Poesie d'Autore


Scritta da: Giorgio De Luca
in Poesie (Poesie d'Autore)

Quante volte da bambina...

Quante volte da bambina
sei rimasta incantata
a guardare il tramonto...

... e quante volte
hai visto nascere il giorno
vestito di primavera.

L'autunno è colore...

Lungo il sentiero
scorre l'acqua chiara
della giovinezza.

Il canto d'usignolo
ti accompagna per la via
che profuma di fiori e grano
appena tagliato...
Composta domenica 3 luglio 2005
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    Scritta da: Silvio Squillante
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Invettiva (XXI secolo)

    Scheletri di case come trasparenti barattoli,
    ospitano guazzanti anime sole
    che si incontrano solo per andare al cesso.
    Cola lenta la solitudine
    dai disegni elettrici che ornano la città,
    ora so quanto male procurano
    questi bagliori al neon
    alla nostra cieca società.
    Rannicchiati schiena contro schiena
    il buio mi parla della sua cecità,
    mi racconta del pianista non vedente
    che seppe innamorarsi
    ascoltando soltanto la voce.
    Mi allontano cingendomi il viso,
    quanto vorrei esser cieco come te
    mia cara notte!
    Composta martedì 22 febbraio 2011
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      Scritta da: Silvio Squillante
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Vestirmi di pensieri ed uscire...

      Vestirmi di pensieri ed uscire,
      prender posto lì, s'un gomito di sabbia
      che s'allunga verso il mare.
      Sporcare con le dita
      la purezza di una pagina bianca
      è ciò che mi diletta,
      vivere nel occhio di quel ciclone
      che chiamano ispirazione
      rivalutare
      la mia innocenza, la mia sensibilità.
      Ho lasciato una bozza di sogno
      sul tavolo della realtà,
      aspetto solo un piccolo segnale
      per rientrare
      e porre il brivido su carta.
      Eccolo.
      Composta martedì 22 febbraio 2011
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        Scritta da: Antonio Prencipe
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Quella poesia non ancora scritta

        Ed io ancora fermo qui
        ad aspettar quella poesia non ancora scritta
        rinchiusa nel mio cuore squarciato
        e nella mia anima guerriera,
        assassina, Rock, reduce da una guerra
        non vinta pettinata dal vento freddo
        come quello che asciugava le mie lacrime
        nelle notti stanche di Novembre.
        Scriverò i versi di un cuore
        che non batte ma non muore,
        ammazzerò l'amore ricevuto e poi perso
        nei versi rabbiosi, aggressivi, malinconici
        che spaccano in due il destino consumato dal sole
        che cadrà nei versi astratti
        di una poesia non ancora scritta.
        Aspetterò quella poesia
        accantonata, abbandonata, gettata
        al centro del cielo, affiancata da una nuvola
        folle, splendente, color estate
        assaporata dalle stelle che specchiandosi
        abbandonano i loro morti rifugiati
        in quel segreto e peccaminoso
        odore che il cielo regala al mondo
        padrone di quei sorrisi e quelle lacrime
        non ancora consumate dall'appannarsi
        insipido di un amore non ancora
        poetico come tutto ciò che la mia anima
        vuole e nasconde dietro un vetro
        scuro amato da una vita schiava,
        melodica canzone dall'istinto violento
        ed aggressivo, perpetuo combattente
        di un amore leggiadro come una farfalla
        color arcobaleno, poggiata su un fiore
        senza petali amari, avvelenati dall'incessante
        pioggia che sul terreno asciutto
        batte e smuove l'orizzonte.
        Composta martedì 22 febbraio 2011
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          Scritta da: Antonio Prencipe
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Farà male all'anima tua, all'anima mia

