Poesie d'Autore


Scritta da: giangi66
in Poesie (Poesie d'Autore)

La fine e la delusione

Tutto vero sono stato
ed in questo ho creduto
per un amore ricambiato
mi sarei giocato tutto

Ed a questo io credevo
ecco sì all'amore vero
al donarsi all'amore
ma ad un solo cuore

Ma di me ne sono certo
di esser stato sempre corretto
le mie attenzioni se non altro
sono state per te e nessun altro

Non per questo io ti accuso
ma son rimasto sì illuso
che il nostro amore fosse più
di qualche amicizia e niente più

Esser pari o meno di un amico
il mio cuore questo no
non lo riesce ad accettare
ed è per questo che fa male

Ho sbagliato forse tutto
a pensar che oltretutto
ero io nel tuo cuore
ad occupare il posto migliore

Mi hai bloccato come tanti
ed è anche questo che fa male
esser rapportato a quanti
poi ti han trattato male

Non avrei mai permesso
al mio ego di spiarti
sarei uscito io lo stesso
anche se con molti rimpianti

Ti saluto con dolore
perché uscito in questo modo
son rimasto incolore
come una sciarpa chiusa a nodo.
Composta venerdì 4 novembre 2011
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    Scritta da: Egizia Russo
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Novembre

    Novembre...
    spoglio e gelido
    arriva novembre!
    Nella grigia foschia
    sibila il vento...
    prepotente
    invigorito
    dalle tempeste
    spazza via
    gioie e sorrisi
    della povera gente...
    spacca
    cuori
    da ogni desìo...
    incombe
    la sua ombra
    seguendo
    le sue
    intemperie...
    sprigiona
    simpatia...
    sorridendo
    al capolino
    del sole!
    Spoglio e triste
    non è stanco!
    Prosegue
    il suo cammino
    lasciando
    le sue orme
    per la via...
    Composta mercoledì 2 novembre 2011
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      Scritta da: Fiorella Cappelli
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il Traguardo Della Vita

      Il traguardo della vita
      è restare in armonia
      una laurea conseguita
      fa intraprendere una via...

      Puoi giocarti la partita
      tu, da solo, o in compagnia
      ogni sfida è consentita
      purché onesta, sempre sia

      I costanti sacrifici
      tuoi e di chi ti è stato accanto
      son preziosi e con gli amici

      grande festa, sei un Dottore!
      Ciò sarà di grande vanto
      per chi ha dato... tanto amore.
      Composta giovedì 27 ottobre 2011
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        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        La mia storia

        Nelle mie poesie troverai me, quello che ho avuto
        la mia storia in frasi scritte
        ed in quelle solo pensate
        perché il coraggio a volte l'ho perduto.

        Ricordi che volevo mettere da parte
        cicatrici che fanno ancora male
        ma in quello specchio ci sono sempre io
        mentre il tempo passa e mi riconosco
        nelle giornate tristi come d'autunno in un intricato bosco...

        Forse ho sbagliato nel concedermi troppo
        nell'amplificare i sentimenti
        nel confidare tutti i miei tormenti
        nel riporre fiducia a chi non meritava
        sono qui a fare il mea culpa
        non volevo certo farmi dire brava...

        Nonostante tutta l'esperienza
        non riesco a cambiare
        agisco sempre in buona fede
        e metto al primo posto la speranza.

        Molto è scivolato sul mio viso
        ma qualche ruga segna ogni passaggio
        ho trovato alla fine un comodo posto
        e mi sono fermata
        non era certo il mio sogno
        mi sono adattata
        la vita spesso non ti fa scegliere
        come tu vorresti
        ma ti fa sognare ancora
        come potresti...
        ed io ho trovato nello scrivere e nella fantasia
        per fortuna un'altra via...
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          Scritta da: Anna De Santis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          La meju morte

