Poesie d'Autore


Scritta da: Silvio Squillante
in Poesie (Poesie d'Autore)

Il silenzio del buio inonda la creatura d'asfalto...

Il silenzio del buio inonda la creatura d'asfalto,
l'ho vista piangere di piacere
mentre una mano delicata
la verniciava di una tenera tinta corvina.
Egli abilmente cancellò tutto il fango di lei,
tutte le ombre, le auto e quelle vele mai ammainate.
Strass al neon la illuminavano,
così sinceramente sofferente in viso da sembrare falsa,
lei era una finta bugia adagiata sulla sabbia.
La notte nera, insonne, incantevole
passò lasciandomi ruvidi dubbi
mentre la gabbianella gracchiava felicità
pulendosi le penne dal catrame.
Composta martedì 1 febbraio 2011
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    Scritta da: Giorgio De Luca
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il Pirata

    14 Febbraio 2004
    Ultima tappa:
    Cesenatico - Cima Paradiso.

    La strada non smette di salire...

    Una bandana nera copre
    la testa rasata del pirata,
    perle di sudore disegnano il viso.

    Un ghigno...

    Pedala tra le nuvole,
    a fatica.

    Il traguardo è vicino...

    Sorride.

    L'ultima curva...

    L'arrivo solitario a braccia alzate
    tra i tornanti del cielo.

    La maglia celeste!
    Composta domenica 14 febbraio 2010
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      Scritta da: Antonio Prencipe
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Tradito dal suo destino

      Una poesia d'amore ho scritto per te.
      Una novella tempestosa ho raccontato
      all'anima mia per addolcirla e addomesticarla
      come ha fatto il cuore tuo mentre
      cercava di nascere nel grembo mio,
      sono la mamma rincorata da una colpa
      che la tristezza rinchiude nel vortice
      agonizzante che squarciò i sorrisi miei
      nelle notti scoperte con la pioggia
      sbattente sulla mia pelle scolpita,
      sono la figlia del sole
      dimenticata nella luna addormentata
      nei sogni ripetuti in un villaggio
      di salvezza che dannatamente ho cercato
      tra le braccia del mio amato
      che senza una verità mi ha abbandonato
      nel dolore di un libro quasi bruciato
      dalle lacrime mie lentamente poggiate
      sull'arcobaleno maestoso ricoperto ancora
      dal suono suicida dell'adolescenza mia.
      Ninna nanna, ninna ooooh
      questo figlio a chi lo do?
      Il giorno arriva disperato cercando
      quella notte bastarda che due ore prima
      si è portata via una madre ammalata d'amore
      e un figlio che mai nascerà,
      tradito dal proprio suo destino.
      Composta mercoledì 2 febbraio 2011
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        Scritta da: Antonio Prencipe
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Morirà abortendo un fiore

        Aprendo il cielo scoprii i segreti
        di una casa di campagna sparsa nei mari
        di burrasca lontani da me,
        storie rincorse dai lupi affamati di verità,
        ritornano i colori, il sangue congelato
        nella stanza tua, le mani puzzolenti del sesso
        fatto e desiderato il giorno prima.
        Dovrei togliermi il cuore dal petto
        e gettarlo in pasto ai corvi truffatori
        di vite ingrate nel sorgere del sole
        forse solo così riuscirei a godermi questa vita.
        Il fiore di una notte senza lune
        culla nel crescer dei mesi il figlio
        delle stelle guerriere di un mondo senza armi
        o bambole senza testa gettate via,
        con le gambe staccate e l'anima frantumata
        negli spazi bui di un angelo
        squarciato dal terremoto tempestivo
        in un deserto senza anime
        da poter soffrire e sopportare.
        I mesi passano cruenti, le ore migrano
        inondando la via repressa senza aurora,
        il cuore resta lì immobile e magro
        in un corpo che al terminar del mese
        getterà in mare ogni speranza stuprata
        dal destino maledettamente severo e ignobile,
        mettendo in mostra i suoi tatuaggi
        nascosti nel profondo della sua anima
        imparò a costruire castelli dorati
        nel cielo oscurato dalle nuvole color primavera
        dalle dolci piogge rinfrescate dal vento,
        finì il dolore, finì l'amore
        e nel temporale più remoto
        la vita volò via dal corpo di una vittima
        consumata dall'amore spento,
        macchiato sulla pelle sporca che ormai
        non regna più nel suo cuore
        consegnato al cielo assieme
        alla sua intrepida e dolorosa anima guerriera,
        morirà combattendo l'amore,
        morirà rincorrendo quel figlio
        che in un giorno dimenticato sulla scrivania
        fece spegnere come una candela rinchiusa
        in una stanza senza ossigeno.
        Composta lunedì 31 gennaio 2011
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          Scritta da: Egizia Russo
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il mio diario...

