Poesie d'Autore


Scritta da: Silvio Squillante
in Poesie (Poesie d'Autore)

Se il nostro amore fosse durato solo un'estate...

Con l'estate è svanito
quel sogno vissuto lungo il bagnasciuga,
è andato via il sole
a ricordamelo c'è una lacrima:
questo è tutto ciò che ho di te.
E arrivò il giorno dell'addio,
i miei occhi ti accarezzavamo mentre andavi via.
Pensavo d'essere indistruttibile
di poter toccare le stelle
ma è bastato il primo passo senza te
per ritrovare tutte le mie pene,
tutti quei dolori
che avevi celato col tuo sorriso.
Il veleno del tramonto
inebria questo cuore solo
mentre penso a te mio dolcissimo antidoto,
piccola boccetta
dimentica al sole,
ed ora che è calato il sipario della sera su di noi
vorrei dipingere questo mare
con i colori del nostro addio.
L'estate passò rapida quel anno
proprio come i momenti in cui hai solo
i respiri come sottofondo delle mani.
La notte era stanca e strana.
Ciò che è passato
non l'ho mai dimenticato
ma adesso voglio solo incontrarti,
sentirmi dire "stai solo sognando"...
svegliami dopo la tempesta,
svegliami quando tornerai,
svegliami baciandomi.
Composta giovedì 20 gennaio 2011
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    Scritta da: Silvio Squillante
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Il sogno, instabile e vibrante
    arma la mano del poeta
    nel erigere vividi versi
    alti ed imperscrutabili.
    Il sogno stringe forte
    la mano dell'artista
    nel travaglio della sua opera.
    Il sogno soccorre l'umile
    quando questi è in difficoltà,
    quando la realtà sembra un muro invalicabile.
    La felicità si tiene a ragionevol distanza
    da chi ha smarrito
    il senso più profondo dell'essere:
    "credere nei sogni".
    Composta giovedì 20 gennaio 2011
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      Scritta da: Silvio Squillante
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      C'è un luogo lì nell'anima...

      C'è un luogo lì nell'anima
      dove adagiato, con i piedi penzoloni,
      guardi gl'attimi scorrer veloci
      come asfalto nero di periferia.
      Lì, seduto tra i ricordi
      il dolore si agita a mezz'aria
      sembra una falena ferita,
      non può più volare
      ma questo non la ferma,
      continua a dimenarsi.

      Il re del mondo è cieco
      non dissimile dall'amore,
      vive suonando il violino,
      incompreso come pochi
      e vivo come pochi.
      Indolente la notte s'alza
      nel deserto dei miei dubbi,
      sprofondo nelle illusioni e nelle paure
      di una vita vissuta sempre dimenticando
      quanta gioia c'è
      nel prender per mano un angelo.
      Composta giovedì 20 gennaio 2011
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        Scritta da: Antonino Gatto
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Caro denaro

        Corri più veloce del vento,
        che a prenderti, non posso...
        e mi strazi il fiato.
        Ma poi d'un tratto, ti acchiappo,
        e tu sporco e vigliacco
        ti concedi solo per un attimo,
        e mi abbandoni senza alcun rimorso,
        ed io senza tregua,
        t'inseguo,
        perché perderti non posso!
        Composta martedì 18 gennaio 2011
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