Poesie d'Autore


Scritta da: Marco Panizza
in Poesie (Poesie d'Autore)

La fresca musica del vento

Ed io ti vorrei via
via dalla mia mente
per il male che farai
perché tu mi vinci sempre
e quindi vincerai

perché tu sai d'immenso
e la mia anima sarai
e come l'immenso ora
tu vai nell'infinito vai

ed io starò nel prato
nel letto colorato
e abbraccerò il cuscino
per non sentirti a me

e tu mi giochi sopra
e temi che io lo scopra
lo sguardo tuo celato
di chi sa che questo prato è solo disegnato

sei troppo bella e il vento ti porterà poi via
ma un soffio ti ha portata
ed ora che tu vieni
il tempo fermerò

così staremo insieme con il tuo piacere immenso
ed io ne sarò certo
almeno che io sia
colui che quando vuole
ti fa volare via.
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    Scritta da: Impenitente
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Sopra un erotik

    Voglio un amore doloroso, lento,
    che lento sia come una lenta morte,
    e senza fine (voglio che più forte
    sia de la morte) e senza mutamento.

    Voglio che senza tregua in un tormento
    occulto sian le nostre anime assorte;
    e un mare sia presso a le nostre porte,
    solo che pianga in un silenzio intento.

    Voglio che sia la torre alta granito,
    ed alta sia così che nel sereno
    sembri attingere il grande astro polare.

    Voglio un letto di porpora, e trovare
    in quell'ombra giacendo su quel seno,
    come in fondo a un sepolcro l'Infinito.
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      Scritta da: Giorgio De Luca
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Padre mio

      Lungo le pendici del monte
      un vecchietto coperto di stracci
      scendeva a fatica, sorretto
      da un nodoso bastone.

      Negli occhi tanta sofferenza.

      Mi sono fermato per dissetarlo,
      rinfrescarlo.

      È svanito, confondendosi
      con lo scintillio di stelle.

      Oh Padre, Padre mio!

      Sei venuto per mostrarmi la strada,
      quella giusta per giungere a Te.

      Io, umile pastore, a piccoli passi
      condurrò il mio gregge
      su quel sublime monte
      dove ad aspettare ci sei Tu.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Genesi

        Vorrei un figlio da te che sia una spada
        lucente, come un grido di alta grazia,
        che sia pietra, che sia novello Adamo,
        lievito del mio sangue e che risolva
        più quietamente questa nostra sete.
        Ah, se t'amo, lo grido ad ogni vento
        gemmando fiori da ogni stanco ramo
        e fiorita son tutta e d'ogni velo
        vo scerpando il mio lutto
        perché genesi sei della mia carne.
        Ma il mio cuore, trafitto dall'amore
        ha desiderio di mondarsi vivo.
        E perciò dammi un figlio delicato,
        un bellissimo, vergine viticcio
        da allacciare al mio tronco, e tu, possente
        olmo, tu padre ricco d'ogni forza pura
        mieterai liete ombre alle mie luci.
        Composta mercoledì 26 maggio 2010
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          Scritta da: Anna De Santis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Come un gioco

          Comincia tutto in un giorno
          che non sapevo cosa fare
          come un gioco per provare
          se le tue mani mi facevano tremare
          e la tua bocca
          come un gioco
          iniziato per poter cambiare
          quello che lui non mi ha saputo dare
          per continuare a vivere e sopportare.
          Ed ora voglio te ancora
          non mi diverto più e ripenso ad allora
          tutto diventa intenso ed il mio cuore penso
          ha smesso di giocare
          ed ha ripreso ad amare.
          Non riesco a sopportare la tua assenza
          per me sei l'unica ragione
          vivo per respirarti
          e come un gioco... voglio per sempre amarti.
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            Scritta da: mor-joy
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Anormale

            Quando facevo le elementari
            il maestro ci raccontò la storia
            di un marinaio
            che disse al capitano:
            "La bandiera? Spero di non
            vederla più, la bandiera!"
            "Molto bene," gli fu risposto,
            "il tuo desiderio
            sarà esaudito!"
            E lo chiusero nella
            stiva
            e ce lo tennero,
            mandandogli cibo
            di sotto
            e morì laggiù
            senza vederla mai più
            la bandiera.

            Una storia davvero spaventosa
            per dei bambini,
            molto
            efficace.
            Ma non efficace
            abbastanza per
            me.
            Stavo lì seduto a pensare,
            bene, è brutto
            non vedere la
            bandiera,
            ma il bello è
            non dover vedere
            la gente.
            Però
            non alzai la mano
            per dir niente del genere.
            Sarebbe stato ammettere
            che non volevo vedere
            neppure loro.
            Ed era vero.

            Guardavo dritto alla
            lavagna
            che sembrava migliore
            di chiunque.
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