Poesie personali


Scritta da: Paola Fremiotti
in Poesie (Poesie personali)

L'amicizia

Nonostante il percorso inerme,
il richiamo d'avventura riconduce sulla soglia dell'ignoto
È incomprensibile il suono
quasi malvagio che distoglie la mia anima
Una volta c'era,
era l'odor della campagna,
una volta c'era.
Fumo nei miei occhi,
ho sospirato e pianto di lontano
La corsa del tempo stordisce le mie forze
ho chiamato e frugato di lontano
senza più ricordarsi di ricominciare.

Quando l'immagine vagabonda
è entrata nella mia vita,
ecco cos'è successo:
ritenersi liberi ma rischiare il passato,
rischiare il passato
e custodire nell'anima ombre vaghe
Rincorrersi e trattenersi
è così che si vince la foga irrefrenabile
Parlare, cantare, sorridere
non è un caso inimitabile
Ma voglio impadronirmi del magico segreto,
non nascondetemi nel silenzio della sera.
Di questo mi rimane che l'ardere infinito di stelle,
l'irreprensibile volo a due senza ali.
Di questo il terrore e furore si cingono tutt'uno.
Mani vuote, anima persa,
chiarore e passione,
il tutto è vago.
Quando immagino il cielo imbrunito
non più discorsi di fuoco.
Quando risalgo l'intimo amore
non più l'incanto rimasto ignoto.
Fuoco, passione, ardore
il tempo di cose vaghe.
Ritrovarsi a sorridere
spegnere illusioni e addormentarsi.
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    in Poesie (Poesie personali)
    L'amore non chiede nulla,
    l'amore nasce all'improvviso, ti esplode dentro, come i fiori a primavera.
    L'amore vero ti cambia, ti rende migliore, ti rende felice, ti fa volare e sentire leggero.
    L'amore non chiede nulla in cambio. È un dono.
    Il nostro amore è molto di più.
    Il nostro amore è una magnifica poesia,
    un soffio di passione, un abbraccio di fiducia e complicità.
    Il nostro amore è un dono del cielo.
    Il nostro amore è un dono che noi ci facciamo ogni giorno.
    Ogni giorno un dono nuovo.
    Ogni giorno un'emozione nuova.
    Ogni giorno il cuore palpita come se fosse il primo.
    Ogni giorno io ti cercherò, amore mio.
    Ogni giorno io ti troverò, amore mio
    ogni giorno, te lo prometto.
    Composta venerdì 27 marzo 2015
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      Scritta da: Scyna Suffiotti
      in Poesie (Poesie personali)

      Cosa vive dentro un silenzio

      Cosa vive dentro un silenzio
      le mie non parole,
      il mio tempo immortale
      il negativo di ogni mia vita
      sono immersa dentro un bicchiere di nero ghiaccio,
      al minimo calore si scioglie e trasuda
      quelle emozioni tenute nascoste,
      rapite,
      inferocite
      cercano uno spazio
      per essere finalmente libere.
      Ma cos'è la libertà?
      È solo, una gabbia più ampia.
      Composta nel 2012
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        Scritta da: Scyna Suffiotti
        in Poesie (Poesie personali)

        Sei il mio Autunno

        Ascolto,
        silenzioso e tiepido
        questo sole che sa di pace;
        sei il mio accogliente Autunno
        un'abbraccio che sa di mosto e pioggia
        quella leggera, quella che non bagna.
        Passeggio e ti aspetto
        fra le tue foglie rosse e croccanti
        mentre l'aria profuma di nespolo in fiore
        ed io mi innamoro;
        sei la mia stagione dei sospiri.
        Composta nel 2013
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          Scritta da: logos probus
          in Poesie (Poesie personali)
          È la vita questa
          percorre vestita
          di corazze,
          gesti sentiti
          e ripete un antico messaggio.
          Ritorna come le stagioni
          e le foglie che portano
          la grazia al vento
          si posano e dissolvono
          il soffio vitale
          nella terra
          che ha creato tutte le forme

          Vita può dire di forme, di situazioni
          e scorci, di umori paesaggi un po' allibiti, un po' tetri

          Ritorna a volte e ripete
          il suo corso
          dal mattino buio
          vampe di nebbia
          buia come temporale
          che schiarisce le ombre
          È l'alba e salgono fitti vapori.
          Composta nel 1980
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            Scritta da: logos probus
            in Poesie (Poesie personali)

            Viali

            Andare per i viali
            estesi di malinconia

            I passi perduti
            aleggiano su facciate
            di pietre scurite
            incrostate di vita.

            Prendere per le viuzze
            strette, tra incombenti
            costruzioni diseguali

            Allo sguardo,
            finestre,
            cadono come occhi spenti.

            Si scioglie l'eco di brusii di motori
            sui tetti scolorati

            E lo sguardo di un passante
            sale e si perde all'orizzonte
            al di la del cielo grumoso
            portando il bagliore dei fiori.
            Composta nel 1980
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              Scritta da: logos probus
              in Poesie (Poesie personali)

              Contorni

              Prolificano geometrie di palazzi
              solidi come argilla indurita al sole
              serrano la voce del pensiero.

              All'improvviso
              un fiato,
              sottile suono insinuante,
              corrompe le polverose facciate
              percorre umidi cortili
              soffia i suoi effluvi
              attraverso le tende aperte

              Il suono della città
              si fa più mite
              dai marciapiedi
              sale un alito di vita
              la luce cristallina disegna il filo dei tetti,
              afferra la città

              a liquefare i contorni
              esalando sofferti odori
              è la natura.

              E la mente si amplia
              scoprendo lo spazio
              sogno vitale di libertà.
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                Scritta da: logos probus
                in Poesie (Poesie personali)

                1981-82

                I capelli imbrigliati
                nel sonno, fluivano
                nelle dolci sabbie
                africane.
                Dorati brillavano
                alla luce
                gli occhi forgiati di rocciose piramidi
                aguzzi, nelle fessure lunghe.
                Un profilo tagliente
                nero nel blu stellare
                svuotava secchi
                ricolmi di momenti.
                Io nuotavo tra
                le ombre, verdi
                piante acquatiche e ligustri spine
                avevano i miei sguardi.

                Vorrei volo troppo acuto
                da offuscare
                giorni e ore
                vere a sorbire
                liquidi tiepidi
                nei centrini ricamati
                Sui terrazzi di geranei
                caldi palpiti
                di emozioni distese.
                Le ore troppo ricche
                di velluto troppo nero.

                I nudi fantasmi delle mie sere.
                Passati tra briciole e crepe
                di finestre.
                Avevo nell'aria offuscata
                dei sogni, palpiti di vita.
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