          Prima o poi anche la notte
          scriverà poesie nell'ulular del vento,
          ama la vita in silenzio
          nelle ombre di un suicidio che farà male
          all'anima tua, all'anima mia,
          il cielo sanguina grandine e finte speranze,
          amore e nuvole contorte fingono in
          un altro tuo Addio che farà male,
          che spingerà la morte a casa tua.
          Aprirai la porta e lei per mano
          t'accompagnerà nei confini oppressi
          del paradiso represso morto con te.
          Parlerai con me in un sogno pescato
          dal tempo amaro e senza rispetto
          verso i miei occhi stanchi di piangere
          per te amore mio.
          Sangue e grandine dentro di me,
          rivoglio la vita tua, rivoglio i baci tuoi
          te ne sei andata via dalla vita mia,
          nel cesso hai gettato via tutta la storia
          mia, tua, ed ora in un tubo di scarico
          navigo vomitando nell'orizzonte quell'emozione
          provata solamente per te.
          Lui ha cercato di domarmi, lui è morto con te
          in una strada disordinata senza senso,
          disarmata dal miracoloso e noioso destino
          che prima o poi appare portandosi via
          tutte quelle parole, quei gesti d'amore
          detti e custoditi nel profondo di un cuore
          che ancora oggi ha paura di respirare
          perché sa che nell'aria la morte appare
          portandosi via anche il più piccolo
          raggio di luna piena sospeso
          in una collina con tanti diamanti
          e pochi granelli di sabbia distrutti
          dall'ombra divina della morte
          bastarda padrona sconosciuta
          dalla sorte grandissima puttana.
          Composta sabato 19 febbraio 2011
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            tango...2011

            Un passo dopo l'altro
            sempre più vicini
            già sento il tuo respiro
            sopra il mio desiderio.
            La rosa tra le labbra
            mi baci... è tua
            ed ora prendi me
            la musica è passione
            che esagera la voglia
            ed io che come foglia
            tremo e poi cado giù...
            Tra le tue braccia ancora
            ora dopo ora
            portami oltre il divenire
            oltre ogni confine
            lì dove non si vede più il mare
            e il sole come me d'amore
            và a morire.
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              Scritta da: Giorgio De Luca
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Suonate Trombettieri!

              Suonate trombettieri!

              Suonate...

              Suonate il silenzio se avete ancora fiato!

              Suonate per i poveri soldati
              caduti faccia a terra
              senza vedere il colore delle stelle!

              Mamma bugiarda...

              Hai vestito d'Autunno i tuoi Figli
              per lasciarli nudi d'Inverno.

              Piange il cuore, resta muto!

              Muto come l'acqua del Piave
              macchiato di sangue.

              Suonate trombettieri!

              Suonate...

              Suonate il silenzio se avete ancora fiato!
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                Scritta da: Duilio MARTINO
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Ellis Island

                Sul viso spento brillano due lacrime,
                preziose le reliquie del saluto,
                un bere fiele quel dolersi muto,
                guardando gli occhi di mamma e papà.

                Si posa la rugiada sull'Abruzzo,
                sul sogno nuovo di vita gioviale,
                giammai distolse la speme quel sale
                d'aperte piaghe del grave migrar.

                Or grida la "du botte" disperata
                scacciando ancora lo scuro destino
                sul desco calgionetti con buon vino,
                quadriglia sopra quel tenue vociar.

                Su corde rauche lo stanco cardillo
                valige e pacchi pieni di sapori
                caciotta e moka tra foto d'amori
                icone della Vergine con tè.

                Nel petto i lembi di vita sudata
                tra le colonne sporgere su quel mare
                l'abisso scuro nel tenue pensare
                l'assurda "Utopìa" che giace là.

                Residue gocce nel l'atto finale
                le carni nude e l'intimo violato
                nel buio luce del mondo bramato
                un'isola sul "Hudson"... d'acre sa.
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Lo spettro

                  lo spettro che s'aggira per l'etere virtuale
                  (is it a not-for profit media organisation)
                  è un virtuoso del verba-web semio-politico,
                  lippis et tonsòribus, dei links cognitori-collettivi
                  (in altro tempo lo avrebbero chiamato "movimento" ):
                  lo spettro include e allude all'odio cibernetico
                  (che di classe è stato già quando esso fu):
                  adesso è guerra-tech, free speech o cibercryme:
                  leggo e commento un post, in pdf, su WikiLeaks:.
                  Composta mercoledì 15 dicembre 2010
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