Poesie d'Autore


Scritta da: Anima di Luna
in Poesie (Poesie d'Autore)

Disordine notturno

Ero già completa,
ma non lo sapevo.
Ho consumato tempo nell'inquietudine,
quaderni e quaderni
di disordine notturno
mentre tutto il mondo ruotava
così metodico e perfetto,
da mettermi a disagio.
Ero già completa,
ora lo so e continuo a scrivere
quaderni e quaderni
di disordine notturno.
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    Scritta da: Anima di Luna
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Come nasce una poesia

    La poesia nasce dove freme la vita,
    dal sale di una lacrima,
    dal tumulto di un cuore.
    Nasce come prepotente bisogno
    dal grembo di una donna,
    verso dopo verso,
    dalle ginocchia sbucciate di un uomo.
    Nasce selvaggia,
    come muschio sulla pietra,
    ed è acqua nel deserto,
    stilla di luce segna i battiti del tempo là,
    dove freme la vita.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il prodigio della resina

      E poi, appena usciti dal bosco,
      loro, entrati in due ed ora
      come fusi, compenetrati ben più
      delle dita intrecciate, loro, adesso
      la continuano quella selva:
      perché lei nasconde genziane sotto le ciglia,
      e lui ha mutato in corteccia la gioia del torace.
      E c'è con loro anche il picchio
      che in quella scorza buca, con il becco
      all'altezza del suo cuore.
      E lì dentro vi deporrà una pigna, un ciuffo di muschio,
      tre foglie di faggio, vi deporrà uno gnomo
      e la sua fisarmonica, l'armonia di un ruscello,
      la calma di un lago, di una radura.
      Lei vi deporrà un sassolino, una piuma bianca,
      una lacrima, una palla di neve, una giovane
      vipera e un orecchino d'argento.
      E lui parlerà affinché non manchi mai l'aria
      nel groviglio sacro dei loro rami.
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        L'Approdo

        Felice l'uomo che ha raggiunto il porto,
        Che lascia dietro di sé mari e tempeste,
        I cui sogni sono morti o mai nati,
        E siede a bere all'osteria di Brema,
        Presso al camino, ed ha buona pace.
        Felice l'uomo come una fiamma spenta,
        Felice l'uomo come sabbia d'estuario,
        Che ha deposto il carico e si è tersa la fronte,
        E riposa al margine del cammino.
        Non teme né spera né aspetta,
        Ma guarda fisso il sole che tramonta.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Non voglio che ti allontani,
          dolore, ultima forma
          di amare. Io mi sento vivere
          quando tu mi fai male
          non in te, né qui, più oltre:
          sulla terra, nell'anno
          da dove vieni
          nell'amore con lei
          e tutto ciò che fu.
          In quella realtà
          sommersa che nega se stessa
          ed ostinatamente afferma
          di non essere esistita mai,
          d'essere stata nient'altro
          che un mio pretesto per vivere.
          Se tu non mi restassi,
          dolore, irrefutabile,
          io potrei anche crederlo;
          ma mi rimani tu.
          La tua verità mi assicura
          che niente fu menzogna.
          E fino a quando ti potrò sentire,
          sarai per me, dolore,
          la prova di un'altra vita
          in cui non mi dolevi.
          La grande prova, lontano,
          che è esistita, che esiste,
          che mi ha amato, sì,
          che la sto amando ancora.
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            Los Amorosos

            Quelli che amano tacciono.
            L'amore è il silenzio più fine,
            il più tremante, il più insopportabile.
            Quelli che amano cercano,
            sono quelli che lasciano perdere
            sono quelli che cambiano, quelli che dimenticano.
            Il cuore dice loro che non troveranno mai,
            non trovano, cercano.

            Quelli che amano vanno come pazzi
            perché stanno soli, soli, soli,
            consegnandosi, dandosi ogni istante,
            piangendo perché non salvano l'amore.
            Li preoccupa l'amore. Quelli che amano
            vivono alla giornata, non possono fare di più, non sanno.
            Sempre se ne stanno andando,
            sempre, da qualche parte.
            Aspettano,
            non aspettano nulla, ma aspettano.
            Sanno che non troveranno mai.
            L'amore è la proroga perpetua,
            sempre il passo seguente, l'altro, l'altro.
            Quelli che amano sono gli insaziabili
            quelli che sempre - meno male! - resteranno soli.

            Quelli che amano sono l'idra del racconto.
            Hanno serpenti al posto delle braccia.
            Le vene del collo gli si gonfiano
            anche come serpenti per asfissiarli.
            Quelli che amano non possono dormire
            perché se si addormentano se li mangiano i vermi.

            Nel buio aprono gli occhi
            e in loro cade lo spavento.

            Trovano scorpioni sotto il lenzuolo
            e il loro letto galleggia come su di un lago.

            Quelli che amano sono pazzi, soltanto pazzi,
            senza Dio e senza diavolo.

            Quelli che amano escono dalle loro grotte
            tremanti, affamati,
            a cacciare fantasmi.
            Ridono di quelli che lo sanno tutto,
            di quelli che amano per sempre, veracemente,
            di quelli che credono nell'amore come una lampada d'olio inesauribile.
            Quelli che amano giocano ad afferrare l'acqua,
            a tatuare il fumo, a non andarsene.
            Giocano al lungo, triste gioco dell'amore.
            Nessuno si può rassegnare.
            Dicono che nessuno si può rassegnare.
            Quelli che amano si vergognano di qualsiasi conformismo.
            Vuoti, ma vuoti da una costola all'altra,
            la morte li corrode dietro gli occhi,
            e loro camminano, piangono fino all'alba
            dove treni e galli si salutano dolorosamente.
            A volte gli arriva un odore a terra appena nata,
            a donne che dormono con la mano nel sesso, compiaciute,
            a ruscelli d'acqua tenera e cucine.

            Quelli che amano cantano tra le labbra
            una canzone mai imparata,
            e se ne vanno piangendo, piangendo,
            la bella vita.
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              Scritta da: Anima di Luna
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              Tutto torna

              Tutto torna
              Il primo brivido d'autunno
              e poi i primi crudeli freddi.
              Tutto torna.
              La luce scialba del mattino
              che entra dalle fessure,
              le prime foschie
              e le fitte nebbie
              in cui vedi solo a pochi passi
              dal grigio asfalto davanti a te.
              Ti senti in gabbia
              in un inverno che sembra
              non finire mai.
              Ma tutto passa.
              Come le gioie anche il dolore sbiadisce,
              vedrai la prima rondine,
              i fiori a primavera
              e i primi caldi estivi.
              Tutto torna,
              fino a quando scorderai
              cos'era che ti aveva fatto
              tanto male.
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