Poesie d'Autore


Scritta da: Antonio Prencipe
in Poesie (Poesie d'Autore)

Io canto solo

Ho chiuso la porta,
doppia serratura
ed ho gettato la chiave
nella spazzatura.
Addio dolce amore mio...
Aprimi il temporale e lasciami cadere
finché da solo non mi schianti al suolo,
perché da oggi sono solo.
Muoio, mi salvo e sbaglio da solo
senza te, senza nessuno che
mi confonda la via e comunque vada
Cristo da qui è già passato
mentre Dio cadeva tra le mura
ammuffite di questo finto Purgatorio,
i loro occhi s'incrociarono
ma Cristo preferì portare la croce
che vivere in paradiso.
In questo canto misterioso tu non ci sei.
Strappo tutte le poesie
che parlano di te...
E ricorda sempre Amore mio
che sto benissimo solo
scomunicato, cacciato via dalla Vita.
Lo scantinato vuoto,
non ci sono più i tuoi cartoni pieni di bugie.
Ho tolto il tuo nome
dalle mie labbra e ci ho messo il mio.
Saluti e baci un corno
maledetto giorno immerso
nell'inchiostro.
Se guardi e non osservi dentro
un'anima pazza di dolore
non potrai mai capire
il significato dei suoi sorrisi.
Ho trovato le pagine della mia poesia
in mezzo ad una via piena di puttane,
simili a noi perché anche loro
vendono il loro orgoglio
e la loro dignità l'unica differenza
è che loro lo fanno per soldi
noi per amore.
Ma quanto pesa questa verità
nascosta nella vernice oggi
che l'inferno è ad un passo da casa mia.
Composta giovedì 6 ottobre 2011
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    Scritta da: Antonio Prencipe
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    L'autunno mi parlò

    Pensavo di non riuscire più
    ad amare...
    Poi arrivi tu,
    con le mani in tasca
    e quello sguardo dannato
    che faceva esplodere il mio pudore.
    L'autunno s'aprì il giorno
    in cui le tue labbra toccarono le mie
    e sfiorandomi lievemente le mani
    mi disse che tu sei un'altra illusione.
    Ma no...
    Volevo averti qui,
    amarti e baciarti come fa il sole
    con la neve.
    Avevo detto Addio già a tanti amori
    incompresi come me
    all'alba di questo nuovo inizio.
    Come parlavi, come ti muovevi,
    come mi toccavi il cuore
    con le tue parole amare
    che come spine pungenti e velenose
    trafiggono la carne...
    Le tue marlboro aspirate avidamente
    dalla mia anima sorridente
    come la notte tornata sul mio orizzonte.
    Vedevo le foglie cadere dai muri
    appassiti in paese,
    le porte gridare e l'autunno parlare
    ancora e ancora finché
    non presi coraggio e tornai lì...
    Dove tu mi venivi a cercare.
    Dove tu mi volevi amare con
    questo amore falso.
    Dove tu mi facevi promesse
    vendendomi il tuo orgoglio,
    la tua dignità.
    Ma ora lascio tutto bruciare nel passato.
    Accompagno i sogni
    e nel futuro annego sorridente
    come sempre.
    Composta martedì 4 ottobre 2011
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      Scritta da: Antonio Prencipe
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La foto baciata

      Forse voleva dirti che ti amava
      ma non ne ha avuto occasione...
      Voleva dirtelo sotto voce.
      Dai vetri soffusi in città voleva baciarti
      la fronte come faceva una volta.
      Tu madre che piangi per la perdita
      di questo figlio straziato dall'infinito.
      Un dolore che non muore
      ma che rinasce ogni volta che gli alberi invecchiano
      e le parole in sabbia rossa si trasformano...
      Il dolore traspare...
      Dalle rughe ansimate l'amore compare piano,
      un amore deturpato e messo a tacere
      dentro un cuore cresciuto troppo in fretta
      che si chiede ancora perché
      l'eternità ha gettato fango su
      questa tua bella poesia chiamata vita...
      La foto contemplata,
      l'aria in due si squarcia,
      la vita torna... la donna sorride,
      il paradiso ritorna.
      Ho sofferto con te in quella stanza d'ospedale,
      sentivo nelle mie vene scorrere
      quella sofferenza immane,
      che logora l'esistenza e divora la misericordia.
      Mentre osservavo i tuoi sorrisi
      sentivo i fiori gridare e le mie orecchie
      scoppiare nell'abisso massacrante
      della mia mente.
      Mentre osservavo i tuoi occhi
      sentivo la mia anima suonare...
      Crude melodie,
      perché come un pittore dipingo su carta
      i sentimenti delle anime che come me
      rinascono dalla polvere assieme alla cenere
      posata sui misteri della vita
      Come un ladro rubo, assorbo
      l'emozioni private delle anime
      forti, sofferenti, folli.
      Le trasformo in piccoli diamanti
      e le incastono nei miei versi
      che con lieve magia sfiorano il silenzio
      ed annientano il rumore dimenticato dal rancore.
      Composta venerdì 30 settembre 2011
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        Scritta da: Silvio Squillante
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Nell'aria di marzo riconobbi i tuoi occhi...

