Poesie d'Autore


Scritta da: Gabriella Stigliano
in Poesie (Poesie d'Autore)

Giorni in bianco

In questi giorni, mi levo con le betulle
e sulla fronte ravvio le ciocche di frumento
davanti a uno specchio di ghiaccio.

Amalgamato al mio respiro
sfiocca il latte:
così di buon'ora ha facile schiuma.
E dove il vetro appanno con l'alito
appare, dipinto da un dito infantile,
ancora il tuo nome: innocenza!
Dopo tanto tempo.

In questi giorni, non mi duole
di sapere dimenticare
e di essere costretta a ricordare.

Amo. Fino all'incandescenza io amo,
e ne ringrazio biblicamente il cielo.
L'ho imparato in volo.

In questi giorni, io ripenso all'albatro
che mi ha sollevata e trasportata
in un paese che è un foglio bianco.

All'orizzonte immagino,
fulgido nel suo tramonto,
il mio favoloso continente
laggiù, che mi ha congedata
già rivestita del sudario.

Vivo, e da lontano ascolto il suo canto del cigno!
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    Scritta da: Andrea De Candia
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Ancora la morte
    festeggia in te la vita
    folle nella spirale della fretta,
    ogni passo più lontano dagli orologi dell'infanzia
    braccato sempre più braccato dal vento
    predatore di nostalgie -
    per deferenza si sollevano sedie e letti
    l'inquietudine è ormai un mare sconfinato

    e porte -
    la chiave in posizione di difesa
    la direzione cambia con l'accesso verso l'esterno -

    Le bianche sorelle
    in un bagno di stelle
    per aver toccato i segni di un mondo straniero
    da lui che qui nutre le vene
    dalla sua infernale sorgente della sete
    dove sono costrette a bere le visioni -.
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      Scritta da: Andrea De Candia
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Ecco il ritmo frenetico del sangue,
      quando gli azzurri tuonano a distesa,
      e qualsiasi colore si fa fiamma
      nell'urlo delle tempie.
      Ecco il cuor mio nella selvaggia ebbrezza
      di svincolare in esseri le forme
      disincantate a vortice di danza.
      Ecco i visi risolti in fiabe d'oro
      e in lievi organi d'ali.
      Ecco gli alberi in forsennate lingue
      contorcersi, balzar fra scoppiettii
      di verdi fiamme dalla terra urlante.
      E fra l'altre manie del mezzogiorno,
      ecco me, congelato in stella fissa,
      ch'esaspero l'antica aria di piaghe
      metalliche, sull'erba di corallo.
      (Pulsa il fianco del mare sul granito
      come un trotto infinito di cavallo).
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        Scritta da: Luigi Belliazzi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Ticket

        Vecchi ricordi attutiti da una nuova incertezza
        Antiche lacrime che gli anni han reso più dure
        Ogni cosa è al suo posto, in una fiera compostezza
        Si uniscono le mani tremanti invocando inutili preghiere
        Ed il vento scandisce la sua voce
        Come un assolo di pianoforte
        Panta rei, tutto passa, tutto va veloce
        Ma lentamente, senza dissolvenza
        C'è vita, aspettando la morte.
        Composta venerdì 30 novembre 2012
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          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Follia fantasmagorica si desta
          lungo i pendii, che l'erba umida aggrazia
          di chiari lampi, suscitando a festa
          lo sdraio enorme della terra sazia.

          Sui tronchi levigati a cartapesta
          Merli-automi, con estasi che strazia
          di passione, urlano pace e siesta
          alle fontane mute, ora in disgrazia.

          E dal voluttuoso stiramento
          del mezzogiorno, che ha sbavato d'oro
          il guanciale dei prati, esce un lamento.

          L'anima in nostalgia spia di straforo
          curve rosee di nuvole, che il vento
          va palpeggiando col suo brio sonoro.
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            Scritta da: Andrea De Candia
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Letargie della nostra anima antica
            hanno forme di sogni in fiorellini
            sbocciati lungo i prati e sulle siepi.
            Da un muoversi animali, scesi stelle
            ora create in dorsi di velluto,
            sulla lapidea terra arde una luce
            che sveglia morituri estri gelati
            (d'un pensiero prigione) all'adorante
            fuoco di carità per ogni vita.
            Dal consistere in sé degli affioranti
            continenti, che il mare orla di suono,
            s'erge il defunto scheletro nell'alveo
            del mio plastico sangue, in forma d'uomo.
            In quest'ossa ond'io voglio vincolarmi
            alla terrestrità del minerale
            per indurlo ad alzarsi aria-acqua-fuoco,
            in queste ossa, ora terra, parleranno
            le parole di Cristo, vincitrici
            della morte e del mondo in membra d'oro.
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              Scritta da: Andrea De Candia
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Nella spera del sole, intenerite
              per l'azzurro mattino che le imbeve,
              s'affollano le prime margherite
              a infoltir di freschezza questa lieve
              ripa, che si fa prato
              pel verde che le è nato.

              Labili suoni, che la luce informa
              in fantasie fiorite ora dal suolo
              svelano che la terra, benché dorma
              già primaverilmente, esala il volo
              dei suoi sognanti amori
              che diventano fiori;

              mentre le nubi in molli atteggiamenti
              imitano d'amplessi e baci d'aria
              le loro stesse curve sorridenti
              sdraiate in quella nudità plenaria
              cui non si danno veli
              nel talamo dei cieli.
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                Scritta da: Andrea De Candia
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Somiglia a un desiderio musicale
                questo prato ammirevole di fiori.
                E i suoi riposi, usciti nella luce
                primaverile della nostra gioia,
                respirano silenzi, innamorati
                dei sentori dell'erba: erba che sogna
                d'abbracciarsi all'ignuda aria distesa
                fra le corolle offerte della terra
                come labbra che il sole apre di baci.
                I pensieri di musica, taciuti
                quasi un pudore della primavera,
                nascondono di fiori le sue curve
                voluttuose, che la nube imita
                nei suoi diafani seni galleggianti.
                Si trasformano in spazio di silenzio
                melodioso in bei capricci d'oro
                ond'ella di soppiatto si vagheggia
                negli amplessi che sognano essere donna,
                benché la terra maschilmente soffra
                nell'attesa che l'uomo la sollevi.
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                  Scritta da: Andrea De Candia
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  La distrazione

                  Cara signora Schubert, ha notato
                  che il Tempo ultimamente è sempre più distratto?
                  I matematici, pianisti dei numeri, dicono che abbia i giorni
                  contati. Forse è proprio per questo che il Tempo, al funerale
                  di un mio amico, per distrazione è andato a fare
                  le condoglianze ad una morte sbalordita.
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                    Scritta da: Andrea De Candia
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    La storia

                    Come si entra nella storia, cara signora Schubert?
                    All'assalto, come i tiranni? Timidamente, come i poeti?
                    Va applaudita, quando concede il bis su richiesta
                    del pubblico? Di quale pubblico? Bisogna tacere,
                    quando invia come spie il caso e il destino?
                    Si può uscirne fuori? Un incendio esperto
                    batte sulla fronte del fuoco.
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