Poesie d'Autore


Scritta da: Elena Piccinini
in Poesie (Poesie d'Autore)

L'amica traditrice (Infidelis amica)

Ti concedo l'ardire delle parole
ma la tua falsità è scudo di lattimo

Sei strega e nel tuo bamboleggiare
la pelle anserina non è frutto d'incubi...

Tu sei proprio un'oca.

Tibi verborum audaciam concedo
sed peltata vitrea perfidia est.

Striga es et puerorum more lusitans
incuborum anserina cutis fructus non est...

Certa anser tu es.
Composta sabato 28 febbraio 2009
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    Scritta da: Antonino Gatto
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Stella in germoglio

    Piccola gemma, fiore in germoglio,
    oggi la vita ti regala il buongiorno,
    col nome Lorenzo Mattia Berlusconi,
    le tue vesti son d'oro e propizie di doni.

    Le stelle nel cielo ti sono a favore,
    di successi e di gloria, tu sei il precursore,
    capace d'ingegno, e di animo buono,
    sarai tu l'esempio, dell'essere uomo.

    Legato agli affetti, ma col cuore materno,
    fedele alla donna che ti ha tenuto nel grembo,
    crescerai sulla scia di un padre perfetto,
    ed un nonno famoso nel suo doppiopetto.

    La tua sete di sapere, non avrà eguali,
    e sarai capace in finanze ed affari,
    ma sempre lottando contro gli abusi,
    per difender le genti, da ingiustizie e soprusi.

    Il tuo sorriso la tua arma perfetta,
    la stima e la gloria, un giorno ti aspetta,
    vincente per metodo, esigente in amore,
    dovrai preoccuparti di malanni di cuore.

    Amante dei viaggi, e dell'arte barocca,
    dominerai le platee, con la tua sola bocca,
    ma attento a strafare, con la carriera e il potere,
    perché non c'è niente che vale più dell'amore.

    Vincente sei tu, è scritto nel cielo,
    un uomo di polso col cuore sincero,
    ritorna a brillare il vespero vermiglio,
    fra il cielo e la terra di una stella in germoglio.
    Composta giovedì 10 giugno 2010
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      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Restano incrostati nelle grotte
      del mio anelito sommerso,
      nell'adolescenza sfuggevole che si dissipa
      e che raramente vidi da vicino
      sempre troppo lontani dal mio sguardo
      quei tuoi lineamenti che tanto amavo!
      Di lei s'impadronisce la malinconia
      per i fantasmi osceni della mia torpitudine.
      Intorno s'addossa il silenzio tremendo del mare;
      irriverente...! Sui fondali che portano al golfo del Darién
      il tuo sguardo opaco, induce a guardare
      quei ricordi deformati che t'hanno in quest'angolo
      affidato al capriccio di correnti ignote.
      Composta venerdì 19 maggio 2006
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        Scritta da: Fiorella Cappelli
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Parole addormentate

        Siete così stanchi... le parole si addormentano sul foglio.
        Si sveglieranno, all'alba di domani... timorose e senza orgoglio.
        Sapranno di rugiada asciugata al vento
        di note di cascata, di fuoco appena spento.
        Non svegliate le parole, lasciatele dormire
        cullate dai pensieri... lasciatele partire
        sorvoleranno il mondo, abiteranno l'arte
        ma crederanno in voi, voi ne farete parte.
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          Scritta da: Giorgio De Luca
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          L'italia contadina

          Pulcinella rimase imbronciato...

          Napoli, per un giorno non fu sua.
          L'allegria si riversò su di essa,
          colorandola di festa.

          In centomila marciarono sotto
          lo sguardo attento dell'eroe
          dei due mondi che, in groppa
          al suo cavallo, s'inchinò
          per ringraziare.

          Nella Città Reale,
          l'Italia contadina chiese
          a gran voce rispetto.

          Dalla roccaforte Angioina,
          palloncini colorati di speranza
          disegnarono il cielo...
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            Scritta da: Gaetano Toffali
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Bum

            Noi inchiodati
            qui
            a scrivere poesie.
            So
            che questa
            non è poesia.
            È la storia di un treno.
            So
            che su quel treno
            c'erano
            un barbone
            un emigrante
            un operaio
            una studentessa
            un padre di famiglia.
            So
            che il barbone
            ha la mia età
            senza denti
            senza capelli
            e ride e piange
            e non va da nessuna parte
            e non ha nessuna valigia.
            So
            che l'emigrante ha cinquantatré anni
            e viene dalla Germania.
            So
            che va in Sicilia
            e nella valigia
            una stecca di cioccolata.
            So
            che l'operaio
            lavora all'Alfa Romeo.
            So
            che ha quarantadue anni
            nella valigia
            l'ultima busta paga.
            So
            che la studentessa
            è molto bella
            e ha diciassette anni.
            So
            che va a vedere Roma,
            nella valigia
            la macchina fotografica.
            So
            che il padre di famiglia
            ha gli occhiali sessantadue anni
            un nipote a Bari
            e nella valigia
            "la cena per i suoi rondinini".
            So
            che stanno aspettando qualcosa
            e ridono
            e il treno ride
            e le valigie ridono
            e la democrazia
            nascosta sotto i binari
            come sempre
            ride.
            Bum.
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