          Tra le pagine
          di un diario
          scrissi cose
          del mio passato
          un segreto mai svelato!
          L'amor nostro
          ho scritturato
          la rosa rossa
          che m'hai donato
          il suo profumo
          ho catturato...
          quel diario
          cosi invecchiato
          riapro e leggo
          le cose che ho sognato...
          tra le pagine ingiallite
          la mia rosa s'è
          appassita...
          il suo profumo
          emana ancor
          che fu l'inizio
          del nostro
          amor...
          Composta domenica 30 gennaio 2011
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Amore che resta...

            Il tempo mi trova ancora alla finestra
            e so tutto di questa strada
            Il cambio di stagioni
            ma questo che sento resta
            e fiori e foglie pioggia ed arcobaleni...
            Tempeste ed ancora veleni...
            E tu che vieni e vai come più ti piace
            e qui in questa casa la mia forza giace
            aspettando i tuoi abbracci, i tuoi baci
            e mi giuri ancora ed io lascio fare.
            Sul mio corpo e nell'anima segni indelebili
            bugie che evito di ascoltare
            tutto si ferma con te, tutto si conferma
            ti amo come non si può di più
            e son passati gli anni
            e ancora mi giuri e ti lascio fare
            Il mio volto ha un solco che una lacrima ha scavato
            stanca di aspettare
            un po' di neve sui capelli
            e nel cuore sempre questo meraviglioso amore
            che ci fa bambini
            stretti e tutto il resto fuori
            siamo sempre e nonostante tutto più vicini.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Non aspettare di finire l'università,
              di innamorarti,
              di trovare lavoro,
              di sposarti,
              di avere figli,
              di vederli sistemati,
              di perdere quei dieci chili,
              che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
              la primavera,
              l'estate,
              l'autunno o l'inverno.
              Non c'è momento migliore di questo per essere felice.
              La felicità è un percorso, non una destinazione.
              Lavora come se non avessi bisogno di denaro,
              ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.
              Ricordati che la pelle avvizzisce,
              i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.
              Ma l'importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
              Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
              Dietro ogni traguardo c'è una nuova partenza.
              Dietro ogni risultato c'è un'altra sfida. Finché sei vivo, sentiti vivo.
              Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.
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                Scritta da: Antonino Gatto
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Devo andare

                Ti ho incontrato passeggiando per la via,
                mi hai colpito per la tua dolce cortesia,
                non ho avuto neanche il tempo di pensare,
                che ad un tratto, mi dicesti "devo andare"

                Ti ho rivisto, mentre uscivi dalla chiesa,
                e poi ancora con la borsa della spesa,
                ed ancora mi domando dove vivi,
                e di cosa ogni giorno tu ti privi.

                Le tue vesti sono forse un po' sgualcite,
                e di molte grandi macchie son condite,
                ma il tuo animo sembra essere immacolato,
                d'una vita che ti ha tolto, e non ti ha dato.

                Ti ho portato a casa mia per pranzare,
                mi dicesti nuovamente "devo andare"
                ma ho insistito e ti ho accolto col sorriso,
                ed una goccia di rugiada, è fiorita sul tuo viso.

                Hai avuto acqua calda in una vasca,
                due pantofole, un divano, e senza fretta,
                hai dormito dimenticando il tuo cartone,
                che hai lasciato sotto al solito lampione.

                Hai giocato abbracciando i miei bambini,
                ma hai deciso di tornare ai tuoi giardini,
                e mi chiedo ascoltando la tua storia,
                cosa prova dentro al cuore chi t'ignora.
                Composta giovedì 27 gennaio 2011
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