Scritta da: annainno

Frutto d'ortensia

E venne il giorno
del pesce volante,
tenue viaggio
su fiori di ulivo.
Tintinnavano
scaglie inargentate
nel fendere
la dolce primavera.
Ed il tuo cuore mi diceva giuro,
giuro di amare
il volo della trota
ed il frutto succoso
dell'ortensia.
E mi dicevi:
sei una scimmia bianca
che vive eternamente
in fondo al mare,
volteggiando tra rami di corallo,
per questo giuro
che amerò le onde.
"sussurra il vento come quella sera,
vento d'aprile, di primavera";
come allora rintocca
la campana,
ripete all'infinito che l'amore
non domina ma interpreta gli arcani.
Anonimo
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    Scritta da: annainno

    Esilio è l'estate

    Esilio è l'estate,
    se implacabile agosto
    attraversa
    la pietra liscia del cuore;
    quella che l'acqua
    del torrente in inverno
    ha consumato,
    ed ora al solleone
    offre se stessa,
    all'argine decoro solitario.
    Esilio è l'estate
    se il mattino odoroso,
    dove la luna
    ancora s'intravede,
    arde solo di un cenno
    di canzone.
    E non è trasformata
    la dolcezza
    in nutrimento,
    miele di speranza.
    Esilio è l'estate,
    se la notte di stelle
    sul mare,
    stella cadente, adorata,
    non fa che ripetere
    lenta il tuo nome:
    Tu che quella notte
    hai scelto
    per tornare all'Eterno.
    Anonimo
    Composta mercoledì 20 maggio 2009
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      Scritta da: annainno

      Il regno del tè

      Contemplo il tempo
      in cui regnava il tè,
      quando l'arcata
      della tenerezza
      univa il dipanarsi
      delle ore.
      Erano pomeriggi
      di alabastro
      e mattine odorose
      di velluto.
      Correva il tempo
      della non partenza
      e della quieta attesa
      del destino.
      Fiorivano le pagine
      dei libri
      nel pulviscolo d'oro
      alla finestra,
      mentre speziati aromi
      evanescenti
      accoglievano l'orma
      della sera.
      Meditavano i rami tremolanti
      dell'eucalipto
      dall'incerta chioma:
      suggeriva visioni
      del futuro
      il sorgere cremoso
      della luna.
      Anonimo
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        Scritta da: annainno

        Rose a Natale

        Da te che sei il mio amore,
        per Natale,
        vorrei l'incanto muto
        di una stella,
        l'incedere elegante e disuguale
        di un amore che è insieme
        vita e guerra.
        Ma ho già degli occhi tuoi
        l'acqua marina,
        con i misteri delle sue correnti,
        e l'onda fredda,
        eppur sempre regina,
        di abissi solitari e incandescenti.
        Ha riservato
        il tempo capriccioso
        le rose per il mese di dicembre,
        di un rosso labirintico e prezioso
        che sa farle fiorire adesso e sempre.
        Anonimo
        Composta sabato 25 dicembre 2010
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          Scritta da: annainno

          Faro verde

          Sopra il ponte
          ora vedo camminare
          la mia sagoma
          pallida e velata:
          occhi negli occhi
          assorte ci guardiamo
          e l'una è dolce,
          l'altra appassionata.
          Un faro verde
          in lontananza chiude
          l'estremo limitare
          della luna:
          Ombra ed Essenza
          unite navighiamo
          offrendo i nostri sogni
          alla fortuna.
          Anonimo
          Composta sabato 26 aprile 2008
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            Scritta da: annainno

