Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

adagio lo sguardo per vederti

Osservo quella sottile linea
c'è l'infinito,
come immense sono le acque
del mare fatte di onde
che vezzeggian la riva.
Adagio lo sguardo
sul tuo corpo e la brezza
del crepuscolo soffia il tuo
profumo;
mi inebrio immobile,
t'ammiro mentre sollevi
le tue gambe come dolce gazzella,
la tua pelle fatta di luna
l'amarti è più profondo del mare
bramo accarezzarti
ripetutamente
come le acque sugli statici scogli!
Nel dolce crepuscolo
tiepidi raggi di sole
a velare l'infinito
come infinito il nostro amore!
Composta mercoledì 11 giugno 2014
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    Scritta da: Steve BOTTY
    in Poesie (Poesie personali)

    Sofferenza

    Le mie feline mani
    stringono le fredde sbarre
    delle mie introspezioni
    Cammino intorno
    al perimetro della sofferenza
    Cerco uno spiraglio di luce
    Ascolto immobile
    il cuore pulsare
    Il martellante richiamo della vita
    prova a percuotere
    il temprato corpo d'incudine
    Paralizzato dal ghiaccio dell'impotenza
    Insensibile al vento della speranza
    Mi lascio ossidare dal ricordo.
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      Scritta da: Sir Jo Black
      in Poesie (Poesie personali)

      "Come mare in tempesta"

      Come mare in tempesta desiderio:
      lambire te come onda sulla riva
      avanti e indietro e mani a raccoglierti
      tese e strette ai fianchi caldi e morbidi.

      Come onda alta infrangermi su te
      fino al tuo seno scivolando baci
      fino al ventre per sorgere di nuovo,
      cadere labbra appoggiate sulle tue.

      Ed ancora onda m'infrango in te forte
      avanti e indietro e mani a raccoglierti
      a sfiorare tuoi desideri caldi.

      Desiderio vento che spinge me in te:
      fino al tempo di un volo insieme urlo,
      fino al tempo di svenire vibrando,
      fino al tempo immobile attesa calma
      prima che ancora nuovo vento s'alzi.
      Composta mercoledì 11 giugno 2014
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        in Poesie (Poesie personali)

        Io sono

        Io sono l'aria tra le foglie,
        sono l'acqua tra le pietre,
        sono il vento sulla pelle,
        sono terra sotto i piedi.

        Sono il sole dell'aurora,
        sono il sangue nelle vene,
        sono il pensiero che giunge improvviso,
        sono vita che fluisce.

        Sotto la spessa coltre di nubi
        sono il lampo e sono il tuono,
        sono l'ombra nella notte,
        sono la rabbia ed il perdono.

        Sono come la fenice
        che da cenere risorse
        sono l'unica speranza,
        nella vita e nella morte.
        Composta martedì 10 giugno 2014
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          Scritta da: logos probus
          in Poesie (Poesie personali)

          Fuochi fatui

          Ogni lettera di
          luce cala
          con la sera...

          I sensi sono
          abbagliati...

          Uno smorto vigore,
          breve folgore,
          volontà di senso
          che non dura...
          lascia che
          nel cimitero
          rimanga un fuoco
          fatuo.

          Una meraviglia
          appare
          sul tenero sguardo
          di cristallo
          piangente.

          Una mano vecchia
          serra il verde,

          senza trovare
          l'illusione
          che colora
          il pallore
          della notte infinita,
          che finisce...

          Come la vita
          ogni altra illusione.
          Composta lunedì 30 novembre 2009
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            Scritta da: logos probus
            in Poesie (Poesie personali)

            Vivere secondo natura

            La vita è un insieme di alleati
            pensosi e laboriosi.
            Il pensiero d'uno non è che
            un microbo della ragione
            che pare infinita.

            L'uno non è solo in vita
            ed altri sono linfa vitale.

            In equilibrio sta l'acrobata
            sui fili sottili, ma in alto
            un vaso è fragile ancor
            più se incrinato,
            ed è fiore di verità;

            le pianticelle un po' stentate
            tentano d'elevarsi fino al cielo
            scolorito di primavera.

            Sono le certezze fanciullesche
            rade piogge rassicuranti.

            La ragione è tarda e lenta,
            e il contemplare e provare
            caldo e freddo, sono sempre
            necessità.

            La natura intricata è più spessa
            d'una ragnatela di tarantola
            che punge per difenderla,
            ma pure fine e delicata:

            qualche sbavatura rovina l'opera
            d'arte, si può discorrere su ogni cosa,
            il parlare o l'investire mezzi
            per giusti fini.

            Mi pare di vedere delinearsi
            una natura morta dipinta da uno
            a me ignoto, un estraneo,
            pare.

            Eppure vi vedo pure me.
            Ecco il pane tramortito da
            formiche troppo nere.

            Il pensiero confuso
            che tenta di sfittare la nebbia e
            accecare la fine del quadro
            rimane tale e più non vede
            cornice.

            Nel biancore di tela
            In parte nuda, imbiancano
            le promesse della volontà.

            La certezza più visibile:
            chi è prezioso di rubini che
            pesano più di rocce
            nel strascicarli in rade oasi;

            dinastie d'api indifferenti
            e sorde a ragionamenti di
            cavilli lontani,
            vivono nel quotidiano
            presente di lavoro e riposo;

            e il gatto vittima di tormenti
            a volte dimentica,
            per egli la vita sono trame presenti,
            e gli occhi socchiusi
            di sonno non sono privi.

            Infine vedo il quadro chiaro:
            il passato è incorniciato,
            il presente soccombe e
            il futuro incombe.

            l'artista è chi ha le mani e
            le usa: il mezzo giusto e il fine
            confuso.

            L'errore d'abitudine stona in una
            serie ripetitiva e pare senza
            nuove idee...
            Composta lunedì 30 novembre 2009
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              Scritta da: Sabrina
              in Poesie (Poesie personali)

              Il suono della tua voce

              Parole
              sussurrate nel buio
              riempiono l'aria
              e si tingono
              al chiaro di luna:
              e lascio
              che una scia di luce
              dolcemente mi avvolga
              e mi accarezzi la pelle.

              Sorrido
              felice all'amore
              e mi lascio cullare
              dal suono della tua voce...
              mentre l'ombra
              si riempie di luci
              e di dolci pensieri
              che sanno d'amore
              e colorano le nostre realtà.

              La notte
              diventa lo sfondo
              del nostro
              continuo cercarsi
              e l'attesa è come
              il preludio
              di noi due insieme
              e di tutto ciò che sarà.

              Nel buio,
              le stelle si accendono
              e donano luce
              al nostro Universo
              e un sipario
              si apre su noi
              mentre ascolto, serena,
              il suono della tua voce!
              Composta martedì 10 giugno 2014
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