Poesie d'Autore


Scritta da: Antonio Prencipe
in Poesie (Poesie d'Autore)

Da terra ho raccolto la vita

Sai vita...
Certe volte ho goduto
dell'inferno che mi hai dato.
Non diventerò mai padre
perché so quanto costa vivere.
So quanto costa raccogliere
le lacrime da terra e gettarle
nella pattumiera assieme ai sogni
impossibili, spregiudicati vandali.
So il dolore che procura la mancanza
di un sorriso, di un abbraccio
nelle notti fredde d'inverno
e nel caldo torbido
di una giornata d'agosto.
Aver paura d'uscire in mezzo alla gente
perché ci si sente troppo inutili,
troppo stronzi.
Forse è la troppa sensibilità
o forse è il troppo egoismo...
Ma io mi sento così
amo troppo il mio dolore...
Amo troppo tutto e preferisco non
mettere al mondo un essere
così bello, così puro,
lo proteggerei troppo dalla vita,
dalle sue unghie che graffiano
e lasciano lividi che non se ne vanno
sulla pelle...
Soffrire equivale a vivere.
Amare equivale a morire
sorridente tra le braccia dell'orizzonte.
Dalla mia faccia pallida
lavo via il paese,
stanca di cercare qualcuno
per poter ritornare me stesso.
Ho smesso di scrivere
mi trema il respiro ed ora
non sento più il suono del mio silenzio.
Spesso mi sono guardato allo specchio
e piangendo mi sono detto chi sei.
Vita... Sul ciglio di questa strada
troppi vetri sparsi s'infilano
nella carne e dissanguano il sentimento
più remoto e restio.
Composta domenica 23 ottobre 2011
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Riflesso

    Riflesso di una vetrina,
    c'è una ragazza impaurita.
    Cerca di trovare la via
    e cammina non seguendo una scia!
    Riflesso di una ragazza
    che purtroppo è diventata pazza
    ma il mondo è troppo impegnato
    per poterle dare una mano!
    Guerre, omicidi, pedofilia
    ma è impossibile trovare la via.
    Riflesso sull'acqua del fiume,
    questo mondo è diventato un marciume!
    Riflesso del tempo che fu,
    quel mondo pulito
    non ritornerà mai più!
    Composta venerdì 14 ottobre 2011
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      Scritta da: Anna De Santis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Passione

      Scorro tra le mani ancora
      il desiderio che mi separa ora per ora
      l'ansia di saperti lì e immaginarti sola
      allevia la mia tristezza
      come vorrei per una volta sola avvicinarmi a te
      sogno che non mi lascia e vola...
      Labbra che cercano e vogliono il dolce della tua bocca
      Il respiro e l'anima che ne conviene
      ma tutto e la distanza mi trattiene
      e nel toccarti il contorno del tuo viso
      sfioro quello che vorrei mio
      la voglia di averti qui vicino cresce
      e dovrei io...
      lasciarti con un addio per non soffrire
      e dire basta, non ti voglio sentire
      ma nell'attesa di un tuo ripensamento
      voglio restare, meglio morir d'amore in un momento
      che non avere niente e non cercare
      un giorno forse e non in sogno... sarai mia.
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        Scritta da: Dora
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Occhi di mare

        Il mare ha preso posto nei tuoi occhi lasciando del suo azzurro le tracce
        sorriso di un mattino d'estate
        dolce brezza che da brividi
        la tua voce
        un incanto che ferma il respiro
        sei tu
        nel pensiero che sussurra
        nel sogno che di notte mi cerca
        nel desiderio che si insinua
        nelle pieghe del cuore
        nelle vene dove scorri
        insieme al sangue
        melodia sei
        Dolce magia
        lenta agonia
        di amore che uccide
        di emozione che vive
        sei tu
        Ti vorrei di giorno, di notte
        impossibile rimani
        irraggiungibile come l'orizzonte.
        Composta lunedì 5 settembre 2011
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          Scritta da: Dario Pautasso
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Un uccello azzurro

          Nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
          vuole uscire
          ma con lui sono inflessibile,
          gli dico: rimani dentro, non voglio
          che nessuno ti
          veda.

          nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
          vuole uscire
          ma io gli verso addosso whisky e aspiro
          il fumo delle sigarette
          e le puttane e i baristi
          e i commessi del droghiere
          non sanno che
          lì dentro
          c'è lui

          nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
          vuole uscire
          ma io con lui sono inflessibile,
          gli dico:
          rimani giù, mi vuoi fare andar fuori
          di testa?
          vuoi mandare all'aria tutto il mio
          lavoro?
          vuoi far saltare le vendite dei miei libri in
          Europa?

          nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
          vuole uscire
          ma io sono troppo furbo, lo lascio uscire
          solo di notte qualche volta
          quando dormono tutti.
          gli dico: lo so che ci sei,
          non essere
          triste

          poi lo rimetto a posto,
          ma lui lì dentro un pochino
          canta, mica l'ho fatto davvero
          morire,
          dormiamo insieme
          così col nostro
          patto segreto
          ed è così grazioso da
          far piangere
          un uomo, ma io non
          piango, e
          voi?
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            Scritta da: Dario Pautasso
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Stile

            Lo stile è una risposta a tutto.
            un nuovo modo di affrontare un giorno noioso o pericoloso
            fare una cosa noiosa con stile è meglio che fare una cosa pericolosa senza stile.
            fare una cosa pericolosa con stile è ciò che io chiamo arte.
            La corrida può essere arte
            Boxare può essere arte.
            Amare può essere arte.
            Aprire una scatola di sardine può essere arte.
            Non molti hanno stile.
            Non molti possono mantenere lo stile.
            Ho visto cani con più stile degli uomini,
            Sebbene non molti cani abbiano stile.
            I gatti ne hanno in abbondanza.

            Quando Hemingway si è fatto saltare le cervella con un fucile, quello era stile.
            Alcune persone ti insegnano lo stile.
            Giovanna d'Arco aveva stile.
            Giovanni il Battista.
            Gesù
            Socrate.
            Cesare.
            García Lorca.
            In prigione ho conosciuto uomini con stile.
            Ho conosciuto più uomini con stile in prigione che fuori di prigione.
            Lo stile è una differenza, un modo di fare, un modo di esser fatto.
            Sei aironi tranquilli in uno specchio d'acqua, o tu, mentre esci dal bagno nuda senza
            vedermi.
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              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Una volta ancora

              Passerò il resto della vita a pentirmi
              per averti detto basta...
              ma umiliarmi fino in fondo non è possibile e confondo
              sentimento e ragione
              prima di essere tra le tue braccia
              per poi sentirmi in prigione
              schiava di te che chiami
              ed io che aspetto le tue mani
              ancora non sono sicura e come mi ami...
              una volta ancora sentirò: rimani... poi ti lascerò
              sarà come morire un po'.
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                Scritta da: Dario Pautasso
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                La morte si fuma i miei sigari

                Sai com'è: sono qui ubriaco ancora
                una volta
                e ascolto Chajkovskij
                alla radio.
                Gesù, lo sentivo quarantasette anni
                fa
                quando ero uno scrittore morto di fame
                ed eccolo qui
                di nuovo
                ora io sono uno scrittore con un po'
                di successo
                e la morte va
                su e giù
                per questa stanza
                e si fuma i miei sigari
                beve qualche sorso del mio
                vino
                mentre il vecchio Pietro continua a darci dentro
                con la sua "Patetica",
                ho fatto un bel pezzo di strada
                e se ho avuto fortuna è
                perché ho tirato bene
                i dadi:
                ho fatto la fame per l'arte, ho fatto la fame per
                riuscire a guadagnare cinque dannati minuti, cinque ore,
                cinque giorni,
                volevo soltanto buttare giù qualche
                frase,
                il successo, il denaro non importavano:
                io volevo scrivere
                e loro volevano che stessi alla pressa meccanica,
                in fabbrica alla catena di montaggio
                volevano che facessi il fattorino in un
                grande magazzino.

                Bè, dice la morte, passandomi accanto,
                ti prenderò comunque,
                non importa quello che sei stato:
                scrittore, tassista, pappone, macellaio,
                paracadutista acrobatico, io ti
                prenderò...
                okay, baby, le dico io.
                Adesso ci beviamo qualcosa insieme
                mentre l'una di notte diventano
                le due
                e lei solo sa
                quando verrà il
                momento, ma oggi sono
                riuscito a fregarla: mi sono preso
                altri cinque dannati minuti
                e molto di
                più.
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                  Scritta da: Anna De Santis
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Ascoltami

                  Per una volta stai a sentire
                  ascoltami e non intervenire come tu sai fare
                  avrò anch'io qualcosa da dire
                  per te meglio non parlare
                  potrei ferire...
                  Non sono un gioco e non ho una carica infinita
                  ho un'anima e una vita
                  con te per sempre stabilita
                  I giorni scanditi dalle tua voglia
                  come il vento le tue parole
                  ed io la tua foglia...
                  Un giorno forse stanca mi staccherò dal ramo
                  che mi tiene
                  farò a meno della tua linfa
                  ma sicuramente cadrò ai tuoi piedi e aspetterò
                  di trasformarmi in humus per ritornare a te....
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