Dalla strada luci colorate, si accendono e si spengono e danno gioia a questa stanza vuota piena di ricordi. Sola, con la televisione che mi fa compagnia, ho preparato la tavola con cura, l'albero è senza regali, il fuoco acceso nel camino, non mi son lasciata andare, nonostante le delusioni continuo a sperare, con la voglia di ricominciare. Ogni volta dico è l'ultima, che passo qui da sola a pensare, il mio gatto è l'unico mio amico, lo accarezzo, mi vorrebbe consolare. Nella vita ne ho perse di occasioni, ho sempre rimandato e non ho mai pensato che il tempo sarebbe passato. Guardo la neve che scende lieve, tutto è ovattato, dalla strada non sento più i rumori, sono qui da sola, con tutta quella gente fuori...
Guarda in cielo, c'è la magia di un fiore che nasce e cresce e cambia colore.
Il bimbo ingenuo rimane a guardare perché non si può toccare e sotto non si può passare.
Vado incontro a quell'arco fatto di pastelli ma più sono vicino, più si allontana mi distendo sotto quella meraviglia mi hanno detto che c'è un desiderio forse a te somiglia.
Ora chiudo gli occhi e sto per dormire ma una pioggia sottile scende e fa sparire quella pennellata su nel cielo e ritorna un velo.
E sono ancora quì, col cuore straziato, eppure mi hai ferito, tradito e lasciato. Ora sei tornato e mi hai trovato, come sempre è stato. Un bacio una carezza, e pensi che tutto è passato. Quando darò retta alla ragione quando sarò costretta a dire al cuore: tu non sei in prigione. L'amore non ha occhi per vedere ma dovrò farmi curare per vederti ancora e ancora entrare ed uscire.
All'unisono, musica e poesia, han preso posto nel mio cuore, come melodia. Respiro amore, grido amore, con cuore sereno e la mia vita è scritta in una canzone che canto tutti i giorni. Ha qualche nota stonata, ma l'ho subito corretta e dimenticata, ormai fa parte delle mie esperienze con il cuore e con maestria sveglio assopite coscienze. Chi vuol leggermi, sono un libro aperto, sentirà nelle parole e nelle note delle mie poesie il mio concerto.
Ipocrisia è fingere di essere quello che non sei, non lasciarsi andare, pensare e non voler trasmettere, perché filtrare quello che si vuole e trattenere. Ipocrisia è soffrire per non poter gridare, dentro ti fa male, non poter dire, fare, amare, bisogna fare sempre compromessi tra la lingua e cervello. "mostrati come sei"! Ipocrisia è non dar retta al cuore, vivere senza tanto pensare, all'anima non piace questa continua bugia. Ipocrisia è non avere coraggio di esprimere i propri sentimenti, non trattenerli, o prima o poi ti penti.
Scorrerò con le labbra le tue forme carezzando lentamente dove più mi vuoi. Mi piace quando mi guardi dolcemente non riesco a dirti una parola la voglia è tanta e parla per me sola senza farsi sentire ma ti assicuro, ti farò morire. Un solo bacio che dura da una vita quella che tu mi hai dato da quando ci sei Il tuo ed il mio respiro ed un unico profumo ormai confuso in un abbraccio.
Ancora un bacio, prima di partire, ci separerà la guerra, amore ma tu sai che qui mi troverai, quando potrai tornare. E contava i giorni, tra lettere e telefonate, ma quella macchia di sangue, su quel foglio sgualcito, l'aveva preoccupata. Cominciò a pensare, che forse il rischio c'era e venne la sera ed un'altra ancora, l'ultima lettera, l'ultima telefonata, quella macchia e poi più niente. Suonarono alla porta, a tarda ora, quasi se lo aspettava, con quelle divise e quella bandiera... Aprì l'uscio sperando di sognare, ma la notizia le scosse il cuore. Era proprio il suo amore, rimasta una medaglia, solo un fiore, lacrime e dolore. Ho ricordato quel giorno, mentre partivi, questo mi è rimasto di te, un ultimo bacio, non ho potuto seppellirti, né ti ho potuto rivedere dilaniato da una bomba, mentre l'ultima lettera scrivevi...
Un viaggio, cambio la mia vita, con coraggio riempio la valigia Metto cose per me preziose cose che magari sembrano inutili il tempo che mi è costato pensare e cercare di partire un fiore che hai lasciato appassire un profumo che è stato sempre difficile sentire per quei momenti, sempre pochi che mi hai voluto regalare eppure ti ho amato da morire e quel mio aspettare dietro ai vetri appannati, cercando di capire ora dormi, non voglio svegliarti, un ultimo bacio e potrei ripensare meglio uscire dalla tua vita senza farmi sentire.
Le confessioni son sassi lanciati dal cuore, nell'acqua ancor calma, son cerchi di parvenza che si propagano, senza far rumore, ma con dolore. Le confessioni son dettate dall'anima che non riesce più a sopportarne il peso e le ragioni, delle tue trasgressioni. Troppo tardi... e altre pietre lancerai distruggendo tutto quel che hai costruito. Ma a che cosa è valso tenere insieme la tua vita alla mia se è stata solo una bugia.
Un vecchio seduto, con la sua solitudine, le spalle ricurve, lo sguardo ormai assente e tutto si sente il peso degli anni. Aspetta qualcuno. Il tempo nemico, ha affannato il respiro, ha spento il sorriso, è un uomo smarrito, tutt'intorno silenzio... non può più sentire. Ad un tratto qualcuno, gli tende la mano, c'è un bimbo. La palla, il rosso capello, e tira il suo ombrello, negli occhi ormai stanchi ricordi lontani, un vecchio carillon, il suo suono è magia, e foto sbiadite, un mondo di fate le favole... non sono ancora finite.