Poesie di Francesca Genna

Impiegata, nato venerdì 26 maggio 1967 a Trapani (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Fragolosa67

Andrea

La prima volta, il tuo sguardo vivace.
Nessun vagito.
Solo un sorriso.

Appeso alle braccia di un'altra ti ho incontrato.
È stato amore.
Profondo, desiderato, infinito.

Ora per te ho una lacrima.
Forse un pianto di dolore.
Stesso cuore.

Silenzio, lascia parlare il vento.
Ho creduto che bastasse amarti
per farti ridere e sognare.

Oggi dal sogno vorrei svegliarti.
Francesca Genna
Composta martedì 19 novembre 2013
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    Scritta da: Fragolosa67

    Dolce segreto

    Ho lasciato il mondo fuori nei ricami di parole.
    Asole di noi si allacciano a bottoni variopinti.
    Chino il capo ed arrossisco.
    Un dolce segreto nascondo:
    Porta i tuoi occhi e un cuore che batte.
    È il mio, dentro il tuo destino.

    Cuciono le bianche mani e
    pensandoti si pungono.
    Filo di noi che rotola via
    davanti a un gatto che salta e si nasconde
    dove tutto mi confonde.

    Rosso il viso.
    Alto il capo.
    Non porgo la mia mano.
    Promessa che prende il vento in un aquilone lontano.
    Amore non so afferrarlo!

    Si è perso nell'infinito spazio di un cielo azzurro
    sopra una lacrima che scivola piano.
    L'asciuga il sole e un'altra mano.
    Francesca Genna
    Composta martedì 12 novembre 2013
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      Scritta da: Fragolosa67

      La stessa fiamma, la stessa anima

      Passi che vacillano sotto le ginocchia che mi tremano.
      Labbra rosse di passione e gli occhi tuoi.

      Fuggir vorrei dalla profondità dei nostri sguardi
      invece mi travolgi.
      Bocche infuocate.
      Un bacio infinito lungo l'eternità di un attimo
      cattura un terremoto di emozioni.
      Non ci sono più.
      Dentro il tuo cielo volo.
      Siamo la stessa fiamma, la stessa anima.
      Francesca Genna
      Composta martedì 12 novembre 2013
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        Scritta da: Fragolosa67

        Il mio amore non è un fiore

        Il mio amore non è un fiore.
        È un sentimento che non muore.
        Non può appassire ma sfiorire.
        Porta i segni del tempo
        o del tradimento.

        Il mio amore un terreno fertile vuole.
        Non aiuole.
        Ha mille colori e abbraccia le mie passioni.
        È infinito ma non eterno.
        Va coltivato e protetto.

        È un amore.
        Solo questo!
        Francesca Genna
        Composta venerdì 8 novembre 2013
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          Scritta da: Fragolosa67

          Dono segreto, la libertà

          Busso al tuo cuore sopito e sorrido con sguardi di lame lucenti!
          Non conosco il tuo volto ma il tuo odio che
          cola fino in basso dove è cieco il tuo sapere.

          Brilla l'opera pia maledetta!

          Vuoto è il calice sbattuto a terra.
          Perché urli dove è sordo il mio sentire?
          Voltati ed eremo vai, senza virtù e senza gloria!

          Ragazzo: Che tu dici o padre a chi ti rivolgi?

          Non parlo a te degli empi, ma saggia beato
          l'arguzia mia perché tu possa, un giorno, ascoltare
          canto di vergini e menestrelli.

          Che il tuo orecchio non oda mai ciò
          che a me è dato udire
          e guardar ciò che io rinnego e copro con la mia nobile mano.

          Coperti sono gli occhi miei ma altro non oso fare.
          Ogn'or maledico l'istante che conobbi le mie catene.

          Ragazzo: A che brami allor, perdona il mio voler sapere!

          Scellerato taci, non siamo soli ma sprovveduti.

          Ragazzo a bassa voce con la mano arcuata intorno alla bocca:
          Avvicino l'orecchio e ti ascolto.

          Padre a bassa voce: Libertà figliol, libertà!

          Ragazzo con voce più alta: Un dono!

          Già così io sogno e in grande viaggio.
          Libero ero prima di cotal passaggio.
          Amavo giovin fanciulla e frutta matura gustavo beato.

          Ragazzo: Ora son stenti o padre e sacrifici che pesano in cuor.
          Vorrei conoscer anch'io il tuo bramar desio.

          Solerte e fiducioso mi alzerò di nuovo.
          Un tempo figliol, vedevo negli occhi miei le stelle di un grande
          firmamento. Il viso mio, di rosse gote era vestito e di alamari e
          specchi addobbavo il mio nido.

          Gioiosi giorni conobbi e a te sorrisi, figlio.

          Ragazzo: Padre di me racconta che sono ora?
          Dov'è mia madre e la sua storia?
          Dov'è quel volto di madonna che mi guardò la prima volta.

