Scritta da: Per Francesca

Inganno

Vorrei davvero essere come tu mi vedevi
l'autore di tutte le canzoni che ascoltavi
il pittore di quei dipinti che guardavi
l'albero dei frutti che coglievi

pensavi che ero il più grande
credevi che fossi il più forte
ti sentivi al sicuro...

poi all'improvviso hai dovuto
perdere l'ingenuità di bambina
convivere con la paura e la malattia
senza riuscire più a correre
disegnare scrivere... ridere

i tuoi occhi splendenti sono diventati tristi
mi scrutavi cercando una spiegazione
chiedendomi aiuto!

Ma nel mio cappello da mago non ho trovato le risposte
con il mio costume da clown non ho scacciato le tue paure
ti sei così accorta che, anche per quanto potessi amarti,
non ero io che scrivevo e cantavo tutte quelle canzoni.
Anonimo
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    Scritta da: LOs
    Il sole splende
    il cuore rimane freddo
    la vita sorride
    ma gli incubi
    tornano più crudeli di prima
    ridi e i tuoi occhi
    ti tradiscono
    velati da una strana
    malinconia
    che non si può cancellare
    perché l'unica cosa
    che farebbe risplendere
    di gioia quegli occhi
    è un'amore profondo
    chiuso in fondo
    al proprio cuore.
    Anonimo
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      Scritta da: LOs
      Dolce senza amaro
      Triste senza felice
      Difficile senza facile
      Paradiso senza inferno
      Bianco senza nero
      Passione senza ostilità
      Bello senza brutto
      Malinconia senza gioia
      Silenzio senza rumore
      Opposto senza simile
      Amore senza odio
      Sono tutte cose impossibili
      Perché tutto ha bisogno
      Della propria metà
      Per essere vero.
      Anonimo
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        Ruberei

        Se solo ne fossi capace,
        ruberei un paio di ali per farti volare in alto
        e volerei insieme a te.
        Ruberei una stella dal cielo per illuminare le tue notti
        e un raggio di sole per dar calore alle tue giornate.
        Correremo insieme su un bel prato
        e ruberei alla terra un fiore profumato per regalarlo a te.
        E se tutto questo non bastasse
        ti porterei al mare
        e ruberei per te il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli.
        Ruberei le sette note musicali
        e anche il pentagramma per dedicarti canzoni e melodie
        mai ascoltate prima e che ti apparterrebbero per sempre.
        Ruberei i colori dell'arcobaleno
        per colorarti con colori nuovi
        e ti regalerei i miei occhi per farti vedere il mondo come lo vedo io
        e allora capiresti che sei tutto quello che voglio
        e che... ti ruberei.
        Anonimo
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          Scritta da: Anonimo Anonimo

          Quello che vorrei

          Lontana sei inconsapevole,
          la tua inventiva mi stupisce,
          originale in questa indifferenza
          io non posso far altro che sognarti.
          Lo faccio ogni notte,
          mi lascio trasportare da dolci pensieri
          e viziare da quelli della carne.
          Ti confesso che un pensiero costante mi assale,
          porterei indietro ogni secondo
          pur di riviverti.
          Ogni notte parto per vasti campi,
          rimango nascosto nella nebbia,
          mimetizzato tra gli alti fusti,
          in sospensione tra sogno e realtà
          mi isolo e ritorno da te.
          Sogno di portarti con me,
          lì in quei campi che non esistono,
          dove ti affronterei tra l odore della rugiada
          e la fredda luce della luna.
          Ti inviterei a combattere le tue paure
          e a conoscermi in quei teneri sogni,
          ed è forse solo così che sentiresti
          l'urlo straziante del mio cuore
          che ancora ti cerca.
          In quei campi aleggia una strana aria
          quasi sensibile al tatto,
          tu saresti confusa,
          lontana da tutto,
          e circondata da quell'aurea
          misticamente respirerai il mio profumo
          e ti sazierai.
          Assisterai alla morte dei tuoi problemi
          e curiosa ti allontanerai.
          La luna maternamente ti parlerebbe
          mostrandoti il suo lato scuro,
          ti racconterebbe i miei segreti che come un bambino,
          in tutti queste notti,
          ho saputo confidarle.
          Tu, libera dai pensieri
          stupita da tutto rimarresti lì ad ascoltarla,
          io complice della scura notte
          sarei lì ancora nascosto a guardarti e desiderarti.
          Poi al cenno di un tuo riposo,
          ti sorprenderei raggiungendoti,
          abbraciandoti colmerei il mio desiderio di te
          e tu incredula rimerresti immobile,
          rapita dall'estasi e dalla mia dolce voglia.
          Danzeremo uniti in un abbraccio,
          come due teneri amanti
          ci sporcheremo di quella misteriosa terra,
          resi complici dal desiderio.
          Alla fine esausti riposeremo
          abbracciati sull'erba,
          e attenderemo l'alba di un nuovo sogno.
          Anonimo
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            Scritta da: Anonimo Anonimo
            Frani in me come sassi spinti giù dalla burrasca,
            nevica nel mio essere,
            ma non con quella felicità che ci si aspetta,
            sei impervia e violenta come vento al largo.
            S'infrange su di me il tuo scirocco,
            caldo e impetuoso mi modella,
            come dune di sabbia...
            immagina,
            tu mobiliti tutti quei minuscoli granelli
            con la tua caparbietà.
            Nel deserto tutto è mutevole
            spinto dalla forza invisibile,
            quanto vorrei affidargli le mie parole
            così riuscirei a sussurartele,
            dolcemente come un soffio,
            e ti vedrei sporca di quella sabbia,
            infetta dal mio morbo che per te non trova cura.
            Invocherei,
            come antichi sciamani, demoni e entità
            per riempirti di magia e affascinarti,
            tormentato dal tuo sapore,
            i miei sensi vagano
            senza pace,
            impregnati del tuo odore.
            Ho saputo raccogliere la tua essenza
            e ora la conservo,
            conservo il tuo odore
            in ancestrali ampolle,
            figlie dell'alchimia,
            pronte a essere usate nella malinconia.
            Anonimo
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