Poesie d'Autore


Scritta da: mor-joy
in Poesie (Poesie d'Autore)

La fiera dei miracoli

Un miracolo comune:
l'accadere di molti miracoli comuni.

Un miracolo normale:
l'abbaiare di cani invisibili
nel silenzio della notte.
Un miracolo fra tanti:
una piccola nuvola svolazzante,
che riesce a nascondere una grande pesante luna.
Più miracoli in uno:
un ontano riflesso sull'acqua
e che sia girato da destra a sinistra,
e che cresca con la chioma in giù,
e non raggiunga affatto il fondo
benché l'acqua sia poco profonda.
Un miracolo all'ordine del giorno:
venti abbastanza deboli e moderati,
impetuosi durante le tempeste.
Un miracolo alla buona:
le mucche sono mucche.
Un altro non peggiore:
proprio questo frutteto
proprio da questo nocciolo.
Un miracolo senza frac nero e cilindro:
bianchi colombi che si alzano in volo.
Un miracolo – e come chiamarlo altrimenti:
oggi il sole è sorto alle 3,14
e tramonterà alle 20.01
Un miracolo che non stupisce quanto dovrebbe:
la mano ha in verità meno di sei dita,
però più di quattro.
Un miracolo, basta guardarsi intorno:
il mondo onnipresente.
Un miracolo supplementare, come ogni cosa:
l'inimmaginabile
è immaginabile.
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    Scritta da: ANDREA POLO
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    A Massimo

    Perché non sia mai dimenticato

    Ed anche oggi che
    è
    l'ultimo di febbraio
    che
    l'inverno afghano
    è
    nel volgere lento della
    fine
    ed il sole pieno rischiara
    il
    cielo la pace piange
    ancora
    un caduto fiero della
    patria.

    Ed anche le montagne
    così
    nude, così spoglie,
    così
    sopra le vallate ed i
    deserti
    oggi sono in ginocchio
    che
    così tanto dolore fonde
    i
    ferri caldi di questa
    guerra
    che la sua crudeltà
    macchia
    indelebile un'anima.

    Ed anche oggi un
    blindato
    è saltato su una trappola
    vile
    che anche un odio, un
    veleno
    sono attoniti e spenti.

    Massimo
    oggi è il tuo cuore
    che
    si è fermato ed altri
    quattro
    a respirare in affanno
    che
    la vita di un soldato
    è
    sempre vicino
    ai
    burroni dell'odio
    che
    non sono del suo cuore.

    Massimo
    stavi correndo in questi
    deserti
    afghani e di tanti bimbi
    scalzi
    che il loro sorriso vivo
    è
    altrove per portare cure
    che
    l'amore non è morto nel
    tuo cuore.

    Ma quanti ancor vedono
    solo
    i fucili ma la forza di un
    soldato
    non è mai rancore che
    un
    soldato non strapperebbe
    mai
    una rosa invano.

    E domani per noi in divisa
    sarà
    un altro giorno a rincorrere
    la
    pace in Afghanistan
    vicini
    al dolore di un padre e di
    una
    madre che non hanno confini.
    Composta lunedì 28 febbraio 2011
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      Scritta da: Gaetano Ferrieri
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Donna

      Ti
      chiamarono Eva costola d'Adamo,
      diventasti nel mondo l'origine del
      peccato,
      fu creata la tua rinascita per purificare,
      calpestando la
      serpe segno del male.

      Differente può la tua immagine d'essere,
      alternata
      tra il seme l'albero il frutto e il fiore,
      inferiore è l'uomo
      facendoti oggetto senza ragione,
      partecipa egli evocando la nascita
      nel tuo ventre.

      Donna non esiste materia nella natura,

      l'insieme del conoscere e Amare,
      Donna sei difficile immaginar
      parole,
      unica poter crear il dono della Vita.
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        Scritta da: Gaetano Ferrieri
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Donna

        Eccoti per la Tua vita nome ricevuto,
        infanzia passata innocenti giochi vissuti,
        Donna pensieri colori, un fiore cercato,
        ricevi seme, doni Vita, frutto Amato.

        L'Anima Tua cerca il sentirti desiderio,
        Donna poesia sei, libera farfalla armonia del tempo,
        il vento t'accompagna al fiore,
        ella volge la sua bellezza ai raggi di sole.

        Vita colori maestosi innalzi, real Amore,
        nel girasole grandezza sei, Donna eccoti nell'infinito luce,
        profumo, tatto delicato, intenso nei sensi ricercato,
        tutto è dolcezza, nell'immenso tuo vivere Donna.
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          Scritta da: rainbow
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Tristezze della luna

          Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
          come una bella donna su guanciali profondi,
          che carezzi con mano disattenta e leggera
          prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,

          lei su un serico dorso di molli aeree nevi
          moribonda s'estenua in perduti languori,
          con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
          che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

          Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
          lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
          nottambulo raccatta con mistico fervore

          nel cavo della mano quella pallida lacrima
          iridescente come scheggia d'opale.
          e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.
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            Scritta da: Antonio Prencipe
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Non mi pento dell'inferno

