,
        per dargli modo di cambiare.
        Il nostro modo di vedere forse non è umano,
        qualche volta ci chiamano pazzi,
        siamo così, ancora sogniamo,
        ancora speriamo e pensiamo che qualcosa cambi.
        Siamo quelli che pensano con amore,
        vivendo sopra quella nuvola rosa
        o azzurra che sia,
        ci scegliamo la via che più ci piace,
        dove c'è voglia di vita e luce
        a volte la malinconia ci assale
        ma spesso siamo in buona compagnia.
        Avere amici squinternati come me,
        che si fermano ancora a piangere
        davanti ad un fiore secco,
        ad un cane abbandonato,
        ad un bambino affamato,
        ad una mamma che piange,
        ad un tramonto che tinge il cielo,
        al mare che sembra muovere un velo,
        a quel gabbiano che strilla
        a quella stella che brilla.
        Pazzi, si e felici, non venga mai meno la scintilla.
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          Scritta da: Anna De Santis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Ti cercherò

          Fino alla fine dei nostri giorni,
          ti cercherò,
          per quei pochi attimi dedicati a me,
          e sempre aspetterò che torni,
          nell'aria ti sentirò,
          quel profumo lasciato sul cuscino,
          le tue pantofole vicino al camino,
          le tue rose sopra il tavolino.
          Sognerò di te, quando non ci sarai,
          sempre ti amerò,
          ricordando i tuoi gesti, le tue parole,
          e se mi concederai anche un solo minuto
          mi accontenterò.
          A te ho regalato la mia vita, hai dato senso ai miei giorni,
          sarò qui ad aspettarti ogni volta che vorrai.
          Sono tanti anni che ti sono vicino
          non importa come e quando finirà,
          ma mi rimarrà il dolce ricordo delle notti insieme,
          la felicità che mi hai sempre dato,
          la grande emozione dell'attesa,
          i tuoi baci e le tue carezze,
          la nostra grande intesa.
          Si, forse di più non ho mai preteso,
          ma senza te il sole più non scalda,
          e nonostante tutto, il cuore non si sente offeso,
          voglio te, anche se per un solo giorno,
          e non importa se forse non farai più ritorno...
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Il regalo più bello

            Volevo farti un regalo,
            volevo sbalordirti,
            ho guardato il cielo,
            speravo in un briciolo di neve,
            per farti felice l'avrei custodito
            ma ho pensato che si sarebbe squagliato.
            Ho pensato ad un fiore che cresce nel prato,
            cosa impossibile,
            con il freddo già si era seccato.
            Una nuvola, un sogno mai sognato,
            un sacco con i desideri mai realizzati,
            una coperta di carezze,
            un cuscino di baci.
            Hai voluto semplicemente il mio cuore,
            la mia vita, un abbraccio,
            e ci siamo ritrovati vicini
            questo forse tra un po' sarà il più bel regalo
            che unirà ancor di più le nostre vite
            ho voglia di tanti bambini.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              La ballata dell'angelo ferito

              Urlate urlate urlate urlate.
              Non voglio lacrime. Urlate.
              Idolo e vittima di opachi riti
              Nutrita a forza in corpo che giace
              Io Eluana grido per non darvi pace

              Diciassette di coma che m'impietra
              Gli anni di stupro mio che non ha fine.
              Una marea di sangue repentina
              Angelica mi venne e fu menzogna
              Resto attaccata alla loro vergogna

              Ero troppo felice? Mi ha ghermita
              Triste fato una notte e non finita.
              Gloria a te Medicina che mi hai rinata
              Da naso a stomaco una sonda ficcata
              Priva di morte e orfana di vita

              Ho bussato alla porta del Gran Prete
              Benedetto: Santità fammi morire!
              Il papa è immerso in teologica fumata
              Mi ha detto da una finestra un Cardinale
              Bevi il tuo calice finché sia secco
              Ti saluta Sua Santità con tanto affetto

              Ho bussato alla porta del Dalai Lama.
              Tu il Riverito dai gioghi tibetani
              Tu che il male conosci e l'oppressura
              Accendimi Nirvana e i tubi oscura
              Ma gli occhi abbassa muto il Dalai Lama

              Ho bussato alla porta del Tribunale
              E il Giudice mi ha detto sei prosciolta
              La legge oggi ti libera ma tu domani
              Andrai tra di altri giudici le mani.
              Iniquità che predichi io gemo senza gola
              Bandiera persa qui nel gelo sola

              Ho bussato alla porta del Signore
              Se tu ci sei e vedi non mi abbandonare
              Chiamami in cielo o dove mai ti pare
              Soffia questa candela d'innocente
              Ma il Signore non dice e non fa niente

              Ho bussato alla porta del padre mio
              Lui sì risponde! Figlia ti so capire
              Dolcissimo io vorrei darti morire
              Ma c'è una bieca Italia di congiura
              Che mi sentenzia che non è natura

              E il mio papà piangeva da fontana
              Me tra ganasce di sorte puttana.
              Cittadini, di tanta inferta offesa
              Venga alla vostra bocca il sale amaro.
              Pensate a me Eluana Englaro.
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                Scritta da: rossano
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Succede questo: quasi una luce che ti ha guardato
                supplicante, l'aria potente che si fa dolce
                spegnimento, seme di attesa.
                Così che appare la consumante stella,
                che silenziosamente chiama,
                interroga e tormenta.
                La tentazione, allora, avvolge i suoni.
                Io ti raggiungo piano, dietro la sete
                luminosa delle finestre accese.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Al più freddo degli Inverni...

                  L'acqua torbida
                  dopo la tempesta
                  si schiarisce lentamente.

                  Al più freddo degli inverni
                  segue una primavera.

                  La ferita più grande
                  col tempo si rimargina.

                  Il cuore rallenta
                  per battere più forte.

                  Una lacrima col tempo
                  si trasforma in un sorriso.

                  L'oscurità che oggi ti avvolge
                  domani ti regalerà una stella.

                  Quella stella illuminerà
                  l'immenso di te.
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