Poesie d'Autore


Scritta da: Antonio Prencipe
in Poesie (Poesie d'Autore)

Il buio quaggiù

Ma non vedi il buio che c'è
quaggiù?
Un bambino moriva sotto una palma
di fame...
Tu prometti di salvarli l'anima
ma intanto un altro bimbo,
una mamma stanno morendo
tra i raggi mortali del sole,
il sangue tra le braccia,
la guerra è vicina,
il silenzio logora la palude
e le anime in paradiso
deridono il destino,
deridono te,
perché il corpo non è
solo un'arma da fottere
ma è uno scrigno bombardato,
ridicolizzato dal torpore
burrascoso del vento
è così vissuto nel pianto
per poi morire riposando
ormai troppo invecchiato
anche se giovane d'età.
Ed io sono qui in ginocchio
chiedendomi perché non regali
ai loro occhi un sorriso
sui cui poter morire prima di soffrire.
Sembra mare non lo è
sono tutte lacrime inchiodate
nel fondo da un sano e forse
dolore che ricerca, prega te.
E ci si sente soli,
confusi come la prima volta
che si conosce il presente.
Tutti dicono che tu sei l'amore
ma io l'amore l'ho conosciuto
anche senza te nel cuore.
Ora lì...
Nei pisciatoi il tuo ricordo
si riversa,
a mani giunte col cuore
sconfitto, impiccato ai lampioni
semi spenti, nei cimiteri deserti.
Ti prego
salva le anime che credono in te.
Quelli come me si salvano da soli
e si distruggono nei passi
astratti e struggenti
degli angeli prepotenti.
Composta sabato 15 ottobre 2011
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    Scritta da: Antonio Prencipe
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Io canto solo

    Ho chiuso la porta,
    doppia serratura
    ed ho gettato la chiave
    nella spazzatura.
    Addio dolce amore mio...
    Aprimi il temporale e lasciami cadere
    finché da solo non mi schianti al suolo,
    perché da oggi sono solo.
    Muoio, mi salvo e sbaglio da solo
    senza te, senza nessuno che
    mi confonda la via e comunque vada
    Cristo da qui è già passato
    mentre Dio cadeva tra le mura
    ammuffite di questo finto Purgatorio,
    i loro occhi s'incrociarono
    ma Cristo preferì portare la croce
    che vivere in paradiso.
    In questo canto misterioso tu non ci sei.
    Strappo tutte le poesie
    che parlano di te...
    E ricorda sempre Amore mio
    che sto benissimo solo
    scomunicato, cacciato via dalla Vita.
    Lo scantinato vuoto,
    non ci sono più i tuoi cartoni pieni di bugie.
    Ho tolto il tuo nome
    dalle mie labbra e ci ho messo il mio.
    Saluti e baci un corno
    maledetto giorno immerso
    nell'inchiostro.
    Se guardi e non osservi dentro
    un'anima pazza di dolore
    non potrai mai capire
    il significato dei suoi sorrisi.
    Ho trovato le pagine della mia poesia
    in mezzo ad una via piena di puttane,
    simili a noi perché anche loro
    vendono il loro orgoglio
    e la loro dignità l'unica differenza
    è che loro lo fanno per soldi
    noi per amore.
    Ma quanto pesa questa verità
    nascosta nella vernice oggi
    che l'inferno è ad un passo da casa mia.
    Composta giovedì 6 ottobre 2011
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      Scritta da: Antonio Prencipe
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      L'autunno mi parlò

      Pensavo di non riuscire più
      ad amare...
      Poi arrivi tu,
      con le mani in tasca
      e quello sguardo dannato
      che faceva esplodere il mio pudore.
      L'autunno s'aprì il giorno
      in cui le tue labbra toccarono le mie
      e sfiorandomi lievemente le mani
      mi disse che tu sei un'altra illusione.
      Ma no...
      Volevo averti qui,
      amarti e baciarti come fa il sole
      con la neve.
      Avevo detto Addio già a tanti amori
      incompresi come me
      all'alba di questo nuovo inizio.
      Come parlavi, come ti muovevi,
      come mi toccavi il cuore
      con le tue parole amare
      che come spine pungenti e velenose
      trafiggono la carne...
      Le tue marlboro aspirate avidamente
      dalla mia anima sorridente
      come la notte tornata sul mio orizzonte.
      Vedevo le foglie cadere dai muri
      appassiti in paese,
      le porte gridare e l'autunno parlare
      ancora e ancora finché
      non presi coraggio e tornai lì...
      Dove tu mi venivi a cercare.
      Dove tu mi volevi amare con
      questo amore falso.
      Dove tu mi facevi promesse
      vendendomi il tuo orgoglio,
      la tua dignità.
      Ma ora lascio tutto bruciare nel passato.
      Accompagno i sogni
      e nel futuro annego sorridente
      come sempre.
      Composta martedì 4 ottobre 2011
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        Scritta da: Antonio Prencipe
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        La foto baciata