            Dio muore dietro un piedistallo
            coperto da mille diamanti.
            In questo strano mio destino anche Dio vola basso.
            Vieni qui!
            Angelo sparato dal fucile che ho nascosto
            sotto il cuscino, vieni qui.
            Accarezza queste lacrime sconosciute
            dalla mia eterna solitudine.
            Baciami la fronte e leviga aggressivamente
            la mia rabbia, rendila pura
            e lasciala volare per poi lanciarla
            contro quel grattacielo infernale
            che nasconde ancora il sangue indigesto
            del mio unico e vero limpido amore.
            Non voglio più vivere nel paradiso,
            l'inferno fa per me e non mi pento,
            pugnalerò l'erba ancora fresca
            di rugiada, lacrime salate scese giù
            dall'occhio eterno dell'infinito.
            L'amore è finto come il purgatorio
            in questo antico mondo infame,
            ma io non mi pento,
            io combatto contro il fuoco,
            contro i fulmini, non morirò senza sorridere,
            salterò dalla montagna di plastica più alta,
            squarcerò il paracadute e mi schianterò
            al suolo dolce imponente Re
            freddo come il deserto.
            Le stelle aperte mi mettono in croce,
            no cazzo io non mi pento,
            allora spaccherò in due il vento,
            non mi arrendo sotto quest'albero di melo,
            assalirò la sorte e nel suono della tua voce
            riposerò e chinerò la testa,
            implorerò il passato di lasciarmi in pace
            e schiaccerò questa marlboro
            tra le mie possenti e levigate ali argentate.
            All'improvviso t'accorgi che l'inferno è finito
            e ti ritrovi con le pistole cariche sparando
            contro tutto ciò che rende felice questa vita
            non ancora abituata al fresco
            ed inebriante odor di miele.
            Questa vita mia è
            troppo sbandata per rinnegare l'inferno.
            Composta sabato 26 febbraio 2011
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              Scritta da: Rea
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Grida

              Credi
              che siamo in tempo ancora,
              che se davvero credi
              c'è una possibilità.
              Raccogli il fiato e grida
              con quanta voce hai,
              riprendi fiato e grida
              senza fermarti mai,
              fino a stancarti...

              Grida

              qualcuno sentirà,
              perché il silenzio è l'arma
              di chi manipola la verità.
              Composta martedì 22 febbraio 2011
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                Scritta da: Gaetano Toffali
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Nel mio senso del tempo

                Nel mio senso del tempo
                Ho finito le mele
                Dentro l'età
                Ma non certo nel cuore
                Dove albero frutta
                Come fosse maturo
                E mi dice se canti
                Non è tempo che conta.

                Allora io canto
                Come sono capace
                A parole silenti
                Dette a tutta voce
                Con il corpo ritroso
                Che fa finta di nulla
                Ma ritrova il sorriso
                È il perché lo sei tu

                Sono frasi e parole
                Chè a dirle non so
                Leggi e ridi tesoro
                Che il mio cuore ti do.
                Composta domenica 31 ottobre 2010
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                  Scritta da: Antonio Prencipe
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Canterò l'amore che non ho

                  Canterò l'amore che non ho mai ricevuto,
                  lo canterò alla luce dell'oscurità
                  e farò cadere il sole
                  accanto alle mie ali,
                  lo schiaccerò con tutta
                  la forza che ho,
                  che non ha mai visto la sabbia
                  toccar le onde cristalline
                  di quel mare immenso,
                  libero sergente del mio essere folle.
                  Sposerò i pezzi di cielo caduti
                  come coriandoli di neve
                  su di me,
                  sulla mia voglia di vivere
                  un po sbandata.
                  Ali di farfalla strappate
                  dall'urlo meschino,
                  padre del cuore mio.
                  Forzate sono le porte del mio autunno,
                  ucciso e lasciato qui...
                  Fuori la porta
                  del mio integro egoismo,
                  a marcire come petali
                  strappati di margherite indifese
                  che lacrimano tra i campi di grano
                  e il terreno bruciato
                  dalla notte calda di solitudine,
                  rappresentata dall'orchestra
                  eterna di argentate foglie,
                  ombrose portatrici di realtà e orgasmi
                  infiniti nel vortice eterno
                  di un paradiso corrotto
                  da inutili Dei.
                  La bellezza vola via,
                  dentro di me sono nudo
                  e senza pace,
                  perdonerò me stesso,
                  non mi getterò mai
                  in quella pattumiera
                  scolorita d'affetto e finte gioie
                  dove un tempo il mio cuore
                  inutilizzato dall'amore
                  che tanto canto e grido
                  e che mai ho ricevuto si perse,
                  in quell'odore scadente
                  di sesso e ginestre.
                  Composta venerdì 25 febbraio 2011
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                    Scritta da: Giorgio De Luca
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Il principe

                    Scende da una limousine nera,
                    indossa un elegante abito,
                    guanti bianchi e un bastone dorato.

                    Sorride divertito alla vita.

                    Compra isole di paradiso,
                    yacht, ville, aerei.

                    Sultani, re e sceicchi
                    i suoi amici.

                    Whisky e polvere bianca
                    per un cocktail di donne
                    colorate...

                    Danza del ventre,
                    lap dance,
                    musica a go go
                    nelle damascate stanze.

                    L'ombra cade sugli occhi
                    annebbiati dal fumo.

                    È l'alba di un nuovo giorno,
                    del vecchio giorno...
                    Composta venerdì 11 marzo 2011
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