          Figlio mio, è qui il difetto, non oso risponder per non turbar
          Il tuo giovane intelletto.

          Ragazzo: Parlami allora di libertà ogni ora
          finché io possa imparar cosa è un sogno
          e una gioia.

          Commuover mi fai o figlio e oserei dir...
          Chi è là! Hai visto?
          Rischiar mi fai di me la vita!

          Ragazzo: Perdona padre la mia vocale.
          Il tono alzai dimentico di tutto.
          Troppa è la foga di saper di questo dono che celi in cuor.

          Basta voi due o son sferzate!

          Ragazzo: padre, un tremito io sento sulla pelle con goccia di sudor che dalla schiena discende!

          È paura figlio, su calmati e taci.
          Domani è di nuovo l'alba chissà se potrò insegnarti cos'è
          (in un orecchio a bassa voce) la fuga.
          Francesca Genna
          Composta mercoledì 23 ottobre 2013
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            Scritta da: Fragolosa67

            Solitudine

            Pini innevati e strette strade di montagna.
            Scuri aperti, chiusi i vetri appannati mentre
            l'odore del legno brucia in vecchi camini
            di case di pietra.

            Corre il cane giù per la via
            dove il mio passo rallenta e si ferma.
            Rotto è il silenzio dai tasti di un piano
            soave melodia che attraversa i monti ed è festa.

            Torri grandi, finestre ampie, chiuse.
            Freddo che penetra fin dentro le ossa
            e vie di festoni vestite:
            la città.

            Fermi i cani nei viali di spogli ontani
            grigi volti veloci vanno in case bianche di nebbia
            dove lo smog dalla porta entra.
            Il mio passo accelera.

            Canti e pranzi di famiglie vicino a pini
            di palle agghindati.
            Gorgheggi di bimbi e di tate,
            Natale.
            Francesca Genna
            Composta lunedì 21 ottobre 2013
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              Scritta da: Fragolosa67

              L'omicidio

              Rosso è il colore del sangue
              come le tue labbra umide.

              Fluido scorre nelle vene e copioso esce.
              Ancora caldo, sporca la fredda lama.

              Anche il tuo cuore è freddo quando
              butti per terra il pugnale e rigido rimani.

              Bianco è il tuo pensiero annebbiato dal nulla.
              Cosa hai fatto!

              Rosso è il colore del cuore che ha smesso di battere.
              Freddo il corpo esanime.

              Umide e rosse le sue candide labbra.
              Francesca Genna
              Composta venerdì 18 ottobre 2013
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                Scritta da: Fragolosa67

                Amami

                Guardami come guardi la cosa
                più bella al mondo!

                Sognami come se io
                fossi un sogno fantastico!

                Toccami come toccheresti
                il bene più prezioso!

                Amami come solo tu sai fare:
                con la passione e la dolcezza che
                ti distingue!

                Chiudi gli occhi e non pensare
                mentre ti avvolgo con un abbraccio e
                ti bacio!
                Francesca Genna
                Composta martedì 29 gennaio 2013
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                  Scritta da: Fragolosa67

                  Ispirazione

                  Soave e gentil donzella
                  dolce musa, fra le fate la più bella!
                  Accarezzi con gli occhi tuoi leggiadri
                  l'anima mia per farne arte e magia.

                  Dio creò il cielo e tutto lo firmamento
                  io con te ogn'or invento.
                  Ti amo musa bella perché candida e,
                  conoscer non hai passione mia.

                  Comprender non poi cosa mi rappresenti e
                  ti soffermi a sorridermi dolcemente!
                  Sonetti e versi per te compongo
                  e in paradiso ti ripongo.

                  Tal Alighieri cosi dicesti a Beatrice
                  Madonna di Firenze
                  senza curarti di decantar beltà
                  d'ogni giovinetta.

                  Non conoscesti le grazie di Silvia.
                  Musa di Giacomo il poeta.
                  Né di Lesbia per cui
                  tal Catullo provò passione inquieta.

                  Solitario fu il suo passero in un sabato
                  di villaggio mentre
                  di Catullo fu delizia di fanciulla
                  compagnia nella malinconia.

                  Non conoscesti altri vaghi se no mirar chi per te
                  scese con sua grazia dove a tutti piace andare.
                  Tre donne in questo mondo sembran pari,
                  ma qual ti sembra meritar l'alloro?

                  Anch'io dal canto mio ad una musa
                  ispirarmi provo:
                  Non è l'amato mio!
                  Ma tutto ciò che ha creato Dio.

                  Da grazia e da beltade mi lascio affascinare
                  da occhi che intrigano, virtude e portamento
                  o da melanconia per un passero che
                  di sabato ho visto volar via.
                  Francesca Genna
                  Composta lunedì 14 ottobre 2013
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