            Nonna senza cipressi

            Mia nonna, come quella del Poeta,
            si vestiva di nero e, devo dire,
            che pur senza i cipressi del Carducci,
            il suo ricordo si fa ben sentire.
            Dalla sua bocca semplice e serena
            Ho appreso infatti molte verità,
            coi suoi detti ho nutrito quella vena
            che sempre voglia di scherzar mi dà.
            "Il marito è una firma, cara mia,
            e come tale spesso viene male.
            Ricordo della zia Maria Antonietta
            Quante ne ha viste con lo zio Natale.
            Meglio sarebbe stato aver pazienza-
            Continuava - Ragazza che dura,
            se si comporta con garbo e decenza,
            come si sa, non perde la ventura"
            "Potessi, Avessi e Fossi eran tre scemi
            che giravano il mondo sconsolati.
            Di progetti di vita erano pieni,
            ma non se n'è mai visti realizzati.
            Tesoro - commentava con vigore -
            di idee e di sassi ognun si può nutrire,
            basta che non ritenga che l'amore
            possa la bella vita garantire".
            "Chi dalla lotterie spera soccorso-
            diceva sferruzzando un bel golfino-
            metterà lungo il pelo come un orso
            mentre aspetta il favore del destino"
            Profumata di talco e tenerezza,
            io bevevo proverbi e caffè d'orzo.
            Così si tramandava la saggezza,
            gustata piano piano, sorso a sorso.
            Anonimo
            Composta giovedì 8 dicembre 2005
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              Scritta da: Giuseppe Palatta

              Un fiore dopo una lacrima

              Vedrai, ti insegnerò...
              Perché, nei giorni morenti del tempo,
              dove ogni colore diviene invidioso,
              dove ogni respiro non possiede ne calore e ne freddore,
              ogni parola siede a tavola di un affamato pensiero;
              La vita a volte sveste di sincero e muta in bestia struggente. Ti rincorre e tu fuggi pauroso di sventura, non puoi nulla, ti raggiunge, si aggrappa ai tuoi vestiti strappandoli via come carta, lasciandoti nudo di speranza e crudo di passione.
              Inizia a pioverti addosso e subito pensi a malattia.

              Non sarà la tua morte piccolo angelo...

              Vedrai, ti insegnerò...
              Che ogni goccia cadente da cielo nero e buio, in realtà, anziché pioggia...
              altro non è che lacrima versata da Dio per te sull'arida terra, a regalarti la nascita di
              un bellissimo fiore...

              Coglierlo è tuo dovere.
              Annusarlo tua possibilità.
              Sorriderlo tua irresistibile voglia...
              Anonimo
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                Scritta da: tomalb
                Ho camminato sulla neve candida,
                le mie impronte mi seguivano
                i miei pensieri cadevano e lasciavano tracce

                tracce di te
                che non sei più qui da tanto tempo
                che mi segui ovunque lo stesso
                di cui non riesco a liberarmi

                Ho camminato sulla neve candida
                ho desiderato che si sciogliesse al mio passaggio
                niente più impronte
                niente più tracce.
                Anonimo
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                  Scritta da: Mickey

                  La solitudine della donna/cortigiana

                  Io sono stata la donna di molti,
                  Io sono stata la moglie di pochi,
                  ma la cortigiana di tanti.
                  Nessuno di quegli uomini mi ha mai posseduta e mai mi possiederà.
                  Mi trovo ora a pensare che la mia sorte vuole che io sia sfortunata.
                  Posso avere chiunque io voglia ma non potrò mai possedere nessuno.
                  Anonimo
                  Composta martedì 20 dicembre 2011
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                    Scritta da: Dominus Belli

                    Il respiro dell'Appeso

                    Non c'è più sapore:
                    la mia bocca morta
                    odora di marcio.
                    Non c'è più colore:
                    il mio occhio vuoto
                    s'è tinto di buio.
                    Non c'è più passione:
                    il mio cuore infranto
                    è appassito come un fiore.
                    È andato perduto
                    ogni senso del Cosmo;
                    è andata perduta
                    ogni ebrezza mondana,
                    ogni stupida ragione
                    di sogni remoti.
                    E indi, afflitto e turbato,
                    mi lascio andare:
                    sospeso tra terra e cielo,
                    tra reale e ideale,
                    contemplo il mondo
                    senza farne parte.
                    Mai.
                    Anonimo
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