Quel velo ancora copre ed offusca la sicurezza che mi rende incerta quando affondo e cado e la mia mano non trova quel che cerca e non riesco a lasciarmi andare quel tuo volere e mai cercare ho bisogno d'altro ma non puoi capire e non voglio dire lo sai, non so pregare ma chi ti sente in fondo riesce a penetrare i tuoi sentimenti e arrivare al cuore e questo forse che mi prende ancora non riesce a scoprirmi per intera.
La tua anima è stata lacerata come non mai da chi ti aspettavi amore il tuo cuore strappato in tutte le sue parti non conosce pace il mondo e tutti non ti vedono il vero e quello che hai dentro e la rabbia esplode e ti dà tormento la vita forse giudicata ingiusta ma quanto resta dentro da questo grande dolore quanta emozione riesci a controllare e non vuoi pensare ma ti arricchisce ogni spina anche se provoca ferita anche se grondi sangue da tutta la tua pelle e l'umiliazione affonda la sua lama per quanto il sole t'ama ma con il suo calore rimane un ghiaccio e non riesce a scaldare ma tu hai il fuoco dentro che riuscirà a scalfire la tua corazza di tristezza che ti sei costruito e la finta indifferenza con cui resisti ma verrà anche per te un tempo dove avrai un sereno appagamento il vento spazzerà da quel cielo grigio che ti accompagna sempre le nuvole che piangeranno con te è giusto che anche tu e sai che ti capisco un giorno dove vedrai sulla tua vita finalmente un raggio... percorri nel giusto la tua stada e segui la luce con coraggio.
L'amore, non ha voglia di pensare, gioca d'istinto, gli viene naturale, non vede giusto e a volte si fa male. Sai bene che niente è per sempre, e allora... lascia fare.
Un groviglio di corpi, un ammasso di morti, senza nome, né volto. Un orrendo connubio di razzismo e pazzia ci ha sconvolto la vita, la tua... la mia... Dietro sbarre di ferro non si vedon che occhi e le mani protese. Noi dobbiamo scusarci, ma terribili eventi ci hanno resi impotenti e di fronte allo scempio di disegni infernali, disumana progenie meritava sparire. Ma purtroppo "le bestie" sono dure a morire.
S'alzò la gonna per salir sul carro, tra i cesti per raccoglier l'uva. Avea le cosce ben tornite e le labbra di vino saporite, coperta era di mosto, mentre l'uva pestava, tutta di sangue grondava, fin nel suo seno turgido, c'era uva vermiglia, una meraviglia. Da un gran calore l'aria fu pervasa, l'uomo che svuotava i tini, la guardava, e mosto e amore, complici nel cuore, un bacio ardente al calor del sole, tanta voglia di lei, poi non capì più niente, ma a sera si trovarono stretti in quell'abbraccio tra l'euforia del mosto profumato, non fu peccato.
Sei riuscito a spingermi su per la salita, raggiungendo il culmine, quella voglia infinita, di te che tanto ho desiderato, amarti non è stato mai peccato. Abbiamo scalato insieme quella vetta, senza troppa fretta, e finalmente liberi ci siam guardati intorno, su verdi monti, e cieli tersi, irrimediabilmente ci siamo persi.
Cantavo al mio bambino, per non fargli sentire l'eco dei fucili in piazza grande. Lo tenevo stretto al cuore per non morire. Tremando si addormentò. Angelo mio quanto soffrire, in questa terra meravigliosa e affranta dove la gente è ormai stanca di tanto subire. Soli io e te, mi bastava guardarti, tutto il mondo fuori, e ad ogni bacio, ad ogni carezza avere la certezza che quell'incubo presto sarebbe finito, e che Il sogno ormai di averti si era realizzato, il desiderio di sentirmi donna e mamma, il mio cuore aveva pacato. Ricordo ancora la voglia di tornare, di arrivare finalmente a casa, e non ti finito mai di raccontare, di quell'uccello dalle ali possenti che ci riportava, sopra cielo e mare dove cominciava il sole.
Ho chiuso la mia aria, non voglio respirare, mi hanno toccato, odio quelle mani, cosa farò, mi laverò e sparirà quel tanfo di terrore che non mi lascia, non mi fa dormire. Non mi abbracciate più, non riesco a capire quale sia il giusto ora, voglio gridare, ma non ho più voce, inutile è stato, in quel momento, nessuno mi ha sentito. Ora non importa, si è pentito, questo ha detto e gli avete creduto... lasciatemi da sola, mi difenderò quando mai il dolore di una donna avete capito, ma potrà succedere ad una vostra figlia, una moglie, una sorella fatemi sfogare, se la vostra condanna è la stessa, starò a sentire.
Sentirai la presenza, ovunque andrai, ti seguirò pensandoti e saprai che non sei da solo. La tua strada forse sarà impervia, ma saremo insieme, senza parole capirai di me, non vivrò che per te se lo vorrai. Non aver paura, tu cammina sicuro, con la tua mano nella mia, ti guiderò, sempre ci sarò. Non voltarti indietro, i tuoi errori ti faranno perdere, come salice affonderai i tuoi rami nell'acqua, per coprire lacrime, ma con me la forza troverai per continuare. Salirò con te, scalerò il dolore, e quando sarai stanco ti farò da cuscino, una mattino di sole capirai che ad un figlio non servono parole, ti guarderò negli occhi e tu li abbasserai, quando vedrai nei miei un immenso amore che ti ha seguito sempre e finalmente tu mi aiuterai. Mi darai la mano e proseguiremo insieme, quando sarò stanca, al termine del mio cammino, non servono parole.... Tu sarai certo il mio cuscino.
Apri la finestra, stamattina è festa senti le campane è la giornata del pescatore metti la coperta al sole goditi quel fiore sul balcone.
Guarda... c'è un gabbiano sul tuo cielo pronto a planare su una barca che torna e di fiocchi e lustrini già s'adorna. . Una tradizione che resta tutta da scoprire l'aria salmastra si respira il mare ha sparsi merletti e diamanti di luce brilla e di onde spumeggianti sembra si sia vestito per quest'occasione con i colori dell'arcobaleno.
Tutte le barche illuminate a sera ci sarà la processione.
Ogni anno tutti i pescatori ringraziano la Vergine Maria la portano in giro per il mare che ad ognuno dà vita perché la pesca sia sempre più proficua.
Si muove da lontano quella scia di luci intanto s'ode un canto il cuore s'apre questa sera una lacrima, una preghiera... ognuno che si avveri un desiderio, spera.
Poi improvvisa una chiarore sopra il mare come di giorno Illumina la notte, si vedono le sponde è tutto il bello che sembrava una magia e che ci dava pace in un momento affoga tra le onde.