Poesie di Francesca Genna

Impiegata, nato venerdì 26 maggio 1967 a Trapani (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Fragolosa67

Amerò le stelle se luminar sapranno la via

Amerò le stelle se luminar sapranno la via.
Non tradir posso il core puro e lo passo mio fiero.
Potrò soltanto proferir parola quando dal seno mio dove giaccio, tornerà l'aurora.

È pace che spero risplenda il mio sguardo.
Sorriderti posso se speme e desio son volontà e fierezza di popolo unito.

Il core mio si posa fra i piani e i colli e nuota nel mare più a sud dell'Italia.
Come un raggio di sole l'abbraccia e lo stringe piangendo nel silenzio che prega un miracolo novo.

Libertà si eleva come un eco fra gli anfratti e dove il mondo spiana e trova posto l'aere e l'azzurro cielo.
Terra italica, su te veglio e canto questi miei versi soavi.

Acqua, aere, mare, foco sieno forza che vinca il male in ogni loco.
Nessuno tema il fronteggiar l'allocco.
Uniti vinceremo la guerra d'ogni tempo.

Tuoneranno i cieli e si smuoverà la terra in nome di codesta nazione piegata dall'ipocrisia e dalla malvagità dell'umane genti.
Nessuno osteggi l'italico suolo e risparmi il suo popolo dall'avverso destino.

Fermo è l'omo dal dolore vinto!
getta la sciabola e si inginocchia convinto.
Un Dio di gloria gli ferma la mano
riposa e indietreggia poi a casa ritorna

È sconfitta che brucia la pelle
È dolore che arma il ribelle
È consolante carezza che Dio gli concede.
Francesca Genna
Composta venerdì 6 febbraio 2015
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    Scritta da: Fragolosa67

    Pace dopo di te

    Silenzio.
    Non lasciare che il rumore della vita entri nei tuoi pensieri.

    Fai che le tue orecchie ascoltino il vibrare della foglia
    quando vi cade una goccia.

    Soffermati a vegliare mentre la terra imita
    i piccoli rintocchi del tuo cuore.

    Posa i tuoi piedi sul suolo che ti accoglie e
    ad ogni passo lascia un'orma.

    La tua pace sarà germoglio che dà frutto per chi
    dopo di te giungerà.
    Francesca Genna
    Composta venerdì 12 settembre 2014
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      Scritta da: Fragolosa67

      Il vento

      L'alitar del vento fra frasche e fronde sinuoso aleggia e mi par che esso nasconda un ombra d'anima dolcemente accarezzata.
      Racchiuse ha le zampe e aspetta una madre.
      Vellutato è il pelo e dolci i suoi occhi.
      Il vento con destrezza di movenza lo adombra e lo protegge da curiosi.
      Sicuramente è cervo mi dico allungando il collo poi desisto e il fruscio lento e rumoroso ascolto...
      È il vento questa dolce brezza che mi scompiglia i lunghi capelli e li sventola come fossero bandiera.
      Chiudo gli occhi per immaginarmi altrove dove ho udito questo suono.
      Esso Mi ricorda il fragore dell'onde e l'animo mio in tumulto.
      Sbattono i cavallucci sugli scogli mentre il fogliame continua il suo agitar.
      Ovunque vado l'ascolto.
      Mi sento in pace se apro gli occhi e a lungo osservo l'immobilità dell'acqua o la fissità dei monti.
      È solo il mio cuore che si muove. Null'altro.
      È pace allor e quiete d'animo.
      Serenità ricevuta nello spirito che diventa vento di natura e non più soffre e si ferma come tutto il creato.
      Che importa donde andiamo? Sempre in noi restiamo. Non possiamo allontanarci dal nostro io ma ascoltarlo raccontar di essere parte di questo cosmo piccolo mondo che racchiude l'emozione di essere vita.
      È questo che vedo, odo e sento! Io porto in seno l'agitar di fronde che a ritmo si flemmano o il fragor di frasche che turbinose muovono pensieri.
      Sono il semplice alitar di un dolce venticello o il silenzio che incombe in un orizzonte muto e incantevole.
      Anche su di me cade il giorno e volgo al tramonto senza che alcun scorga il mio conscio.
      Chi sono mi vien da chiedermi al volgersi del tempo e non mi rispondo. Allargo le mie braccia e colpita dal vento nella mia immobilità sono anche io acqua, monte e alberi irraggiata dal sole.
      Figlia di natura ascolto la mia pace.
      Francesca Genna
      Composta domenica 7 settembre 2014
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        Scritta da: Fragolosa67

        Verità

        La verità è dentro i tuoi occhi
        in quello sguardo che abbassando la testa nascondi.
        Consolante bugia che si confonde in un abbraccio
        mi protegge dai fantasmi della vita.
        Non potrai farlo a lungo.
        A tradirti sarà il tempo.
        La verità è scritta nel destino.
        Non siamo nati per stare qui per sempre
        dovrai armarti di coraggio per dirmi addio.
        Francesca Genna
        Composta lunedì 21 luglio 2014
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          Scritta da: Fragolosa67

          Coscienza

          Coscienza ti ho perduta nella polvere
          sparsa dal tempo trafitto dai ricordi.

