Scritto da: Floriana Antonelli
   in Diario (Delusioni)
Finirà mai questo tempo vicino in cui siamo così lontani? Ed il cuore resta in silenzio, la tua assenza gli fa compagnia.
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Finirà mai questo tempo vicino in cui siamo così lontani? Ed il cuore resta in silenzio, la tua assenza gli fa compagnia.
"Senza parole". Posto bellissimo quando parlano le emozioni, i buoni sentimenti, gli occhi e il cuore... una scura selva quando ti stanchi di parlare, di ripetere sempre e solo le stesse cose.
Vorrei capissi quanto impegno ci metto per superare la paura di aprirmi tanto, per poi restare sola.
Dicono che il male subito non si dimentichi, già, è vero, e purtroppo pietrifica sempre di più la propensione ad amare nel nostro cuore, ed esso stesso.
Ti lascio perché siamo troppo diversi e io sono razzista, anzi siamo troppo uguali e inizio a pensare che in realtà tu sia mio fratello, mi soffochi, mi stai troppo appiccicato e a me non piace più giocare con la colla, anzi è che oramai ci siamo allontanati troppo e a me non piace prendere l'autobus e poi siamo diventati due persone diverse tanto che ho dovuto cambiare indirizzo, numero di telefono e cognome, io lo faccio per te che non sai farti lasciare, noi meritiamo di meglio, anche se non preoccuparti per me io mi accontento pure di stare da sola. Ti lascio anche perché non rido più, tua madre brucia sempre gli gnocchi!
Ci accorgiamo delle cose belle dopo averle perse, che tristezza. Siamo troppo presi a pensare a noi stessi... ogni tanto fermiamoci un attimo, rivolgiamo uno sguardo alla persona che abbiamo accanto.
Stavolta non ti ho abbandonato, mi sono rifugiata in un capanno per proteggere le mie ferite e smettere di tremare. Non cercarmi, non pensarmi, ho ancora qualche giorno per rialzarmi completamente. Resta lassù, mi vedrai brillare.
Ho fallito in tutto, anche in ciò che amavo e, nonostante questo, qualche Dio malefico mi fa vivere, mi da ciò che mi serve per non morire. Non so cosa sia peggio, se la consapevolezza del fallimento in se o la fredda visione di ciò che i miei occhi sono costretti a vedere ogni giorno della mia punizione, si punizione, perché non esiste altra parola per definire quello che certamente non è una vita. Eppure mi chiedo se tutto questo sopportare prima o poi mi premierà, se prima o poi in qualche tempo non definito mi aspetta una vita vera, e non solo un semplice assaggio. Esisterà un premio per gli ultimi?
Ci imbeviamo avidamente di aspettative come spugne secche assetate d'acqua. Poi le delusioni spremono pianti di dolore.
Trovo ingiusto che gli altri si interessino a te solo quando capiscono di averti perso; le persone vanno apprezzate quando ci sono, non quando se ne vanno.