Scritto da: Oriella Beretta
in Diario (Delusioni)
Come quando
vorresti chiamarlo...
vorresti chiamarlo...
vorresti chiamarlo...
e non chiama.
Composto lunedì 13 marzo 2017
Come quando
vorresti chiamarlo...
vorresti chiamarlo...
vorresti chiamarlo...
e non chiama.
Tu esistevi perché io ti avevo inventato.
Era diventata la mia malattia, un uragano di parole e di emozioni, dove ogni cosa era rivolta a lei, annullando tutto me stesso. Ero diventato un'anima invisibile, rinunciando alla mia felicità, pur di vederla sorridere sarei andato all'inferno per lei. Ora che sono stanco di credere ancora mi ha chiesto di lasciarla perché non sono la persona giusta per lei. Era uno specchio, l'ho sepolta nel petto.
A volte si parla d'amore senza rendersi conto di quale veramente sia il suo elevatissimo significato. Amore è l'immenso di sentimenti nobili. È anche donarsi, accettarsi, rimanere uniti, amore è sacrificio, troppo comodo andarsene. Quello è amore per se stessi, è solo egoismo.
Ad un certo punto ti accorgi che l'amore ha lasciato il posto alla consuetudine. Senti il bisogno di nasconderti nelle braccia di chi un giorno ti ha forse amato e che oggi invece nemmeno ti vede. Il tempo lascia i suoi segni e una malattia inizia a devastare il tuo corpo e ti senti impotente, sola e ti chiedi il perché. E da qui che nasce il mio coraggio, dalla vita che mi ha segnato e continua a segnarmi. Un continuo braccio di ferro, una continua lotta. Ci sono giorni, attimi, minuti in cui vorrei dire basta, ma poi la voglia di non arrendermi prevale e riprendo il coraggio e vado avanti, perché il vero coraggio è quello di andare avanti quando tutto il mondo ti crolla addosso.
Sono la prima a piangere per una cazzata, ad isolarmi se non capita o ad arrabbiarmi per una sciocchezza. Sono la prima a sentire rabbia per un gesto mancato, per una parola di troppo e sono sempre pronta ad alzare muri e stati d'animo difensivi. Sono la prima ad avere un carattere difficile e spesso incomprensibile. Ma c'è una cosa di me che non cambierei mai ed è quella mia capacità di capire i modi "sbagliati" di altri. A cercare di capire da dove nascono e ad andare loro incontro. Fino a quando il mio "comprendere" loro non diventa un "dimenticarmi" di me.
Tristemente penso e fa solo male, vorrei tornare indietro ma non si può fare, allora quello che resta è aspettare.
Le persone che mi perdono per scelta non si aspettino perdono dalla sottoscritta.
Se ti è capitato il peggio di me è perché il meglio non lo meritavi.
Su certe persone ho finalmente aperto gli occhi rendendomi conto che sapevo già di che pasta erano fatte, non volevo solo accettarlo.