          Librata e poi caduta si è specchiata dentro me.

          Colpita sono da nefaste verità d'ipocrisia.
          Ardire di tradimenti per l'umane genti.

          Fra avvoltoi e mandriani per vacche da macello
          mi aggiro e spero giorni di democrazia.

          Popolo sovrano rifuggi dai barbari professori di saggezza
          dalle ampie tasche colme di destini derubati.

          Vite spese a costruire castelli per ricchi di guerra
          e giovane speranze senza verità.

          Qual è il futuro che oggi giace ma
          domani prepotente molti assale?

          Solo Giuda risponde aggirando le regole dell'infinito tempo.
          Francesca Genna
          Composta mercoledì 18 giugno 2014
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            Scritta da: Fragolosa67

            Europa

            Sotto un cielo di blue profondo
            nasce luce di dodici stelle sono
            corona che porta la gloria,
            forza, coraggio e unità di messaggio.

            Fanciulla distinta la indossa e risplende
            lunghi e bellissimi ha mori capelli.
            Scarpe non porta ma bianca ha la veste
            allarga le braccia e raccoglie la gente.

            Comune trattato ci lega lei dice
            Poi arrossisce e sorride.
            Giovine donna di grande coraggio
            regole e leggi con forza sostiene.

            Europa è il suo nome e
            canta speranza
            foglie di euro sparge con grazia
            in un cortile con solo una pianta.

            Raccoglierli vuole ognun che li vede
            ma lei li calpesta e dice a ogni uomo:
            Figlio mio caro ti voglio al lavoro
            questo che vedi è comune tesoro.

            Guadagna, ricava e portane ancora
            per rendermi solida e grande padrona.
            Francesca Genna
            Composta sabato 7 giugno 2014
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              Scritta da: Fragolosa67

              Esistenza

              Ombre tombali scorrono da tetri anfratti.
              Furtive scivolano e si annidano dove l'oscurità assoluta regna.
              Sss. Taci! sospetta è la nostra presenza!
              Solo topo di grigio striato può correre e squittire beato.
              Qui dove la terra sprofonda, le porose zolle son calde e coprono il fuoco.

              Viscere accese ardono eterne
              Un altro sole fa nascere il fiore ed ogni bene.
              Di frutti mi pascio ma di sotto ho altro.
              Radici trovano un fiume dove bevono insetti, vermi e muffette.

              Quiete raggela.
              Cuoce la carne, l'ossa si secca e terra diventa.
              Polvere, soltanto polvere la vita mi chiama.
              Scampate la mia notte per oggi Signore.

              M'addentro sicura con timore nel cuore
              forse destino mio non vuole comprendere
              cose a lungo evitate e l'inganno
              di vivere quanto un giorno del fato.

              Serpente mi striscia e mi strangola il braccio.
              Non è velenoso ma sì pauroso.
              Fuggire non oso e non provo rimorso se l'addento di netto
              e rompo il suo petto.

              Se muore il tiranno d'arguzia mi pascio e prendo la corsa
              per l'altra volta.
              Tre sono i giri e al quarto mi siedo
              nel quinto non oso camminar desto e fiero.

              La morte è l'inganno di tutta la sorte.
              Di cose che nascono e poi se ne vanno.

              Fuggire è diverso da dire...
              Spavento mi prende e cado su veniali apparenze.
              Cos'è tutto questo?

              Un bozzolo che schiude ali argentate con polvere bianca
              che cade poi rallenta le ali.
              È la vita?

              Per lei l'uomo è eterno.
              Riposa e ritorna un giorno per cento in un tempo infinito.
              Allora sorrido.

              Mariposa non sono io il tuo Dio.
              Mortale io nacqui e lentezza di massa mi diede cent'anni.
              Mille di cento io cosa vedo?

              Amate redenti e gioite per ora
              perché il sole che alto si leva
              si oscura la sera.

              Male, bene, essere e andare
              oltre l'azzurro oceanico tempo vile è l'inganno.
              Non posso portare il mio fagotto e
              l'affetto di chi cammina al mio fianco o poco più indietro.

              Lungo è il viaggio alla mia età subisco l'affanno.
              Pesante è la schiena e non riconosco la luna la sera.
              Stanco è smunto dimentico tutto.

              Mi imbocca consorte.
              Chiudo per sempre a tutti le porte.
              Sbarrate i miei occhi.
              Francesca Genna
              Composta venerdì 6 giugno 2014
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