L'amore, non ha voglia di pensare, gioca d'istinto, gli viene naturale, non vede giusto e a volte si fa male. Sai bene che niente è per sempre, e allora... lascia fare.
S'alzò la gonna per salir sul carro, tra i cesti per raccoglier l'uva. Avea le cosce ben tornite e le labbra di vino saporite, coperta era di mosto, mentre l'uva pestava, tutta di sangue grondava, fin nel suo seno turgido, c'era uva vermiglia, una meraviglia. Da un gran calore l'aria fu pervasa, l'uomo che svuotava i tini, la guardava, e mosto e amore, complici nel cuore, un bacio ardente al calor del sole, tanta voglia di lei, poi non capì più niente, ma a sera si trovarono stretti in quell'abbraccio tra l'euforia del mosto profumato, non fu peccato.
Sei riuscito a spingermi su per la salita, raggiungendo il culmine, quella voglia infinita, di te che tanto ho desiderato, amarti non è stato mai peccato. Abbiamo scalato insieme quella vetta, senza troppa fretta, e finalmente liberi ci siam guardati intorno, su verdi monti, e cieli tersi, irrimediabilmente ci siamo persi.
Sentirai la presenza, ovunque andrai, ti seguirò pensandoti e saprai che non sei da solo. La tua strada forse sarà impervia, ma saremo insieme, senza parole capirai di me, non vivrò che per te se lo vorrai. Non aver paura, tu cammina sicuro, con la tua mano nella mia, ti guiderò, sempre ci sarò. Non voltarti indietro, i tuoi errori ti faranno perdere, come salice affonderai i tuoi rami nell'acqua, per coprire lacrime, ma con me la forza troverai per continuare. Salirò con te, scalerò il dolore, e quando sarai stanco ti farò da cuscino, una mattino di sole capirai che ad un figlio non servono parole, ti guarderò negli occhi e tu li abbasserai, quando vedrai nei miei un immenso amore che ti ha seguito sempre e finalmente tu mi aiuterai. Mi darai la mano e proseguiremo insieme, quando sarò stanca, al termine del mio cammino, non servono parole.... Tu sarai certo il mio cuscino.
Non piangere, anche se i ricordi fanno male in fondo sei stato fortunato hai conosciuto chi ti ha amato. C'è chi non può dirlo e non l'ha mai provato. Cercala nell'aria che lei respirava negli occhi dei tuoi figli il suo più bel regalo guarda in fondo la vedrai piangere e sorridere perché è nel loro cuore. Ti accarezzerà nella brezza della sera mentre vedrai il tramonto sul vostro mare ed ogni spruzzo ti farà ricordare... Guarda la linea infinita dove il tramonto colora la vita che non è finita continua col tuo amore, con il suo amore come il sole che scalda e non potrai sostenere il suo sguardo. Tu prova a sognarla... ti sembrerà vicina purtroppo nella vita a volte con dolore... è triste andare avanti soli ma i ricordi aiutano a proseguire.
La mano su quel viso provato, amore sono qui, non ti ho lasciato, provo ad accarezzarti, a baciarti, ma non mi stringi più, non mi chiami più mamma, non mi parli più, non posso far altro che guardarti. Amore sono qui, quanto tempo è passato, non aver paura, sei sempre il mio bambino, ricordi la favola dell'agnellino, che tanto ti piaceva, te la racconterò sempre e ancora, finché mi starai a sentire. Amore sono qui, da questa stanza non riesco ad uscire, voglio essere la prima a vedere i tuoi occhi, che senza parole mi riuscivano a capire. Maledetto quel giorno, e quella moto, bella da morire, si da morire, per i tuoi 18 anni, ed ho rischiato d'impazzire, ancora la torta con il fumo delle candele, non ho saputo frenarmi, guarda giù dalla finestra amore, c'è il tuo regalo parcheggiato, non mi hai più sentito e sei scappato. Amore sono qui, torna dalla tua mamma, fai presto. Ma non sei riuscito più a sentire.
Prigioniera in doppia chiave in un carcere da sogno e lascio scorrere il tempo in fiumi di parole i miei versi che mi ricordano te. Cosa farai adesso e dove mai vicini comunque due cuori in pena legati da una doppia catena che non stringe ma quanto ci fa male. Questo tuo partire senza mai certezza questa lontananza che ci dà amarezza quello che mi dai in certi momenti e ti chiedo ancora... non è mai abbastanza.
Siamo sognatori, poeti, giocolieri, pagliacci con maschere e trucchi, poi semplici uomini, persi tra domani e ieri, tra mucchi di rime e parole che fanno sognare, fanno piangere, fanno pensare. Scriviamo per il nostro piacere, la nostra è voglia di comunicare, spesso denunciare, cercar di capire. Per chi ci vuol seguire, si troverà a giocar con le parole, confidenze, peccati, sogni inventati, desideri avverati e no, concetti sballati, passioni controllate, ed una serie di bugie, per i più sbadati. La voglia che ci preme è dentro, non si può contenere, siamo forse capricciosi a volte o eterni bambini, ma questo nostro gioco di parole è un bisogno per sentirvi vicini.
Sicuramente, quando mi lascerà, si perderà in un campo di papaveri, tra il grano maturo, il vento lontano la porterà, andrà in cerca di un cuore puro, quello di un bambino con il naso in su che piange per un palloncino. L'ultimo suo desiderio esprimerà, si adagerà sulle onde del mare, prima di salire a te, si farà cullare, Salirà dove dicono è luce, ma prima vorrà dare un ultimo bacio a quelli che mi hanno amato, a quelli che non ho mai dimenticato, e non finirà mai di ringraziare per tutto il donato. Tu, misericordioso, perdona qualche peccato, l'ho fatto perché ho amato, non dovevi farmi desiderare, non dovevi darmi un cuore, perdonami, altro non ho da confessare, la mia anima pura ti riconsegnerò. Mi hai sempre detto: "Ama il tuo prossimo come te stesso" Ed io l'ho fatto.