Poesie personali


Scritta da: Anna Maria D'Alò
in Poesie (Poesie personali)

Una madre

Forse non ci sarò più
quando spunterà l'alba del domani,
ma mi vedrai sempre nel sole
quando vorrai cercarmi
e nella pioggia quando
vorrai bagnarti ancora di me.
Sarò nel vento quando
desidererai una carezza
sarò nei fiori quando
vorrai ancora baciarmi
e sentire il mio profumo.
Sarò le tue ali e il tuo cammino
sempre... quando sarai stanco
figlio mio, ti appoggerai ancora
al mio ventre chiuso alla vita
ma ascolterai i battiti non del cuore
ma del mio amore che non morrà mai.

Una madre è sempre viva,
anche quando lascia il suo giaciglio,
un angelo che veglia
i passi dei suoi cuccioli,
perché i figli anche con i capelli bianchi
sono sempre piccoli per un cuore grande
di una madre, respiro dell'Universo.
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    Scritta da: ines sansone
    in Poesie (Poesie personali)

    Pagine

    Pagine di estremi silenzi,
    pagine di urla,
    pagine di solitudine,
    pagine di gioia condivisa,
    non sono fogli qualunque
    sono pergamene dorate, argentate, brillanti,
    piene di anima e di sentimenti che vogliono atterrare.
    Pagine di amore puro,
    un amore muto che sa anche urlare,
    di un perdono che spesso si sa anche camuffare
    pagine di mancanza,
    pagine di speranza,
    giorno dopo giorno la poesia scorre nelle mie vene
    e mi dice: mi appartieni.
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      Scritta da: Enrico Giuffrida
      in Poesie (Poesie personali)
      Come fiamma
      divampa il passato,
      in una notte gelida d'inverno.
      Le sue braci infuocate
      alludono a quelle ferite dell'animo
      tracciate dall'infausto tempo che fu;
      tra gli scoppietti ardenti
      odo il lacerar del cuore
      e mentre la notte silenziosa
      lemme avanza,
      fuliggine di ricordi assurge
      allo specchio dell'anima,
      che zampillando,
      spegne il fuoco amar dei ricordi.
      Composta martedì 20 gennaio 2015
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        in Poesie (Poesie personali)

        Ricordi

        Odore di muffa colma la casetta dimenticata
        sul margine del campo di grano,
        vegliata di noce e ciliegio coprendosi di verde novello
        d'ogni primavera,
        è fatata dalla lillà profumata
        e dalla solare pioggia d'oro.
        Ombra umida si estende nel silenzio dell'aia,
        torsi di granturco, veli di chicchi di grano,
        gusci di noci vuoti sparsi per terra,
        e nel mezzo della vecchia tavola
        una bottiglia senza tappo,
        e piatti incrinati coperti di polvere,
        sedie mutilate, ferri rugginosi,
        finestre sporche di anni passati via,
        ove tutto brilla di dolci ricordi
        dell'infanzia innocente,
        le corse sui prati verdi,
        i dolci frutti per sfamarsi,
        acqua pura di fontana a dissetarsi,
        e gli allegri canti di grilli nell'ombra della sera,
        e le magiche favole di nonno
        cullarsi dolcemente nel sonno,
        felici e sereni,
        liberi come il vento,
        con un sincero cuore aperto per la vita,
        che una volta era ricca
        nella miseria.
        Composta martedì 13 gennaio 2015
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          Scritta da: Enzo Di Maio
          in Poesie (Poesie personali)

          Mi vestirò di niente

          Di niente tornerò a coprirmi,
          come quando natura mi donò vagito,
          a piedi nudi calpesterò la terra
          per far sì che terra si unisca ancora a terra.

          Ritroverò contatto con la madre mia
          e a lei la mia nudità chiederà perdono
          per gli alberi mai nati
          e per i fuochi appiccati
          per la pioggia che sposa aria malsana
          e uccide diventando impura
          e perché non esiste più radura.

          Alzerò le mani verso il cielo,
          invocherò perdono per il mondo intero
          sperando che si ravveda
          e non renda questo mio gesto vano
          come vana può essere chimera.
          Composta domenica 18 gennaio 2015
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            Scritta da: Michele Gentile
            in Poesie (Poesie personali)

            La via del Pensiero

            Piove il mattino
            da curvi rami.
            Costeggia fiordi d'ebano
            assolve acque ostili.
            Sboccia su prati di pietra,
            si forgia nella quiete.
            Liturgia, sorda al capestro
            cammino che contempla affilate dottrine.
            Selvaggia verità
            che logora
            condanna
            dilania
            onora...
            salva.
            Giunge il mattino
            dai porti della notte,
            antiche colonne
            che non rovinano.
            Lentamente si svela
            la via del Pensiero.
            Composta domenica 18 gennaio 2015
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              Scritta da: Robynn Désirée
              in Poesie (Poesie personali)

              Paura di noi stessi

              Ti senti al sicuro e sollevato
              Sei in una stanza chiusa,
              senza fiato
              Perché scappi? Hai forse paura?
              Eppure sei stato tu a criticare la natura
              Prendi coraggio e guarda là fuori;
              come vedi il mondo senza "rose e fiori"?
              Il vento si alza, inizia a tremare
              Al di fuori della stanza sta arrivando il temporale
              Chiudi gli occhi, fra poco sarà tutto finito
              E mentre immagini i tuoi sogni divertito,
              non ti accorgi che il vento è cessato,
              ma là fuori ha lasciato il mondo devastato.
              Composta venerdì 16 gennaio 2015
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                Scritta da: Alba Nuova
                in Poesie (Poesie personali)

                Dell'amore che amo

                Dell'amore
                che di me amo
                te ne faccio dono

                Lo comprenderai
                quando scorgerai
                la luce che germoglia
                negli abissi della tua anima

                E così adorerai i miei inverni
                e fiorirai
                le mie primavere

                Mi discernerai anima
                in un volo tentato
                in assenza d'ali
                Poiché al vento
                che mi ruba le parole
                confiderò il rebus del mio essere

                E tu,
                anonimo viandante
                ti fermerai nell'attimo in cui
                un curioso sibilo
                t'ammalierà il cuore

                mentre t'aspetterò
                in quel passo della vita
                dove, ad occhi chiusi
                potremo ubriacarci nel pulviscolo
                di una linfa dorata.
                Composta lunedì 12 maggio 2014
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