Poesie d'Autore


Scritta da: ANDREA POLO
in Poesie (Poesie d'Autore)

A Massimo

Perché non sia mai dimenticato

Ed anche oggi che
è
l'ultimo di febbraio
che
l'inverno afghano
è
nel volgere lento della
fine
ed il sole pieno rischiara
il
cielo la pace piange
ancora
un caduto fiero della
patria.

Ed anche le montagne
così
nude, così spoglie,
così
sopra le vallate ed i
deserti
oggi sono in ginocchio
che
così tanto dolore fonde
i
ferri caldi di questa
guerra
che la sua crudeltà
macchia
indelebile un'anima.

Ed anche oggi un
blindato
è saltato su una trappola
vile
che anche un odio, un
veleno
sono attoniti e spenti.

Massimo
oggi è il tuo cuore
che
si è fermato ed altri
quattro
a respirare in affanno
che
la vita di un soldato
è
sempre vicino
ai
burroni dell'odio
che
non sono del suo cuore.

Massimo
stavi correndo in questi
deserti
afghani e di tanti bimbi
scalzi
che il loro sorriso vivo
è
altrove per portare cure
che
l'amore non è morto nel
tuo cuore.

Ma quanti ancor vedono
solo
i fucili ma la forza di un
soldato
non è mai rancore che
un
soldato non strapperebbe
mai
una rosa invano.

E domani per noi in divisa
sarà
un altro giorno a rincorrere
la
pace in Afghanistan
vicini
al dolore di un padre e di
una
madre che non hanno confini.
Composta lunedì 28 febbraio 2011
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    Scritta da: Gaetano Ferrieri
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Donna

    Ti
    chiamarono Eva costola d'Adamo,
    diventasti nel mondo l'origine del
    peccato,
    fu creata la tua rinascita per purificare,
    calpestando la
    serpe segno del male.

    Differente può la tua immagine d'essere,
    alternata
    tra il seme l'albero il frutto e il fiore,
    inferiore è l'uomo
    facendoti oggetto senza ragione,
    partecipa egli evocando la nascita
    nel tuo ventre.

    Donna non esiste materia nella natura,

    l'insieme del conoscere e Amare,
    Donna sei difficile immaginar
    parole,
    unica poter crear il dono della Vita.
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      Scritta da: Gaetano Ferrieri
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Donna

      Eccoti per la Tua vita nome ricevuto,
      infanzia passata innocenti giochi vissuti,
      Donna pensieri colori, un fiore cercato,
      ricevi seme, doni Vita, frutto Amato.

      L'Anima Tua cerca il sentirti desiderio,
      Donna poesia sei, libera farfalla armonia del tempo,
      il vento t'accompagna al fiore,
      ella volge la sua bellezza ai raggi di sole.

      Vita colori maestosi innalzi, real Amore,
      nel girasole grandezza sei, Donna eccoti nell'infinito luce,
      profumo, tatto delicato, intenso nei sensi ricercato,
      tutto è dolcezza, nell'immenso tuo vivere Donna.
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        Scritta da: rainbow
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Tristezze della luna

        Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
        come una bella donna su guanciali profondi,
        che carezzi con mano disattenta e leggera
        prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,

        lei su un serico dorso di molli aeree nevi
        moribonda s'estenua in perduti languori,
        con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
        che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

        Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
        lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
        nottambulo raccatta con mistico fervore

        nel cavo della mano quella pallida lacrima
        iridescente come scheggia d'opale.
        e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.
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          Scritta da: Antonio Prencipe
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Non mi pento dell'inferno

