Poesie personali


Scritta da: Erika Baini
in Poesie (Poesie personali)
Il male di miele violento rimbomba
sullo sterno. È una folle bomba.
Mi inebrio di brividi di chitarre,
echi di violino, note bizzarre.

Oscuro mio cantore maledetto
poeta, parole dentro al mio letto,
mi porti dove non ci sono porte
addolcisci questo sentiero di morte.

Hai straziato il mio povero cuore
lacerato di urla, trame di dolore,
l'hai baciato e ci hai fatto l'amore.

Amore, fai una metafisica danza.
Sì, lei mi avvolge fino alla fine,
godi, non fermarti, della mia forma
e sostanza.
Composta martedì 25 marzo 2014
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    Scritta da: Fidanka Kostadinova
    in Poesie (Poesie personali)

    La saetta

    Il cielo sempre più scuro,
    silenzio, animali agitati,
    vento leggero, rumore casuale,
    sguardi incrociati, brutta sensazione,
    saetta grande inaspettata,
    silenzio, un attimo,
    e... tono,
    che ferma la vita per un istante,
    paura, agitazione,
    solitudine tremenda,
    pentimento dentro,
    disorientamento,
    è la natura che comanda,
    la anima è piegata a dieci,
    solo se passa questa tempesta,
    promette che diventerà più modesta!

    Seconda saetta illumina il cielo,
    silenzio, prometto, prometto...
    O Dio... aiuto!
    Tono più forte di prima!
    E si è liberata la pioggia,
    in un attimo si è scaricata la tensione,
    score acqua da per tutto,
    porta ogni incertezza,
    lava e rinnova ogni cosa,
    dentro e fuori siamo liberati,
    dalla sporcizia e di pensieri.

    Che paura!
    È finita questa avventura,
    è sorriso di nuovo il Sole,
    siamo molto più belli adesso.
    Beata la natura!
    Composta giovedì 6 marzo 2014
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      Scritta da: Fidanka Kostadinova
      in Poesie (Poesie personali)

      Lunedì

      Rumore di musica,
      musica di rumori,
      il corpo pesante,
      destra, sinistra,
      avanti, indietro,
      due tavole pronte per poker,
      i giocatori assenti,
      un spazio nuovo,
      fatto tutto di legno,
      accogliente?... "may be!"

      Lunedì sera,
      vuota di divertimenti,
      mezzanotte - jazz, Facebook,
      partite calcio registrate,
      mobili morbidi, futuristici,
      caldo di record per autunno,
      diversi colori, diverse razze,
      diversa età e jazz francese,
      quartiere nero di Parigi,
      tra due stazioni ferroviarie,
      una isola protetta,
      una bolla di sapone
      tra due partenze!

      Amici di vecchia data nascosti,
      si sono svegliati improvvisamente,
      si sono uniti,
      la dimensione è cambiata,
      bastava essere presente
      nella città senza tempo....
      Composta venerdì 11 ottobre 2013
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        Scritta da: Alessandro Lemucchi
        in Poesie (Poesie personali)

        Il nettare di Odino

        Quando il seme infuso
        dal putto alato
        all'odio è consacrato
        è il cor di fiele effuso.
        Come erba maligna
        rabbia e rancore
        nella mente alligna
        di turpi pensieri evocatore.
        L'alma del dolce sentimento defraudata
        senza respiro alcuno
        da lame di fuoco è trucidata
        e fede non avrà più pe veruno.
        Nel sacro nettare di Odino
        affoga la disperazione
        sperando i calici il dolor avvezzino
        e dal liquido ambrato cerca alienazione.
        A Cronos che tutto ingoia
        del tormento faccia suo pasto
        affinché l'essere non muoia
        e all'astio nuovo amor opposto.
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          Scritta da: Sereno notturno
          in Poesie (Poesie personali)

          Il sentiero provvisorio

          Ognuno deve necessariamente capire
          ciò che assorbe dall'altro.
          Ciò che s'insinua nell'altrui istinto
          tutto quello che vive nella complicità.

          Captare se i colori sono quelli dell'arcobaleno
          dopo un temporale estivo.
          Oppure disegnati
          dai colori del nuovo giorno.

          Nulla penso e se lo faccio
          sembra sempre io abbia qualcosa.
          Sono solo pensieri del giorno
          quelli che rendono veloce l'attimo.

          Sciacquati con una birra media
          ad un tavolo del pub.
          Sono quei fottuti pensieri
          che scavalcano ogni cosa trovano.

