Scritta da: Mela Favale
Quando puoi chiamarlo amore?
Quando senti la voce più dolce e leggera
che ti entra dentro senza fermarsi;
quando vedi due occhi che vorresti guardare per ore,
incantata,
ma la tua nemica più grande, la paura,
ti concede solo qualche secondo;
quando basta sentire il suo nome,
che ha una forza maggiore di qualsiasi contatto;
quando la tristezza può volare via senza tornare,
se davanti ha un suo semplice sorriso;
quando lui è vicino più di quanto tu possa sognare
e un fuoco dentro di te non riesce a trovare acqua per placarsi;
quando pensi che vorresti dargli un bacio
che ancora non conosce.
Questo penso sia l'amore:
il sentimento più nobile e profondo,
ma allo stesso tempo crudele e ingiusto,
perché vede protagonisti coloro che,
solamente per uno sguardo,
darebbero ogni cosa posseggono.
Anonimo
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Lorenzo.k.91

    Cosa speri?

    Cosa speri di trovare nei nostri sguardi?

    La terra trema
    sotto i nostri piedi
    gli oceani stanno evaporando,
    mentre grattacieli crescono
    sopra le nostre teste
    le parole sono distorte
    da interferenze magnetiche,
    un incessante
    scambio di informazioni
    inibisce i miei pensieri,
    nutrendoci di radiazioni
    le medicine placano
    i nostri dubbi,
    quando detteranno
    i nostri consumi
    le parole non placheranno
    il progresso...

    cosa...?
    cosa speri di vedere nei miei occhi?
    Anonimo
    Vota la poesia: Commenta

      Risveglio emozionale

      Immensamente mattino,
      sfavillante luce,
      dolci sensazioni,
      vecchie emozioni,
      affiorano potenti
      figurando nuovi intenti
      intenti prigionieri
      di pessimi pensieri.
      Serenità inaspettata
      ingiustamente guadagnata,
      apre nuove vie
      alle mie fantasie,
      schiude nuove idee
      trasportate da maree
      affronta! Nuove sfide
      tralasciando le sue ire.
      Anonimo
      Composta venerdì 13 giugno 2014
      Vota la poesia: Commenta

        Mille emozioni

        La paura mi opprime
        la gioia si reprime
        sicurezze incerte
        mi lasciano inerte
        il futuro anelato
        fugge silenzioso
        il cuore straziato
        batte ansioso
        nuovi doveri
        risvegliano dispiaceri
        antiche colpe
        creano una coltre
        timide speranze
        aprono le danze
        a nuove fantasie
        mascherate da follie.
        Anonimo
        Composta venerdì 6 giugno 2014
        Vota la poesia: Commenta