        Nell'aria di marzo riconobbi i tuoi occhi
        respirando a pieni polmoni l'odor
        di ciò che era assente tra di noi.
        Il bacio sulla tua guancia
        si colorò delle mille tinte dell'addio.
        M'allontanai masticando una banale scusa,
        che lasciava presagir le lacrime
        crudeli, inaspettate, improvvise
        proprio come quell'amore
        che mai permesso chiese alle nostre vite.
        Composta martedì 27 settembre 2011
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          Scritta da: Silvio Squillante
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Dopo aver dimenticato...

          Dopo aver dimenticato
          anche l'ultimo volto dei miei angeli
          vorrei partire per bruciarmi
          e bruciare... bruciare... bruciare.
          Come il sole vorrei spegnermi
          per poi risorgere imparando ad amar
          anche il silenzio.
          Ricercare con fare affannato la felicità,
          capire il senso profondo delle mie azioni,
          di quelle che ho fatto, di quelle che non ho mai compiuto,
          di tutte quelle che ho solo sognato.
          Composta martedì 27 settembre 2011
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            Scritta da: Silvio Squillante
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Nelle foto vedi spegnersi l'adolescenza...

            Nelle foto vedi spegnersi l'adolescenza,
            lo specchio non contempla la nostalgia
            di occhi non più vivi e di un viso ormai segnato.
            La felicità si avvicina ai neofiti,
            si allontana da chi ripercorrere in eterno
            l'emozione di un momento.
            Inizio ad odiare la primavera,
            la parola "rinascita",
            a me sconosciuta, lontana, da sempre ineffabile.
            Ed io che son nato per seguire l'anima ed il cuore
            mi ficco le mani in tasca,
            scrollo le spalle e penso
            "tutta la vita che non ho vissuto
            dove è andata a finire?"
            Composta martedì 27 settembre 2011
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              Scritta da: Silvio Squillante
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Conosci qualcuno che abbia amato davvero?

              Chi ama divide il sonno
              con chi gli posa la mano sul petto.
              Chi ama non conoscere egoismo,
              è una sola ombra nelle assolate
              ore del meriggio,
              è una coperta sfatta su di un letto.

              Chi ama guarda nella goccia di rugiada
              che imperla una corolla,
              un solo viso, un solo sguardo.
              Chi ama si innamora della vita ogni giorno,
              ogni respiro della persona amata è un sussulto,
              è come svegliarsi d'improvviso da uno splendido sogno.
              Composta martedì 27 settembre 2011
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                Scritta da: Antonio Recanatini
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Dimmi

                Dimmi dove sei diretta o dimmi ancora
                dove siamo diretti e poi dimmi quanti
                baci dovrò darti per far tornare il sorriso
                Prima che quel velo amaro ristagni
                dimmi che ballo vorrai fare, io sono qui.
                Da lassù provengono le nuvole e allora
                dimmi dove potremo ripararci ancora,
                dimmi quante volte mi hai sognato,
                dimmi quanti pianti hai versato e
                ancora dimmi se la notte dormi,
                ma continua a ballare con me.
                Sto virando verso mete immense,
                sto deviando il senso di marcia
                quindi dimmi se mi sorreggerai
                se qualche volta sarò distratto,
                se qualche volta non potrò ascoltare.
                Vorrei sempre girarmi ed incontrarti
                non guarderemo la cima ma il passaggio,
                non guarderemo i confini ma l'essenza
                veglieremo ogni passione nella notte
                perché per tutto il giorno vorrei
                ascoltarti e sempre ballare con te.
                Dimmi quando arriverai perché
                verrò ad accoglierti in tutti i luoghi
                mia laconica incertezza.
                Composta venerdì 10 dicembre 2010
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                  Scritta da: Anna De Santis
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Inutilmente

                  Ancora una volta cerco di parlare
                  con te inutilmente, che non mi stai a sentire
                  quell'indifferenza che ha preso il posto tra noi
                  dentro questo letto
                  che ci separa e non ci fa capire
                  eppure sai che voglio solo e sempre le tue mani
                  quelle che ho sempre sognato
                  ed i tuoi respiri come una carezza
                  non puoi far morire così, quello che è certezza
                  e svegliavano quello che non ho mai dimenticato
                  la donna che celavo in me.... è stata una scoperta
                  eppure non ho mai perso la speranza
                  di riaverti qui, dentro questa stanza
                  che tremi ancora guardandomi
                  in sottofondo la nostra canzone
                  come fosse ancora la prima volta
                  una grandissima emozione.
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