          In quel percorso misto
          fatto di escursioni dell'anima.
          Rimangono pensieri
          che lasciano spazio all'azione.
          Composta giovedì 27 marzo 2014
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            Scritta da: Zio Steve
            in Poesie (Poesie personali)

            Rendering

            Diamo spessore alle nostre passioni.
            la tecnologia ci conduce
            dalla mono-dimensione di Marcuse,
            alla dimensione zero.
            Necessario un rendering,
            siamo fatti di materia.

            Da tempo non mi dedicavo alla scrittura,
            il quaderno si lascia afferrare,
            chiedendomi di essere scritto.
            Mescolare inchiostro e carta,
            amplesso intellettuale.

            Ripensamenti ed asterischi,
            sono le piccole attenzioni
            che diamo a chi promettiamo amore.
            Una carezza, un abbraccio per calmare un brutto sogno,
            sentire il suo contatto anche nel sonno.
            Cercarla nel sogno e ritrovarla
            Dita tra le dita.
            Ancora più spessore,
            ancora più materia.
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              Scritta da: Zio Steve
              in Poesie (Poesie personali)

              Gioco e piango

              A lui piace definirsi colto,
              i libri gli danno sicurezza
              in questo tempo incerto.
              A vederlo non si direbbe,
              nella sua aura di timidezza
              da pulcino bagnato.

              Sa che Dio esiste,
              guarda il cielo e sussurra:
              "sai che non sono opportunista con Te,
              non rompo le nuvole
              in caso di necessità,
              per guardare il cielo".

              E poi domanda:
              "perché delle colpe di chi non si vede,
              ne risentono coloro che si espongono alla luce del Tuo Sole,
              ripeto il Tuo Sole
              il Tuo Dono per noi.
              Ho commesso tanti errori nel mio percorso,
              ma della fame, della guerra
              che colpa ne abbiamo noi?
              Eppure oggi ho rimorso
              Di essere uscito dal lavoro
              Dieci minuti prima,
              cosa pensa in questo momento
              chi costringe questo bimbo
              al quale sto passando accanto
              a restare qui,
              a chiedere qualche spicciolo.

              Noi leggiamo libri,
              percorriamo lunghe strade, piccoli sentieri,
              scorgiamo la bellezza nella sofferenza,
              giochiamo con il mondo e piangiamo con il mondo
              quando incontriamo intermezzi esistenziali
              lungo il percorso.
              E quel bimbo gioca con il mondo?
              E chi sfrutta quel bimbo, piange con il mondo?
              L'Armonia del Dolore.
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                Scritta da: Lucia Quarta
                in Poesie (Poesie personali)

                La Felicità

                La felicità
                la felicità è una questione di attimi,
                un caffè con un'amica.

                Una boccata d'aria fresca,
                dopo una giornata di lavoro
                e goditi il momento presente,
                l'unico che possiedi.

                L'unico che puoi vivere.
                Non pensare troppo al domani,
                respira l'istante presente.

                Ogni emozione, ogni fremito,
                sono queste le nostre dosi di felicità.
                Composta mercoledì 26 marzo 2014
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                  Scritta da: gardenia
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Giardino di contemplazione

                  Una panchina e riposare,
                  finalmente! Siedo qui
                  e mi avvolge un accento
                  accorato di malinconia:
                  volano gli anni
                  è già quasi primavera
                  e io temo l'inverno,
                  quello della mia vita.

                  Siedo qui
                  e una magia di petali,
                  rosa, come farfalla volteggia,
                  in una danza lieve,
                  mi incanta, si posa,
                  e un sussurro dolce,
                  di vento curioso, impudente,
                  solleva le vesti,
                  risveglia i miei sensi
                  con ali leggere
                  di profumi densi
                  e d'un tratto,
                  cammino...
                  tra pareti alte di verde vestite,
                  trapunte di stelle
                  celesti e bianche
                  con occhi vivaci color pervinca
                  e risuonano note limpide
                  morbide e vibranti
                  di musiche nuove
                  che cadon leggere,
                  quasi ruscelli
                  che spazzano via
                  rivoli grevi di ricordi tristi
                  e affiorano dolci,
                  fanciulle emozioni,
                  lo sguardo si allieta
                  e scivola piano
                  su questo sentiero
                  abitato dai verdi
                  più teneri e intensi
                  da odori e colori
                  dolci e inebrianti,
                  da mille gocce
                  azzurre e scroscianti.

                  Abbandono qui
                  la valigia di memorie tristi,
                  in questo angolo incantato
                  dove si è placato
                  il mio spirito contuso,
                  rifiorito alla speranza
                  ed al sorriso.

                  E apro qui
                  l'album di una nuova primavera,
                  in questo giardino
                  dove ogni atmosfera
                  esprime fantasia...
                  sembra un sogno, e io, da qui
                  non voglio più andare via.

                  gardenia.
                  Composta venerdì 28 febbraio 2014
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