          Dio muore dietro un piedistallo
          coperto da mille diamanti.
          In questo strano mio destino anche Dio vola basso.
          Vieni qui!
          Angelo sparato dal fucile che ho nascosto
          sotto il cuscino, vieni qui.
          Accarezza queste lacrime sconosciute
          dalla mia eterna solitudine.
          Baciami la fronte e leviga aggressivamente
          la mia rabbia, rendila pura
          e lasciala volare per poi lanciarla
          contro quel grattacielo infernale
          che nasconde ancora il sangue indigesto
          del mio unico e vero limpido amore.
          Non voglio più vivere nel paradiso,
          l'inferno fa per me e non mi pento,
          pugnalerò l'erba ancora fresca
          di rugiada, lacrime salate scese giù
          dall'occhio eterno dell'infinito.
          L'amore è finto come il purgatorio
          in questo antico mondo infame,
          ma io non mi pento,
          io combatto contro il fuoco,
          contro i fulmini, non morirò senza sorridere,
          salterò dalla montagna di plastica più alta,
          squarcerò il paracadute e mi schianterò
          al suolo dolce imponente Re
          freddo come il deserto.
          Le stelle aperte mi mettono in croce,
          no cazzo io non mi pento,
          allora spaccherò in due il vento,
          non mi arrendo sotto quest'albero di melo,
          assalirò la sorte e nel suono della tua voce
          riposerò e chinerò la testa,
          implorerò il passato di lasciarmi in pace
          e schiaccerò questa marlboro
          tra le mie possenti e levigate ali argentate.
          All'improvviso t'accorgi che l'inferno è finito
          e ti ritrovi con le pistole cariche sparando
          contro tutto ciò che rende felice questa vita
          non ancora abituata al fresco
          ed inebriante odor di miele.
          Questa vita mia è
          troppo sbandata per rinnegare l'inferno.
          Composta sabato 26 febbraio 2011
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            Scritta da: Rea
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Grida

            Credi
            che siamo in tempo ancora,
            che se davvero credi
            c'è una possibilità.
            Raccogli il fiato e grida
            con quanta voce hai,
            riprendi fiato e grida
            senza fermarti mai,
            fino a stancarti...

            Grida

            qualcuno sentirà,
            perché il silenzio è l'arma
            di chi manipola la verità.
            Composta martedì 22 febbraio 2011
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              Scritta da: Gaetano Toffali
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Nel mio senso del tempo

              Nel mio senso del tempo
              Ho finito le mele
              Dentro l'età
              Ma non certo nel cuore
              Dove albero frutta
              Come fosse maturo
              E mi dice se canti
              Non è tempo che conta.

              Allora io canto
              Come sono capace
              A parole silenti
              Dette a tutta voce
              Con il corpo ritroso
              Che fa finta di nulla
              Ma ritrova il sorriso
              È il perché lo sei tu

              Sono frasi e parole
              Chè a dirle non so
              Leggi e ridi tesoro
              Che il mio cuore ti do.
              Composta domenica 31 ottobre 2010
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                Scritta da: Antonio Prencipe
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Canterò l'amore che non ho

                Canterò l'amore che non ho mai ricevuto,
                lo canterò alla luce dell'oscurità
                e farò cadere il sole
                accanto alle mie ali,
                lo schiaccerò con tutta
                la forza che ho,
                che non ha mai visto la sabbia
                toccar le onde cristalline
                di quel mare immenso,
                libero sergente del mio essere folle.
                Sposerò i pezzi di cielo caduti
                come coriandoli di neve
                su di me,
                sulla mia voglia di vivere
                un po sbandata.
                Ali di farfalla strappate
                dall'urlo meschino,
                padre del cuore mio.
                Forzate sono le porte del mio autunno,
                ucciso e lasciato qui...
                Fuori la porta
                del mio integro egoismo,
                a marcire come petali
                strappati di margherite indifese
                che lacrimano tra i campi di grano
                e il terreno bruciato
                dalla notte calda di solitudine,
                rappresentata dall'orchestra
                eterna di argentate foglie,
                ombrose portatrici di realtà e orgasmi
                infiniti nel vortice eterno
                di un paradiso corrotto
                da inutili Dei.
                La bellezza vola via,
                dentro di me sono nudo
                e senza pace,
                perdonerò me stesso,
                non mi getterò mai
                in quella pattumiera
                scolorita d'affetto e finte gioie
                dove un tempo il mio cuore
                inutilizzato dall'amore
                che tanto canto e grido
                e che mai ho ricevuto si perse,
                in quell'odore scadente
                di sesso e ginestre.
                Composta venerdì 25 febbraio 2011
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                  Scritta da: Giorgio De Luca
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Il principe

                  Scende da una limousine nera,
                  indossa un elegante abito,
                  guanti bianchi e un bastone dorato.

                  Sorride divertito alla vita.

                  Compra isole di paradiso,
                  yacht, ville, aerei.

                  Sultani, re e sceicchi
                  i suoi amici.

                  Whisky e polvere bianca
                  per un cocktail di donne
                  colorate...

                  Danza del ventre,
                  lap dance,
                  musica a go go
                  nelle damascate stanze.

                  L'ombra cade sugli occhi
                  annebbiati dal fumo.

                  È l'alba di un nuovo giorno,
                  del vecchio giorno...
                  Composta venerdì 11 marzo 2011
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