Scritta da: Elena Piccinini
in Poesie (Poesie d'Autore)
Infamia
Il grido selvatico dell'infamia
si strofina sulle lingue
al risveglio dell'alba.
Infamiae fera vox
experrecta alba
in linguis se fricat.
Composta giovedì 10 giugno 2010
Il grido selvatico dell'infamia
si strofina sulle lingue
al risveglio dell'alba.
Infamiae fera vox
experrecta alba
in linguis se fricat.
Ti concedo l'ardire delle parole
ma la tua falsità è scudo di lattimo
Sei strega e nel tuo bamboleggiare
la pelle anserina non è frutto d'incubi...
Tu sei proprio un'oca.
Tibi verborum audaciam concedo
sed peltata vitrea perfidia est.
Striga es et puerorum more lusitans
incuborum anserina cutis fructus non est...
Certa anser tu es.
Piccola gemma, fiore in germoglio,
oggi la vita ti regala il buongiorno,
col nome Lorenzo Mattia Berlusconi,
le tue vesti son d'oro e propizie di doni.
Le stelle nel cielo ti sono a favore,
di successi e di gloria, tu sei il precursore,
capace d'ingegno, e di animo buono,
sarai tu l'esempio, dell'essere uomo.
Legato agli affetti, ma col cuore materno,
fedele alla donna che ti ha tenuto nel grembo,
crescerai sulla scia di un padre perfetto,
ed un nonno famoso nel suo doppiopetto.
La tua sete di sapere, non avrà eguali,
e sarai capace in finanze ed affari,
ma sempre lottando contro gli abusi,
per difender le genti, da ingiustizie e soprusi.
Il tuo sorriso la tua arma perfetta,
la stima e la gloria, un giorno ti aspetta,
vincente per metodo, esigente in amore,
dovrai preoccuparti di malanni di cuore.
Amante dei viaggi, e dell'arte barocca,
dominerai le platee, con la tua sola bocca,
ma attento a strafare, con la carriera e il potere,
perché non c'è niente che vale più dell'amore.
Vincente sei tu, è scritto nel cielo,
un uomo di polso col cuore sincero,
ritorna a brillare il vespero vermiglio,
fra il cielo e la terra di una stella in germoglio.
La luce lo acceca...
Chiude gli occhi,
una sensazione di quiete
lo pervade.
Angoscioso dubbio
lo assale.
L'oscurità gli fa paura.
Una voce canta
la gioia di vivere.
Sussurra: sono io,
la tua anima.
Tradita nei sentimenti
toglie l'ancora,
va incontro al destino.
Credeva nell'amore...
Resta sola.
Con i rimpianti.
Restano incrostati nelle grotte
del mio anelito sommerso,
nell'adolescenza sfuggevole che si dissipa
e che raramente vidi da vicino
sempre troppo lontani dal mio sguardo
quei tuoi lineamenti che tanto amavo!
Di lei s'impadronisce la malinconia
per i fantasmi osceni della mia torpitudine.
Intorno s'addossa il silenzio tremendo del mare;
irriverente...! Sui fondali che portano al golfo del Darién
il tuo sguardo opaco, induce a guardare
quei ricordi deformati che t'hanno in quest'angolo
affidato al capriccio di correnti ignote.
Siete così stanchi... le parole si addormentano sul foglio.
Si sveglieranno, all'alba di domani... timorose e senza orgoglio.
Sapranno di rugiada asciugata al vento
di note di cascata, di fuoco appena spento.
Non svegliate le parole, lasciatele dormire
cullate dai pensieri... lasciatele partire
sorvoleranno il mondo, abiteranno l'arte
ma crederanno in voi, voi ne farete parte.
Pulcinella rimase imbronciato...
Napoli, per un giorno non fu sua.
L'allegria si riversò su di essa,
colorandola di festa.
In centomila marciarono sotto
lo sguardo attento dell'eroe
dei due mondi che, in groppa
al suo cavallo, s'inchinò
per ringraziare.
Nella Città Reale,
l'Italia contadina chiese
a gran voce rispetto.
Dalla roccaforte Angioina,
palloncini colorati di speranza
disegnarono il cielo...
Galleggi nelle crespe acque
dell'oceano,
tutto intorno è cupo.
Indifeso, aspetti...
Gira vorticosamente
un mulinello.
Ti ritrovi nell'abisso,
un misterioso mondo ti avvolge.
Chi sei?
Un altro giorno muore...
l'ultima illusione
svanisce
tra le braccia
del sonno.
Al sorgere del sole
la speranza
di vederla tornare.