        Forse voleva dirti che ti amava
        ma non ne ha avuto occasione...
        Voleva dirtelo sotto voce.
        Dai vetri soffusi in città voleva baciarti
        la fronte come faceva una volta.
        Tu madre che piangi per la perdita
        di questo figlio straziato dall'infinito.
        Un dolore che non muore
        ma che rinasce ogni volta che gli alberi invecchiano
        e le parole in sabbia rossa si trasformano...
        Il dolore traspare...
        Dalle rughe ansimate l'amore compare piano,
        un amore deturpato e messo a tacere
        dentro un cuore cresciuto troppo in fretta
        che si chiede ancora perché
        l'eternità ha gettato fango su
        questa tua bella poesia chiamata vita...
        La foto contemplata,
        l'aria in due si squarcia,
        la vita torna... la donna sorride,
        il paradiso ritorna.
        Ho sofferto con te in quella stanza d'ospedale,
        sentivo nelle mie vene scorrere
        quella sofferenza immane,
        che logora l'esistenza e divora la misericordia.
        Mentre osservavo i tuoi sorrisi
        sentivo i fiori gridare e le mie orecchie
        scoppiare nell'abisso massacrante
        della mia mente.
        Mentre osservavo i tuoi occhi
        sentivo la mia anima suonare...
        Crude melodie,
        perché come un pittore dipingo su carta
        i sentimenti delle anime che come me
        rinascono dalla polvere assieme alla cenere
        posata sui misteri della vita
        Come un ladro rubo, assorbo
        l'emozioni private delle anime
        forti, sofferenti, folli.
        Le trasformo in piccoli diamanti
        e le incastono nei miei versi
        che con lieve magia sfiorano il silenzio
        ed annientano il rumore dimenticato dal rancore.
        Composta venerdì 30 settembre 2011
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          Scritta da: Silvio Squillante
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Nell'aria di marzo riconobbi i tuoi occhi...

          Nell'aria di marzo riconobbi i tuoi occhi
          respirando a pieni polmoni l'odor
          di ciò che era assente tra di noi.
          Il bacio sulla tua guancia
          si colorò delle mille tinte dell'addio.
          M'allontanai masticando una banale scusa,
          che lasciava presagir le lacrime
          crudeli, inaspettate, improvvise
          proprio come quell'amore
          che mai permesso chiese alle nostre vite.
          Composta martedì 27 settembre 2011
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            Scritta da: Silvio Squillante
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Dopo aver dimenticato...

            Dopo aver dimenticato
            anche l'ultimo volto dei miei angeli
            vorrei partire per bruciarmi
            e bruciare... bruciare... bruciare.
            Come il sole vorrei spegnermi
            per poi risorgere imparando ad amar
            anche il silenzio.
            Ricercare con fare affannato la felicità,
            capire il senso profondo delle mie azioni,
            di quelle che ho fatto, di quelle che non ho mai compiuto,
            di tutte quelle che ho solo sognato.
            Composta martedì 27 settembre 2011
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              Scritta da: Silvio Squillante
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Nelle foto vedi spegnersi l'adolescenza...

              Nelle foto vedi spegnersi l'adolescenza,
              lo specchio non contempla la nostalgia
              di occhi non più vivi e di un viso ormai segnato.
              La felicità si avvicina ai neofiti,
              si allontana da chi ripercorrere in eterno
              l'emozione di un momento.
              Inizio ad odiare la primavera,
              la parola "rinascita",
              a me sconosciuta, lontana, da sempre ineffabile.
              Ed io che son nato per seguire l'anima ed il cuore
              mi ficco le mani in tasca,
              scrollo le spalle e penso
              "tutta la vita che non ho vissuto
              dove è andata a finire?"
              Composta martedì 27 settembre 2011
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                Scritta da: Silvio Squillante
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Conosci qualcuno che abbia amato davvero?

                Chi ama divide il sonno
                con chi gli posa la mano sul petto.
                Chi ama non conoscere egoismo,
                è una sola ombra nelle assolate
                ore del meriggio,
                è una coperta sfatta su di un letto.

                Chi ama guarda nella goccia di rugiada
                che imperla una corolla,
                un solo viso, un solo sguardo.
                Chi ama si innamora della vita ogni giorno,
                ogni respiro della persona amata è un sussulto,
                è come svegliarsi d'improvviso da uno splendido sogno.
                Composta martedì 27 settembre 2011
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                  Scritta da: Antonio Recanatini
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Dimmi

                  Dimmi dove sei diretta o dimmi ancora
                  dove siamo diretti e poi dimmi quanti
                  baci dovrò darti per far tornare il sorriso
                  Prima che quel velo amaro ristagni
                  dimmi che ballo vorrai fare, io sono qui.
                  Da lassù provengono le nuvole e allora
                  dimmi dove potremo ripararci ancora,
                  dimmi quante volte mi hai sognato,
                  dimmi quanti pianti hai versato e
                  ancora dimmi se la notte dormi,
                  ma continua a ballare con me.
                  Sto virando verso mete immense,
                  sto deviando il senso di marcia
                  quindi dimmi se mi sorreggerai
                  se qualche volta sarò distratto,
                  se qualche volta non potrò ascoltare.
                  Vorrei sempre girarmi ed incontrarti
                  non guarderemo la cima ma il passaggio,
                  non guarderemo i confini ma l'essenza
                  veglieremo ogni passione nella notte
                  perché per tutto il giorno vorrei
                  ascoltarti e sempre ballare con te.
                  Dimmi quando arriverai perché
                  verrò ad accoglierti in tutti i luoghi
                  mia laconica incertezza.
                  Composta venerdì 10 dicembre 2010
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