          Ogni anno puntuale c'è la potatura dell'olivo.
          Intorno alla mia casa in cima alla collina
          un simpatico vecchietto ogni mattina
          ci svegliava di buon'ora:
          oi signù s'è fattu juorn
          ca ce stà Giuann.
          Tutti all'erta che è arrivato
          non facciamoci trovare impreparati
          ecco o vin l'haj purtat
          e dov'è quel suo bicchiere?
          Presto sai che deve bere
          questo è l'unico suo vizio
          e vuoi mettere lo sfizio...
          Cominciava a far baccano alle cinque appena l'alba
          e poi pronta la bisaccia:
          ne signò la si tajata la saciccia
          voju pur la frittata
          che me faccio na magnata...
          Quella era colazione per un vecchio ultra ottantenne
          guai a togliergli il suo vino
          "rosso sangue chiglu buon".
          Lavorava tutto il giorno
          sempre col bicchiere in mano
          "gliu dottor ha ritt chianu
          Su nu bicchier agl juorn
          ma se chell ca me resta è sta stozza e stu vinello
          vogliu murì buon e nu poc stunat
          nun me ce fa pensà
          mo me veress n'goppa a chesta pianta
          quann m'ha raccumannat
          de nun lavurà
          dottò; gli aggie rispuosto
          è meju a beve vino e a magnà
          ca può, può pur faticà
          ancora nun si capit
          ca voju murì cu stu bicchiere n'mano
          ca m'aiuta a campà.
          Uoje m'è rimast sul chest
          at cos nun pozz chiù ca nun me fir
          e tu mo vuò levà... ma lassa fà.
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La mia palma

            La mia casa era circondata da un grande giardino
            dove la nonna piantava fiori
            la gente dei palazzi intorno, si affacciava fuori
            ed io di questa cosa ero un po' gelosa, godendo del nostro angolino.
            Una palma al centro, alta e fiera cresceva
            con la sua folta chioma tanta ombra faceva.
            la nonna sotto aveva messo un tavolino
            lì raccontavamo favole, era proprio bello il nostro giardino.
            Su una delle sue grandi foglie aveva fatto un nido un timido uccellino
            che la mattina si sentiva cantare.
            Un giorno tutta quella gente protestò
            per la chioma dell'albero che a dismisura cresceva
            la palma per dispetto, fecero tagliare.
            Io disperata la vedevo cadere, tra le sue foglie volevo morire...
            Raccolsi il nido del povero uccellino, lo posi dentro una gabbia d'oro
            ma come potevano vincere loro
            più ci pensavo e più mi arrabbiavo.
            La mia infanzia mi han tolto un pezzo del mio cuore, con l'albero divelto
            con me cresceva e dalla mia finestra
            sentivo che cantava l'uccellino.
            Quei maledetti...
            Li avrei seppelliti tutti sotto il mio giardino.
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              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              L'aquila

              Per sempre, in alto, dove nessuno può arrivare
              felice di volare
              attraversare nuvole, sole e tempeste
              mai mi fanno male
              perché sola mi sono promessa di sfidare
              crescere i miei piccoli senza farmi aiutare
              ed imboccarli fino a vederli crescere
              capaci di aprire le forti ali ed andare...
              vedo le montagne e pianure immense, il mare
              felice di provare fin dove voglio arrivare
              il coraggio non manca solo librarmi in volo e salutare
              il mondo da quassù non può far male
              e quando decido di scendere devono solo tremare.
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                Scritta da: Anna De Santis
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                L'incrocio

                Seguirò la strada
                promesso, nella tua stessa direzione
                a volte guarderò sconsolata il paesaggio
                ma hai scelto tu solo dove andare
                io starò al finestrino e con la mano fuori a sentire il vento.
                Qualche parola detta solo per non addormentarmi
                a volte per ferirmi e non posso scappare
                dovrei aprire lo sportello e lasciarmi cadere
                troppo pericoloso, tu continua a guidare
                voglio proprio vedere dove mi vuoi portare.
                Decido allora per distrarmi di accendere la radio
                per non ascoltarti a volte
                troppo lungo questo viaggio
                che ci ha fatto invecchiare
                e la strada mi sembra lunghissima da percorrere
                non vedo l'ora di scendere e camminare
                spero da sola... per un po'
                ecco un incrocio, un bar
                che fretta di scendere e respirare
                forse rimango qui, fingo di sentirmi male
                non voglio sentirmi costretta in un viaggio
                che non volevo fare.
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